The Alpha King: The Hybrid's Power

Capitolo 5

Chrystal

Uscì da me, facendomi sospirare. Non sentivo più il dolore di poco prima. Appoggiai la testa sul cuscino, chiudendo gli occhi per qualche secondo.

In tutti quegli anni mi era davvero mancato. Mi poggiò una mano sul viso, mentre alzavo gli occhi nei suoi.

Si avvicinò al mio viso, dicendo: "Se qualcuno dovesse portati via di nuovo da me, gli farò rimpiangere di essere nato".

Sembrava davvero una minaccia. Questo voleva dire che se mio padre fosse venuto a prendermi, lo avrebbe ucciso.

Mise una coperta sopra il mio corpo, per poi alzarsi e dirigersi verso il bagno. Avevo un po' di male al ventre, ma in fondo era stata la mia prima volta.

Mi tolsi la coperta, mentre vedevo una chiazza di sangue sul lenzuolo. Sospirai, mentre mi alzavo e cercavo qualcosa da mettermi.

Aprii l'unico armadio della stanza, per poi guardare se ci fosse qualcosa di adatto a me.
C'erano tutte maglie o camicie. Sbuffai, alzando gli occhi al cielo.

Dovevo chiedere ad Alec dei vestiti, di sicuro ne aveva. Bussai alla porta, mentre sentivo un 'avanti'.

La aprii, trovando il diretto interessato immerso nell'acqua della vasca. "Ehm, non è che avresti dei vestiti adatti per me?" Domandai, mentre lui ci pensava su.

Rimasi in piedi davanti, mentre guardavo con molto interessa tutto il bagno. Era davvero molto carino.

Il pavimento era argenteo, era presente una doccia molto grande e la vasca dove il mio compagno era immerso era davvero grande.

Alzò la mano verso di me, dopodiché mi fece segno di avvicinarmi. Mossi dei passi verso di lui, fino a che non mi fermai davanti.

"Certo che ho vestiti per te, però voglio che tu stia un po' qui con me" disse, indicandomi la vasca.

Mi passai una mano tra i capelli, per poi incamminarmi verso la sua figura. Se per avere dei vestiti dovevo stare con lui, non c'era niente di male.

Vedevo già un sorriso malizioso ad incorniciargli il viso. Entrai nella vasca, mettendomi davanti a lui.

"Provi dolore?" Domandò poi, mentre mi si avvicinava di scatto e poggiava una mano sopra la mia pancia.

Non pensavo fosse così buono e gentile con me. Poco prima era davvero arrabbiato, ma sicuramente il legame lo aveva tranquillizzato.

Non dissi nulla, provando una bellissima sensazione. Il tocco della sua mano era davvero leggero.

Se sapevo che diventasse così, non lo avrei abbandonato. Mi sentivo davvero in colpa. "Sto bene" sussurrai, mentre lui sembrava rilassarsi.

Mi fece segno di andargli vicino. Non me lo feci ripetere due volte, così mi sedetti al suo fianco, mentre mi metteva una mano intorno alla spalle.

Appoggiai la mia testa sul suo petto, mentre mi lasciavo trasportare dalle emozioni che stavo provando in quel momento.

"Quando, sei anni fa, eravamo in quella prigione, volevo seriamente rinchiuderti e uccidere tutta la tua famiglia" disse, mentre lo guardavo negli occhi.

"Volevo che restassi con me, che imparassi a conoscermi. Ho fatto delle cose orribili nel corso di questi anni, tutto perché non avevo la mia compagna al mio fianco" spiegò, mentre abbassavo la testa.

Mi dispiaceva davvero tanto, lui aveva sofferto come non mai, mentre io ero felice con la mia famiglia.

Gli presi il viso tra le mani, mentre mi mettevo sopra di lui. Gli toccai la cicatrice che aveva sul viso, mentre facevo una smorfia di disapprovazione.

"Tutti gli ibridi avevano cominciato a rivoltarmisi contro, non volevano che fossi io a guidarli. Così è iniziata una violenta battaglia" sussurrò.

"Mi dispiace" replicai, mentre lui mi sorrideva. Non pensavo saremmo andati d'accordo, anzi, pensavo che mi rinchiudesse da qualche parte o che mi picchiasse.

Bussarono alla porta, facendomi prendere paura. Mi portai una mano sul cuore, mentre Alec gridava: "Resta fuori e torna più tardi!".

"Quindi ora sei un'Alpha?" Domandai, mentre lui mi faceva uno dei suoi sorrisi sghembi. "Io sono l'Apha" rispose, mentre i suoi occhi divenivano viola.

Erano davvero bellissimi e strani allo stesso tempo. Restammo lì ancora per molto, dopodiché uscimmo.

Mi coprii con un asciugamano, poi seguii Alec. Aprì il suo armadio, mentre estraeva una chiave dalla tasca dei suoi pantaloni che erano sul pavimento.

Ero davvero curiosa di sapere che tipo di vestiti avrei indossato. La mise nella serratura, dando un giro di chiave.

Una piccola porticina si aprì, facendomi aggrottare la fronte. Sentii vari rumori, fino a che non ne vedemmo una di grande davanti ai nostri occhi.

Li sgranai, per poi aprirla e trovare una miriade di scarpe, maglie, vestiti, per fino trucchi.

Si era adoperato davvero bene, non pensavo avesse fatto tutto quello per me. Cominciai a vagare per quella piccola stanza, prendendomi una maglia e dei pantaloni.

Era davvero tutto perfetto. Presi anche dell'intimo e poi un paio di scarpe sportive. Uscii da quella piccola stanza, cominciando a vestirmi.

Era tutto della mia misura, fantastico. In quel momento mi venne in mente mio padre; avevo davvero paura che non si risvegliasse più, ma avevo un buon presentimento.

Sentii un braccio prendermi per la vita, sollevandomi da terra. Alec mi portò alla finestra, per poi appoggiarmici sopra.

"Io ora devo andare, se vuoi puoi riposarti, anche se verrano delle domestiche a cambiare le lenzuola" sussurrò, mentre sbuffavo.

Non mi avrebbe lasciato uscire? Perché?. Mi sarei annoiata in quella stanza a non fare niente, anche se ero davvero stanca.

"Non posso uscire?" Chiesi, mentre lui scuoteva il capo. Alzai gli occhi al cielo, mentre mi dava un bacio sulla fronte e mi rimetteva a terra.

Dopodiché uscì, lasciandomi da sola. Non mi restava altro che vedere che tipo di vestiti c'erano nella stanza, era l'unica cosa che potevo fare.

Erano davvero tantissimi. C'erano anche alcuni abiti stupendi, che non sapevo se avrei messo oppure no.

Ad un certo punto la porta della camera si aprì. Erano entrare tre donne vestite da domestiche. Le salutai con un cenno del capo, dopodiché lasciai che facessero il loro lavoro.

Cambiarono le lenzuola e rifecero il letto, poi portarono un pila di vestiti accuratamente piegati e stirati nell'armadio del mio compagno.

In meno di un'ora la stanza era completamente pulita, cosicché potei finalmente dormire.

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Eccomiiii

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Alla prossima!