36° capitolo

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L'INCUBO

//Giulio pov's
"Giulio, Giulio alzati siamo arrivati" mi dice una voce.
Alzo la testa e mi ritrovo faccia a faccia con Giorgio.
"Va bene amore un attimo" sorrido.
Giorgio strabuzza gli occhi.
"Amore? Giulio stai bene?" ride.
"Cosa...?" sussurro non capendo.
"Oddei Giulio! Non ci credo! Hai creduto a tutti quei ti amo! Oddei voglio morire uccidetemi" ride come un matto Giorgio.
"Giulio io non sono frocio" ride ancora il corvino.
"Ma...ma...io..." cerco di dire mentre le lacrime minacciano di uscire.
"Ed è uno dei tanti motivi per cui ti odio" ride.
"Uno- uno dei tanti?" chiedo ancora sconvolto.
"Oh sì, sono questi: sei frocio, mi hai abbandonato cosa che non ti perdonerò mai, hai picchiato il mio Matteo e per finire in bellezza mi hai soffiato via il palco, potevo averlo tutto per me ma invece tu mi hai voluto copiare" ride amaramente come se fossi un verme.
Mi alzo e corro via, nella strada per correre chissà dove e chissà da chi incontro Valerio che mi urla frasi tipo "FROCIO" o "CI ABBANDONATO PEZZO DI MERDA".
Le calde lacrime iniziano a lasciare i miei occhi trasferendosi sulle guance e sul resto della faccia.
Mentre l'acqua salata emessa da quella fontana dei miei occhi mi sfiora le labbra io vado a sbattere contro qualcuno.
"Cazzo" sussurro alzando lo sguardo.
"Ehy guarda chi c'è" mi sorride Nico e aggiunge "il frocio, tieni una lametta e vatti a tagliare codardo" ride lanciandomi una lametta da barba.
Ricomincio a correre e arrivo all'inizio di un precipizio...
Tutti quelli incontrati, compreso Giorgio, mi raggiungono e riprendono ad offendermi ma quello che mi fa più male è il "buttati giù frocio" detto da Giorgio e così faccio, mi butto giù dal precipizio guardandoli e sorridendo.



















































































































"Ahi! Cazzo!" sento urlare.
Apro gli occhi e vedo che davanti a me c'è il ragazzo dai capelli corvino, nonché mio fidanzato o almeno credo, con il naso da cui gli esce sangue.
"Cazzo Giulio!" sbraita prendendo un fazzoletto.
"G-G-Giorgio?" chiedo impietrito.
"No la Madonna" risponde lui scocciato.
"Sono morto?" chiedo ricordandomi del precipizio.
"No ma hai ucciso il mio naso" mi riferisce prendendo un altro fazzoletto e sostituendo il vecchio sporco di sangue.
"Oh cazzo! Scusa!"grido io fiondandomi in bagno a bagnare un fazzoletto per poi appoggiarlo delicatamente al suo naso.
"Cosa stavi sognando prima?" mi chiede.
"Perché?" sognando? Ma...quello era tutto così reale.
"Sudavi, piangevi, urlavi cose senza senso e mi stringevi fortissimo" dice senza guardarmi.
Sospiro e gli racconto il sogno.
"Amore" sorride "io non ti direi mai quelle cose e neppure Vale e Nico" .
Lo bacio stando attento a non toccargli il naso.
"Ti amo" sorrido.
"Io tanto di più" sorride.
"Impossibile" affermo.
"Nulla è impossibile se tu sei con me" mi bacia.

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