I giorni passano e la mancanza aumenta. La sola cosa che mi tira su il morale è sapere che lui sta bene, ed è felice. I suoi compagni di squadra sono simpatici e dice di aver legato particolarmente con un certo Pogba e un certo Morata. Gli hanno dato il numero 21 e dice di starsi guadagnando la fiducia dell'allenatore Allegri. La città gli piace anche se ha visto poco oltre lo stadio e la sua casa. La sua faccia è stampata sopra tutti i giornali e qualche volta compare anche il nome di questo paesino. Solo che viene difficile anche parlargli al telefono, è troppo impegnato. Ha allenamento tutti giorni, tranne uno che al posto di allenamenti ha la partita. Quei pochi momenti liberi li passa con la squadra, praticamente impossibile trovare un momento per parlargli, in più c'è anche il fuso orario.
Adesso però, ha trovato un momento per me e non aspetto più di qualche squillo per rispondergli al telefono
"Paulo" dico sperando di sentire subito la sua voce, mi manca anche quella
"Ron ho trovato qualche minuto per chiamarti"
"Ne sono felice, come sta andando?"
"Bene anche se mi mancate"
"Mi manchi anche tu Paulo, tanto" lo sento sospirare dall'altra parte del telefono
"Tu cosa fai in questi giorni?" chiede con una nota di gelosia nella voce, così iniziò a ridere e mi stendo sul letto con il telefono appiccicato all'orecchio
"Starò con i tuoi fratelli e con Tara"
"Ah si? Ti vedi con i miei fratelli?" gli vorrei dire che Mariano ha tagliato tutti gli articoli che parlano di lui e li tiene con cura in un grosso libro ma non posso, è una sorpresa
"Esatto ma non importa quello che succede qua, dimmi qualcosa"
"Beh gli allenamenti vanno bene e anche l'amicizia con gli altri ragazzi, sono molto simpatici e in più domani giocherò" il mio gridolino di felicità lo fa sorridere
"Ti vedrò alla televisione?" anche lui ride
"Si, felice?"
"Non hai idea di quanto io lo sia per te"
"E quando vieni qua Ron?" non so rispondere alla sua domanda, vorrei urlargli che per me potrei andare anche subito ma non posso, e lo sa anche lui
"Non lo so, spero presto"
"Lo spero anch'io, senti adesso devo andare ma ti chiamo appena posso"
"Va bene" così dicendo chiudo la telefonata e butto il cellulare sulle coperte, non so cosa dire e neanche come reagire a questa telefonata, ma d'un tratto mi torna in mente il nostro ultimo bacio in aeroporto. Poi quel Paulo sparisce e mi vengono in mente tutti gli sbuffi che ha fatto, tutte le facce annoiate e tutte le espressioni sorprese quando guardava uno dei suoi calciatori preferiti tirare in porta e segnare. Vedo tutti i gol che ha fatto nel vecchio campo e tutte le volte che ha esultato.Il giorno dopo corro verso quella schiera di case e vedo Gustavo che mi aspetta fuori casa sua e mi invita ad entrare
"Vieni sta iniziando la partita" così mi siedo sul divano di fianco a sua madre e attendiamo tutti l'entrata in campo. Quando entrano riconosco subito i capelli di Paulo, porta fiero la maglia bianca e nera della Juventus con il numero 21 dietro e il suo cognome stampato dietro. Valeria non nasconde una lacrima che scende e i suoi fratelli iniziano a cantare dei cori a caso giusto per trasmettergli un po' di energia, anche se lui non li può sentire. Io, invece, me ne sto zitta sperando solo che si diverta e faccia ciò che sogna da quando è bambino, fare un gol in serie A. Il primo tempo passa tranquillo ma è una grande emozione per me vederlo su uno schermo. La svolta è nel secondo tempo quando dopo un passaggio di quel suo amico, Morata, riesce a mettere la palla in rete. All'inizio l'emozione è così grande che fatico a realizzare quello che ha appena fatto ma poi sento urlare dalla tv il suo cognome e i suoi fratelli che iniziano a saltare per tutto il soggiorno, è così che spontaneamente anch'io urlo. Paulo corre dai suoi amici per abbracciarli ma poi si allontana di qualche passo dal gruppo e alza lo sguardo al cielo allargando le braccia, so cosa vuol dire quel gesto, so che è il tanto dolore provato, ero io al suo fianco quand'è successo. Sua madre subito si commuove a questo gesto
"Ce l'hai fatta" dice, ed è vero.Subito dopo la partita i giornalisti iniziano a parlare del ragazzo nuovo, appena arrivato dall'Argentina con quell'esultanza apparentemente bella ma così piena di significato. Tante ragazzine che seguono la Juventus parlano di lui, e questo mi dà un leggero fastidio. Specialmente quando lui, i giorni che seguono, mi dice che inizia ad uscire con la squadra in giro per locali. Il suo seguito aumenta e anche il numero di ragazze che sbavano per il numero 21. Mi ha raccontato che una sera una folla di ragazze hanno aspettato lui e Pogba fuori da un ristorante finché non sono usciti, le foto postate dalle ragazze il giorno dopo hanno fatto il giro della rete e le ho viste anch'io. Una di queste aveva i capelli rossi e stampava un bacio sulla guancia al mio ragazzo, la sua amica dai capelli più chiari stava tutta sorridente tra Paulo e Pogba. Ho dovuto trattenere gli sbuffi e anche la gelosia, anche se i suoi continui "stai tranquilla, io amo te Ron" mi hanno calmata parecchio. Nel frattempo sono passate tre settimane.
Sono seduta sul divano di casa mia, questa sera mia madre ha invitato Valeria, Gustavo e Mariano a cena
"Sono così felice che mi hai invitata" ha detto Valeria quando è entrata in cucina. A causa dell'amicizia di me e Paulo da quando eravamo dei bambini questa non è la prima cena che le nostre madri fanno. Accendiamo il televisore, stasera Paulo gioca un'altra partita e segna un gol molto bello sempre al secondo tempo. Questa volta gli fanno un'intervista e siamo tutti davanti allo schermo a sentire le sue parole
"Parliamo anche della tua vita, ti va?" chiede dopo le prime domande riguardo alla partita
"Si"
"Hai tante ragazze dietro" dice la giornalista, Paulo sorride e arrossisce leggermente
"Non lo sapevo" dice ridendo
"Nel cuore ce n'è già una?"
"Può darsi" solo adesso mi rendo conto di aver trattenuto il fiato, come sarebbe può darsi? Sono bastate due ragazze fuori da un ristorante a fargli dimenticare di me? Non ho parole, così mi alzo e corro nella mia stanza.
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Il mio numero 21
FanfictionVi hanno mai detto di dire sempre quello che sentite? Quello che provate per una persona? A me sì ma alla fine non l'ho mai fatto, non sono brava con le parole e non riesco a fronteggiare certi discorsi. E poi, ci credete alla amicizia tra uomo e do...