Ieri sera l'aiuto di Gustavo mi è servito molto, è salito nella mia stanza per cercare di tirarmi su il morale e devo dire che con la sua simpatia c'è riuscito.
Questa mattina però mi sono decisa a telefonare a Paulo in giornata, anche se poi è lui che lo fa
"Ronnie hai visto la partita ieri sera?" chiede con felicità
"Si anche l'intervista dopo"
"Perché lo dici così? Che succede?" non lo sa, non immagina, forse per lui non è così grave come lo considero io
"Beh in fondo può darsi che tu abbia una ragazza nel cuore no?"
"Ron non voleva dire niente"
"Niente? Paulo ti vedo sempre nelle foto di ragazze diverse, tutti i giornali parlano di te come se fossi un ruba cuori e noi non riusciamo neanche più a chiamarci" lo sento sbuffare ma non mi fa aspettare per una risposta
"Sono tifose, anche a me sembrava strano ma i ragazzi me l'hanno detto tante volte che questa è l'abitudine e scusa se non ti chiamo più spesso ma è perché ho degli impegni"
"Si lo so, è solo che inizia ad essere difficile"
"E l'intervista che hai sentito Ron, cerco solo di tenerti fuori da questo giro"
"A me sembra che tu voglia tenermi fuori da tutto quello che succede la"
"Non è così, vorrei solo che non iniziassero a parlare di te, perché scriverebbero quello che vogliono e non quello che realmente succede"
"Non lo so, sta diventando troppo difficile"
"Cosa significa? Vorresti lasciarmi?" come gli salta in mente una cosa del genere? Forse lo vorrebbe? Basta paranoie, basta dubbi
"No assolutamente"
"Ti amo Ron ricordatelo"
"Anch'io Paulo e mi manchi"
"Anche tu mi manchi, e ho tante cose da dirti"
"Ah si?" chiedo curiosa
"Si ma preferirei farlo dal vivo, così ti posso presentare anche delle persone" con queste parole chiudiamo la telefonata.Dopo il pranzo mi preparo e aspetto Tara che dovrebbe passare di qua per andare al lago
"Si, l'ho sentita l'intervista" dice lei mentre ci sediamo in riva
"Beh mi ha detto che era solo per tenermi fuori"
"Beh magari è così Ronnie non pensare sempre al peggio, ma adesso pensiamo al problema principale"
"E quale sarebbe?" chiedo abbastanza preoccupata ma mi basta girarmi verso di lei per vedere il suo sorriso
"L'inizio della scuola" entrambe scoppiamo in una risata.Il giorno dopo, o meglio, la sera dopo mia madre ed io siamo invitate a casa di Valeria per una cena, dice di avere una notizia molto bella da darci. Così ci sediamo a tavola, con lo stomaco brontolante davanti a quei piatti argentini caldi
"Bene Valeria, qual'è questa notizia?" chiede mia madre piuttosto impaziente
"Beh, più che una notizia è una proposta per tua figlia" io, che fino ad adesso ero stata con la mente altrove e lo sguardo fisso sulla forchetta, alzo lo sguardo confusa ma con la curiosità di sapere
"Si?"
"Guarda tu stessa" mi passa davanti una busta bianca chiusa, la apro piano e sfilo un biglietto. Leggo ogni singolo dato scritto sopra ma non ci metto molto a capire che è un biglietto aereo, e l'aeroporto d'arrivo è Torino. Tiro un urlo e passo il biglietto a mia madre mentre corro ad abbracciare Valeria, Gustavo e Mariano
"Grazie tante"
"Quanto vi dobbiamo?" chiede mia madre tirando fuori dalla borsa il portafoglio con giusto qualche banconota dentro
"Se accetta che sua figlia venga con noi da Paulo non ci dovrà niente" a parlare è Mariano, ha sempre avuto un potere persuasivo sulle femmine e infatti non mi stupirebbe se mia madre dopo una chiacchierata con lui dovesse accettare. I due escono, con la scusa di fumarsi una sigaretta, e si siedono sotto il portico fuori casa
"Spero che accetti" dico a Gustavo, lui è sicuro che mia madre dirà di sì
"Beh se lo dovesse fare, e lo farà, partiamo tra quattro giorni"
"Non mi sembra neanche vero, è troppo tempo che non vedo Paulo"
"Un mese e mezzo domani" puntualizza Valeria andando a segnare un'altra X sul calendario. Sorrido a quella vista, le manca così tanto il figlio che segna con una croce nera tutti i giorni che passa lontano da casa, mentre le croci rosse sono le partite dove ha segnato un gol e mi si riempie il cuore a vedere che ci sono due X rosse.Poco dopo Mariano entra seguito da mia madre che si para davanti a me
"Ti aiuto a fare le valige" a queste parole non posso far altro che saltarle al collo e abbracciarla con tutto l'affetto che ho
"Grazie mamma"
"E ti accompagnerò io all'aeroporto, d'accordo?"
"Come potrei non esserlo" dico mentre la stringo ancora a me. Poi mi giro verso i suoi fratelli e abbraccio anche loro
"Grazie veramente" e così per il resto della settimana pianifichiamo nei dettagli il nostro viaggio a Torino. Partiremo io e i suoi fratelli, sua madre dovrà restare in città perché deve lavorare ma conta che la prossima volta potrà venire anche lei. Sarà una sorpresa, spero solo che Paulo ne sarà felice.Così quella notte torno saltellando a casa sotto la risata di mia madre che appena entra in cucina tira fuori da un vecchio armadio una valigia marrone. La portiamo nella mia stanza e con cura iniziamo a mettere i miei vestiti all'interno
"Grazie mamma" dico ancora guardandola
"La smetterai mai di ringraziarmi?" dice ridendo, io scuoto la testa sorridendo. Poi lei prende un sospiro e continua
"Comunque sono felice di poter far questo per te, si vede che ami Paulo"
"Si"
"Ho solo una domanda"
"Dimmi"
"Dove dormirai?" rido mentre piego una maglietta e la metto nella valigia
"Beh penso a casa sua, no?"
"Fate i bravi Ron"
"Mamma" la riprendo imbarazzata, in effetti lei non lo sa ma io e Paulo non siamo mai andati oltre. Non perché non ne abbiamo mai avuto modo ma semplicemente perché io non ho mai voluto. Anche se lui mi ha ripetuto molte volte la frase "faccio fatica a trattenermi" ma la cosa finiva sempre in risate.
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Il mio numero 21
ספרות חובביםVi hanno mai detto di dire sempre quello che sentite? Quello che provate per una persona? A me sì ma alla fine non l'ho mai fatto, non sono brava con le parole e non riesco a fronteggiare certi discorsi. E poi, ci credete alla amicizia tra uomo e do...