11 - Samuele

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Cazzo!
Questa vacanza sta partendo male!
Non m'inganna, so che non è felice come vuole far credere e che sua nonna non è morta, come credono tutti gli altri.
Non è vero, altrimenti mi avrebbe detto stamattina del suo lutto, anche se mi odia.
Anche se non mi spiego come io possa sapere che non è felice e che sta mentendo: è come se lo sentissi dentro.
Mi ero promesso di lasciarla in pace e di non avvicinarmi a lei, ma non posso lasciarla sola a soffrire...
Certo, Eden sa che è una bugia, che la causa della sua infelicità sono io, e sono certo che l'aiuterebbe... lo farebbe se in questo momento non fosse con Regazzi.
Da quando lui è arrivato non è più concentrata su Gaia e, vedendo che aveva smesso di piangere, dev'essersi convinta che stia bene.
Gaia è da sola e io non posso lasciarla in compagnia del dolore, a costo d'infrangere le promesse fatte a me stesso!
Le ultime ragazze sono arrivate e Sara mi ha lasciato per andare a salutare Giorgia, finalmente... sono libero di andare a confortare Gaia senza che gli altri si accorgano di ciò che provo.
Gli unici che conoscono i miei sentimenti sono Eden e il mio miglior amico Regazzi – quante ore chattavamo parlando di Gaia io e il mio amico? Quante domande gli facevo sui programmi futuri di Gaia? –, e non penso di essere nei loro pensieri in questo momento: sono troppo presi l'uno dall'altra.
Cerco Gaia, ma non la vedo... merda! La situazione peggiora di secondo in secondo!
Dev'essere andata in bagno a sistemarsi il trucco.
Dev'essere lì per forza... devo trovarla! Corro in direzione delle toilette e, quando le raggiungo, non so se entrare nel bagno delle signore o aspettarla fuori... Sono in grado di aspettarla?
Sì, certo...
No, per niente: sono troppo preoccupato all'idea che si stia sentendo male – per colpa tua, mi ricorda il mio subconscio che, a quanto pare, oggi ha deciso di essere più dispettoso del solito e di collaborare con l'universo per annientarmi –.
Apro la porta, pronto a essere insultato e picchiato con delle borse cariche di mattoni da anziane signore, ma quello che vedo è decisamente peggio...
CAZZO!
Gaia è accucciata in un angolo del pavimento, dietro una fila di lavandini. "Merda!" esclamo.
Corro da lei, oltrepassando un mucchio di fazzolettini e salviettine struccanti usate.
Vorrei chiederle tante cose: cos'ha e perché è andata via, se è per colpa mia e perché si è ritratta da me oggi quando l'ho toccata...
Ma non lo faccio: ora devo aiutarla, non essere egoista.
Sono stufo di pensare, anche perché finora non ha mai portato a nessun risultato!
Invece di pensare alla cosa giusta da fare decido di fare l'unica cosa che abbia veramente voglia di fare, l'unica che abbia mai voluto fare: mi siedo di fianco a lei e l'abbraccio.

Se solo io...   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora