11 Volo per l'Argentina

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La mattina dopo mi sveglio sperando che non sia stato tutto un sogno, anche se appena vedo che Paulo non c'è inizio a pensare che lo sia stato. Così scosto le lenzuola da sopra il mio corpo e cerco a tastoni il mio intimo per rimettermelo. Corro giù per le scale ma non faccio tempo ad entrare in cucina che lui esce da questa
"Paulo" urlo quasi per lo spavento, lui mi sorride maliziosamente e si avvicina per baciarmi
"Amore scusa ma oggi non possiamo stare insieme" dice lui seriamente dispiaciuto
"Allenamenti?" annuisce debolmente ma io non posso arrabbiarmi, in fondo doveva tornare ad allenarsi
"Peccato, speravo che avremmo potuto passare una giornata insieme ma sarà per domani"
"No Ronnie ho sbagliato, forse dovevo prendermi qualche altro giorno di riposo, domani parti poi chi sa quando ti rivedo" sorrido e gli accarezzo il petto
"Devi stare tranquillo, tanto ci vedremo stasera" mi avvicino per sfiorargli le labbra.

Così lo saluto mentre esce di casa con il suo borsone in spalla, è tutto così strano adesso. E non posso non pensare a tutto quello che è successo stanotte, la sua dolcezza e delicatezza mentre cercava di non farmi troppo male, le sue mani che mi accarezzavano, i sorrisi e i baci stampati su tutto il corpo e i suoi occhi persi dentro i miei. Mi è anche piaciuto, dopo tanto tempo, rivedere tutti i suoi tatuaggi, sono un pezzo di lui che nessuno conosce e ne vede solo un tratto nero tracciato sulla pelle, ma io so quanto dolore nascondano. Così lo aspetto, tutto il giorno, e nel frattempo cerco qualche cosa per passare il tempo. Trovo una scatola, così la afferro e guardo cosa contiene, ci sono impilate delle foto che non perdo tempo per guardare. Beh, molte me le ricordo mentre con altre faccio più fatica. Molte di queste ritraggono la sua famiglia, i suoi fratelli e sua madre. Altre ritraggono me e lui e non posso che sorridere alla vista di noi da bambini che correvamo inseguendo Mariano, noi due bambini che ridevamo stesi al parco. Poi una foto, la foto fatta prima del più grande dispiacere nella vita di Paulo. Mentre riguardo tutti questi ricordi penso solo ad una cosa, è passato dall'essere niente per tutti all'essere importante per qualcuno e adesso è importante per milioni di persone. Quel qualcuno ero io, e non so più neanche se basto a rendere la sua vita completa. Adesso che è pieno di gente che lo ama, di gente che lo ammira per quello che fa, io non so più se basto.

Torna a casa appena io ho finito di cenare
"Ron hai mangiato?" mi giro per guardare verso la porta e mi alzo dal letto su cui ero solo seduta a vedere le foto
"Si, te?"
"Si, cosa stai facendo?" così gli indico la scatola ma lui non sembra degnare più di una rapida occhiata
"Vieni qua adesso" così gli prendo la mano che ha allungato nella mia direzione e andiamo al piano di sotto, sul divano. Lui mette un film a caso e mi invita a sedermi sopra le sue gambe
"Mi sei mancata oggi" dice sussurrando mentre appoggia le labbra sul collo
"Si?" chiedo rabbrividendo
"A cosa pensi?" chiede lui vedendomi altrove con la mente
"Beh, domani partirò" lui sbuffa
"E con questo? Ti farai assalire da altre paranoie Ronnie? Io non ti obbligo a stare con me, se non mi ami puoi andartene anche oggi"
"Pensavo di averti dato una dimostrazione di amore ieri notte, che dici? Ti sembra che ti avrei dato il permesso se non ti avessi amato? Le paranoie vengono da sole se penso a quante ragazze ti sbavano dietro e non aspettano altro che tu esca per assalirti" mi zittisce con un bacio, lungo e dolce
"Non me ne frega un cazzo se mi assalgono" si alza ma senza smettere di accarezzarmi e mi prende in braccio. Io gli allaccio le gambe attorno alla vita e continuo a baciarlo mentre lui sale le scale, poi spalanca la porta con un calcio e mi butta sul letto salendomi sopra. Si sfila la maglietta e i miei occhi si fermano sui cerchi neri che ha sul braccio destro
"Paulo" dico avvicinandolo nuovamente alle mie labbra
"Amore dimmi"
"Se poi parto, stanotte che si fa?" lui inizia a ridere e si ferma dal baciarmi
"Un'idea ce l'avrei"
"E sarebbe?"
"Beh, pensavo che potresti iniziare con il toglierti la maglietta, devo fare il pieno" così succede quel che succede. Vorrei tanto entrare nella sua testa per sapere cosa ne pensa di noi due, ma non posso.

Così il giorno dopo mi accompagna in aeroporto, è tutto troppo triste per i miei gusti ma la cosa più brutta è la ragazza che dai capelli rossi nella foto che si avvicina a lui con un enorme sorriso
"Paulo" dice lei avvinghiandosi al suo collo. Resto senza parole e cerco di capire cosa stia succedendo, così guardo la scena senza parlare
"Che ci fai qua?" chiede lui abbastanza confuso, sembra che non sappia cosa fare
"Sono appena tornata da un viaggio con una mia amica" dice lei con un tono di voce troppo alto per i miei gusti
"Bene, adesso devo andare prima che Ron perda il volo" dice Paulo cercando di andare e scappare dalla rossa. Il tentativo sembra riuscito così iniziamo a camminare dalla parte opposta, sopra gli sbuffi di lei che ci guarda andare via.

Non so cosa dire, e così ci pensa lui a parlare
"Ronnie potresti stare tranquilla?" chiede facendomi sbuffare
"Certo, insomma io devo partire e non so quando ti rivedrò e l'ultima persona con cui ti ho visto è stata lei" lui gira gli occhi e si siede su una sedia aspettando che annuncino il volo
"Ci rivedremo prima di quanto tu pensi" così mi siedo di fianco a lui e cerco di capire cosa intendesse
"Non te lo posso dire, non prima che non sia sicuro" così sorrido e lui fa lo stesso
"No Paulo, mi conosci e non posso aspettare, io lo devo sapere subito"
"Eh lo so, ma non puoi" e proprio mentre si avvicina a me una voce annuncia il numero del mio volo e siamo costretti a salutarci. Ci alziamo e le sue braccia mi avvolgono
"Mi mancherai, sul serio"
"Anche tu e stai tranquilla" annuisco e mi faccio baciare
"Ti amo Paulo"
"Anch'io Ronnie" con queste parole veloci dobbiamo salutarci.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 12, 2018 ⏰

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