Cazzo!
Questa vacanza sta partendo male!
Non m'inganna, so che non è felice come vuole far credere e che sua nonna non è morta, come credono tutti gli altri.
Non è vero, altrimenti mi avrebbe detto stamattina del suo lutto, anche se mi odia.
Anche se non mi spiego come io possa sapere che non è felice e che sta mentendo: è come se lo sentissi dentro.
Mi ero promesso di lasciarla in pace e di non avvicinarmi a lei, ma non posso lasciarla sola a soffrire...
Certo, Eden sa che è una bugia, che la causa della sua infelicità sono io, e sono certo che l'aiuterebbe... lo farebbe se in questo momento non fosse con Regazzi.
Da quando lui è arrivato non è più concentrata su Gaia e, vedendo che aveva smesso di piangere, dev'essersi convinta che stia bene.
Gaia è da sola e io non posso lasciarla in compagnia del dolore, a costo d'infrangere le promesse fatte a me stesso!
Le ultime ragazze sono arrivate e Sara mi ha lasciato per andare a salutare Giorgia, finalmente... sono libero di andare a confortare Gaia senza che gli altri si accorgano di ciò che provo.
Gli unici che conoscono i miei sentimenti sono Eden e il mio miglior amico Regazzi – quante ore chattavamo parlando di Gaia io e il mio amico? Quante domande gli facevo sui programmi futuri di Gaia? –, e non penso di essere nei loro pensieri in questo momento: sono troppo presi l'uno dall'altra.
Cerco Gaia, ma non la vedo... merda! La situazione peggiora di secondo in secondo!
Dev'essere andata in bagno a sistemarsi il trucco.
Dev'essere lì per forza... devo trovarla! Corro in direzione delle toilette e, quando le raggiungo, non so se entrare nel bagno delle signore o aspettarla fuori... Sono in grado di aspettarla?
Sì, certo...
No, per niente: sono troppo preoccupato all'idea che si stia sentendo male – per colpa tua, mi ricorda il mio subconscio che, a quanto pare, oggi ha deciso di essere più dispettoso del solito e di collaborare con l'universo per annientarmi –.
Apro la porta, pronto a essere insultato e picchiato con delle borse cariche di mattoni da anziane signore, ma quello che vedo è decisamente peggio...
CAZZO!
Gaia è accucciata in un angolo del pavimento, dietro una fila di lavandini. "Merda!" esclamo.
Corro da lei, oltrepassando un mucchio di fazzolettini e salviettine struccanti usate.
Vorrei chiederle tante cose: cos'ha e perché è andata via, se è per colpa mia e perché si è ritratta da me oggi quando l'ho toccata...
Ma non lo faccio: ora devo aiutarla, non essere egoista.
Sono stufo di pensare, anche perché finora non ha mai portato a nessun risultato!
Invece di pensare alla cosa giusta da fare decido di fare l'unica cosa che abbia veramente voglia di fare, l'unica che abbia mai voluto fare: mi siedo di fianco a lei e l'abbraccio.
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Se solo io...
RomansaGaia, una brava studentessa del liceo classico. Samuele, un bravo ragazzo dell'ITIS. Erano compagni di classe alle medie. Ora sono in quinta liceo, entrambi stanno per compiere 19 anni. Quello che più vorrebbero sarebbe potersi vedere, potersi fre...