Mentre lui continua a guidare io vorrei dirgli che sono pronta, che vorrei lui stanotte e le prossime che seguiranno ma lui sembra troppo preoccupato, specialmente dopo che ha letto un messaggio sul cellulare
"Sei preoccupato. Che hai Paulo?" chiedo leggermente spaventata
"Ho sbagliato Ronnie"
"A fare cosa?" mentre chiedo lui ferma la macchina in una zona di sosta, e si passa una mano tra i capelli indecisi se dirmi la verità
"A portarti allo stadio"
"Spiegati, in che senso?" prende il cellulare e mi mostra un articolo pubblicato un'ora fa con una mia foto e una foto di me e Paulo che ci abbracciamo, sono stupita
"Hanno già pubblicato qualcosa su di noi?" lui sbuffa
"Non dovevo farti entrare in questo mondo"
"Io non sono arrabbiata Paulo"
"Forse non adesso ma lo sarai, lo sarai quando questi giornalisti inizieranno a creare fantasticherie anche su di te giusto per vendere qualche copia in più" è assurdo quello che sta dicendo
"Non potrei mai arrabbiarmi con te solo perché stiamo insieme, va bene mi faranno qualche domanda ogni tanto ma Paulo pensaci, tu stai solo facendo quello che ti piace e se sono qua adesso è proprio per questo. Se oggi sono qua a Torino è solo per questo, e ne sono felice, sono felice che noi stiamo qua insieme Paulo" lui abbozza un sorriso ma non è ancora del tutto convinto
"Mi sento solo in colpa"
"Non dovresti" mette una mano dietro la mia testa e mi avvicina di più a lui in modo da potermi baciare ed è a questo punto che decido
"E se sono qua insieme a te è perché sono pronta e ti voglio Paulo" gli dico in un sussurro, lo vedo irrigidirsi subito e mi guarda con un sorriso malizioso. Così riprende in mano il volante e inizia a sfrecciare in mezzo al traffico, in meno di dieci minuti siamo arrivati e per tutto il tragitto devo dire che mi sono sentita abbastanza a disagio, mi chiedo come potrebbe essere e le solite paranoie.Entriamo e ci sfiliamo le giacche, poi lui si gira a guardarmi non sapendo se continuare o no, se fare o no. Gli allaccio le braccia al collo e sono io che inizio a baciarlo, lui appoggia le mani sui miei fianchi e mi tiene più stretta
"Se non te la senti puoi tirarti indietro quando vuoi, hai capito?" io annuisco per zittirlo, queste sue paranoie sono troppo carine nei miei confronti. Poi mi prende per mano e iniziamo a correre su per le scale, forse abbiamo troppa fretta di salirle ma comunque sia ridiamo per smorzare il mio imbarazzo. Apre la porta della stanza e mi fa segno di entrare, ma non faccio tempo a girarmi per controllare che lui abbia chiuso la porta perché mi sento avvolgere da due braccia e dei continui baci sul collo. Le sue mani accarezzano tutto il mio corpo e io non so neanche spiegare quanti brividi sto provando. Quando sento che lui allenta la presa su di me io mi avvicino al letto e quando mi giro lui si è sfilato la maglietta
"Ronnie ti voglio" dice prima di farmi stendere sopra di lui, le sue dita sfiorano la pelle sotto la mia maglia e poco dopo la sfilano lentamente, sono troppo imbarazzata per anche solo slacciare la cintura dei suoi jeans, così fa da solo e poco dopo è in boxer sotto di me. Le sue braccia mi fanno girare e mi ritrovo io sotto. Inizia a lasciare dei piccoli baci sul collo, poi sul petto e infine sotto l'elastico del reggiseno. Le sue dita passano sotto il bordo dei jeans
"Fai sempre in tempo" dice mentre fa prova di sfilarmeli
"Lo so" dico e lui lo sfila del tutto lasciandomi in intimo sotto i suoi occhi curiosi
"Sei bellissima Ron, sul serio" io resto comunque immobilizzata e lascio fare tutto a lui, i baci e le carezze
"Sei sicura?" dice ancora mentre le sue dita si appoggiano sul gancio del reggiseno
"Si Paulo" questo sembra quasi un consenso e lui mi sfila il reggiseno dalle braccia, poi si abbassa e lascia dei piccoli baci sul seno che mi fanno volere di più
"Paulo" dico ad un certo punto e lui come a comando alza la testa per guardarmi
"Dimmi"
"Non so come si faccia" dico, ma lui sorride e mi lascia un bacio sulle labbra
"Non ti devi preoccupare di questo, faccio io" prende fiato e poi continua
"Non dobbiamo per forza, se non te la senti" dice ancora mentre continua a lasciarmi dei baci sulla pancia e sul collo, poi gli appoggio le mani sul collo e lo tiro verso di me. Non rispondo a quello che mi ha detto ma per risposta inizio a lasciarli anch'io dei baci sul collo facendolo gemere
"Paulo basta"
"Cazzo ti voglio adesso Ronnie" si ferma per guardarmi e pensare a cosa dire
"Ti farà male solo all'inizio, va bene?" dice sulle mie labbra e io sorrido baciandolo.Aveva ragione, ha fatto male ma solo all'inizio, in più si è dovuto trattenere per non farmi troppo male e ho apprezzato tanto questo pensiero premuroso. Tengo la testa appoggiata sul suo petto mentre la sua mano accarezza il mio braccio dolcemente, ogni tanto mi viene spontaneo appoggiare le labbra sul suo petto, e lo sento sorridere, lo sento ridere, così stiamo meglio entrambi.
Poi alzo la testa per guardarlo negli occhi e appena incrocio il suo sguardo sorridiamo
"Sto bene" dico rispondendo al suo sguardo interrogativo
"Non ti ho fatto male, vero?" chiede preoccupato
"No, è stato bellissimo Paulo"
"Beh, modestamente so di essere un grande in questo contesto" dice con un sorriso, ovviamente scherza ma io gli do comunque un leggero schiaffo sulla spalla
"Certo che puoi dirlo a me perché non posso fare un confronto ma di sicuro ce ne saranno di più bravi"
"Le ragazze non si sono mai lamentate" dice lui sfidandomi, ma poi ripensa a quello che gli ho detto
"In che senso di più bravi?"
"Beh, più bravi, e quando mi troverò te lo dirò" lui fa il finto offeso anche se sta sorridendo
"Forse non ti è bastato?" dice distendendosi sopra di me, questa volta sono sicura che non succederà niente ma si ferma solo a lasciarmi baci ovunque
"Ti amo Ronnie" dice tra un bacio e l'altro.
STAI LEGGENDO
Il mio numero 21
FanfictionVi hanno mai detto di dire sempre quello che sentite? Quello che provate per una persona? A me sì ma alla fine non l'ho mai fatto, non sono brava con le parole e non riesco a fronteggiare certi discorsi. E poi, ci credete alla amicizia tra uomo e do...