Capitolo 2

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Chrystal

Mi stesi sul letto e mi sfogai gridando sul cuscino. Odiavo quando tutti cercavano di comandare la mia vita, non ero stupida.

Ero uno degli ibridi più forti, non capivo perché continuassero a preoccuparsi per me. Anzi, dovevano farlo per mio fratello visto che era molto più piccolo.

Bussarono alla mia porta. Non riposi e, quando si aprì comunque, riconobbi il profumo inconfondibile di mio padre.

Sicuramente era venuto a chiedermi scusa e a farmi i suoi discorsi sulla protezione che non mi interessavano per niente.

All'età di sei anni avevo ucciso un uomo solamente guardandolo negli occhi, perché si preoccupava allora?.

«E adesso cosa vuole?» pensai, con ancora la testa sul cuscino. "Chrystal" sussurrò, mentre si sedeva sul mio letto.

Rimasi immobile, mentre altre lacrime continuavano a rigarmi il viso. Era una delle poche volte in cui piangevo davanti a mio padre, e lo odiavo.

Ovviamente più mi vedeva debole più pensava che dovesse proteggermi. Non avrebbe mai capito che ormai ero grande.

"Cosa c'è?" Chiesi, con voce spezzata dal pianto. Mi aveva davvero ferito poco prima, lui sapeva com'era il legame, ma ancora non voleva ammetterlo.

"Guardami" disse con voce abbastanza calma. Non volevo farlo ancora arrabbiare, però odiavo quando mi diceva quello che dovevo fare.

Cercai in tutti i modi di non versare più lacrime, riuscendoci. Mi aveva sempre detto che piangere era da deboli, e aveva ragione.

Mi alzai e misi seduta sul letto, guardandolo negli occhi. "Mi dispiace per prima, sono stato troppo duro, ma appena ho sentito il suo odore su di te non ho più ragionato" affermò, guardandomi dolcemente.

Quando mi guardava in quel modo, mi venivano in mente i ricordi che io e lui avevamo.

Era lo sguardo che mi aveva fatto innamorare di lui, quello che mi aveva fatto capire che mi avrebbe sempre protetta.

"Non volevo dirtelo perché..." cominciai, non sapendo come avrebbe reagito. Chiusi gli occhi, mentre mi portavo una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Capivo perché fosse preoccupato, ma non doveva, il mio compagno non mi avrebbe mai fatto del male, se non era del tutto impazzito.

"Vieni qui" disse facendomi segno di abbracciarlo, e così feci. Mi strinse a sè e mi baciò la fronte.

Mi mise sopra le sue gambe, mentre appoggiavo la testa sul suo petto. Adoravo sentire il battito del suo cuore.

Se fossimo stati così per ore sicuramente mi sarei addormentata, come quando ero piccola.
Mi mancava esserlo, almeno non avrei avuto tutti i problemi che in quel momento avevo.

"Se lo vedi di nuovo, dimmelo" disse, facendomi rabbrividire. Il tono di voce che usò non era molto tranquillo.

Speravo non volesse ucciderlo, sennò avrei sofferto anche io e mi ero stancata, davvero. La Dea Luna era davvero strana, univa alcune persone che erano praticamente nemiche.

"Vuoi ucciderlo?" Domandai guardandolo. I suoi occhi si chiusero per pochi secondi. Mi strinse più a sé, baciandomi la fronte.

"No, sennò è come se uccidessi anche te e non potrei mai, gli farò solo capire che non dovrà più avvicinartisi" disse serio.

Sapevamo entrambi che era impossibile per due compagni stare tanto lontani l'uno dall'altro.

Noi c'eravamo riusciti soprattutto perché ero piccola e non capivo tutto quello che provavo. Sentivo solo che mi faceva stare bene, ma potevo stare anche senza di lui, almeno lo credevo.

Però, quando avevo iniziato a crescere, era diventato sempre più difficile stare lontano da lui e, l'incontro di poco prima, non mi stava affatto aiutando.

"E se non ci riuscissi?" Chiesi nuovamente.
"Ci riesco, beh, e se non dovessi, c'è sempre tuo nonno o tuo zio" rispose, facendomi l'occhiolino. Alzai gli occhi al cielo e risi.

In effetti aveva ragione, tutti gli uomini della mia famiglia erano molto protettivi, quindi non sarei mai rimasta senza uno di loro.

Il mio compagno era praticamente spacciato, si sarebbe trovato contro due Alpha più un aspirante.

"Che ne dici di una bella camminata nella foresta?" Domandò, mentre i miei occhi si illuminavano.

Nel corso degli anni e con l'arrivo di mio fratello non avevamo passato molto tempo insieme.

Mi mancava passare del tempo insieme a lui, e finalmente ne avevo l'opportunità. "Come quando ero piccola?" Chiesi felice.
"Come quando eri piccola" rispose sorridendo.

Detto questo ci alzammo ed uscimmo dalla mia camera. Lo guardai in viso, per poi sorridergli e continuare a camminare.

Scendemmo al piano inferiore, mentre sentivo il profumo di mia madre invadere tutto il corridoio.

Vidi mio padre annusare l'aria e sorridere spensierato. Erano davvero felici quei due, speravo anche io di esserlo con Alec, anche se non ne ero molto sicura.

"Dove andate?" Domandò la donna, mentre si fermava a guardarci. Aveva sempre quel suo sorriso unico che amavo. "A camminare nel bosco" risposi più eccitata che mai.

Mia madre mi aveva raccontato che a mia nonna Katherine la foresta non piaceva molto, ma dopo che mi raccontò la sua storia, capii il perché.

Le donne della nostra famiglia, prima di vivere una vita felice e spensierata con i propri compagni avevano sofferto, una più dell'altra, quindi io avevo davvero paura.

"Divertitevi" disse sorridendoci e tornando nella direzione da dov'era venuta. Sorrisi, dopodiché seguii mio padre fuori dalla porta d'entrata.

La foresta era davvero bellissima. Il sole che penetrava tra le foglie degli alberi mi faceva sentire più viva di quanto non lo fossi già, il cinguettio degli uccelli mi rallegrava la giornata e, tutto questo, passarlo con le persone che si amavano, era ancora più straordinario.

Girai la testa verso mio padre che sorrise.
Sorrisi a mia volta e continuammo a camminare.

Mi ricordai che quando ero piccola mi metteva sulle sue spalle e iniziava a correre veloce come non mai, amavo quei momenti, sarebbero stati impressi nella mia mente per davvero tantissimo tempo.

Appena vidi mio padre la prima volta, mi fece un po' paura, anche perché era alto due metri e io ero solo un bambina.

Ma quando lo conobbi meglio, capii perché mia madre si era innamorata. Era davvero un uomo unico, un padre unico.

"Hai portato anche il tuo paparino?".


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Ehiii

Come vi sembra?

Alla prossima!

The Alpha King: The Hybrid's PowerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora