15 marzo 2017:
Caro Diario,
Sono sempre io, la tua Zora. Ormai sono quasi quattro mesi che sono fuori casa, i miei genitori talvolta mi chiamano ma come al solito non ho voglia di sentire le loro ramanzine. Come ben sai, sono uno spirito libero, ho bisogno di nuove emozioni, nuove situazioni e rimanere in Russia mi faceva sentire bloccata in una realtà che non sentivo più mia. Mi trovo su un treno adesso, sono in Italia! Devo dire che in questi quattro mesi ho girato il mondo, ho avuto la possibilità di conoscere posti che vedevo solamente tramite foto. Viaggiare é magnifico. Ho deciso di fare un biglietto per una meta non definita, sono sempre alla ricerca di novità, io. Detto ciò ti saluto, ti aggiornerò non appena possibile.
Baci.La tua Zora
Fui svegliata dal rumore del treno che si fermava sulle rotaie. Alzai la testa di scatto e guardai fuori dal finestrino:
"STAZIONE DI ROMA" ecco cosa c'era scritto proprio di fronte la mia visuale. Sorrisi entusiasta e decisi che il mio viaggio sarebbe cominciato qui, proprio da Roma, la città che vedevo nei libri, nelle foto, la città dove ci lasciavi il cuore. Scesi dal treno con il mio borsone e mi incamminai verso l'uscita. Erano quasi le dieci di sera così decisi di farmi un giro tra le vie del centro. Pensai che prima sarebbe stato meglio trovare un posto dove dormire, e proprio in quel momento sentì qualcuno prendermi per le spalle e girarmi. Rimasi incredula non appena vidi la persona di fronte me e mi fiondai per abbracciarla."Katy!" urlai mentre la strinsi a me più forte possibile.
Katy era una mia cara amica d'infanzia che si era trasferita a Roma per studiare.
"Zora, sei proprio tu! Ma che ci fai qui?" mi chiese con voce incredula.
La guardai sorridendo e mi allontanai leggermente da lei per vederla meglio. Capelli biondi tagliati fin sopra le spalle, rossetto sbavato, occhi marroni e vestiti sempre più grandi di lei. Katy, Katy.. Lei era sempre stata così.
"Ho deciso di intraprendere un nuovo viaggio." ammisi guardando la mia amica che fremeva dalla voglia di sentirmi parlare per raccontarle cosa avevo fatto tutto questo tempo.
"Oh Zora, sei sempre stata così tu, uno spirito libero. E quanto ti fermi dove starai?" mi chiese mentre estrasse dalla tasca un pacchetto di sigarette, porgendomene una.
"Starò qua per un po', ma ancora non so dove dormire, sto cercando."
"E che problema c'è?" mi disse "starai da me!" esclamò abbracciandomi nuovamente.
"Grazie Katy" le dissi lasciandole un bacio sulla guancia "mi salvi sempre."
Rimanemmo ancora un po' a parlare, poi mi disse che doveva tornare a casa perché l'aspettava il suo pseudo fidanzato e mi lasciò un bigliettino con l'indirizzo di casa sua e una copia delle chiavi. La ringraziai non so per quante altre volte e mi incamminai verso alcune stradine. Mi accorsi che forse mi ero allontanata un po' troppo quando arrivai in un quartiere ben diverso dal centro. Era un quartiere scuro, con gente seduta per terra o che si reggeva a mala pena in piedi. Mi feci spazio tra questa gente e arrivai difronte un locale illuminato, potevo sentire la musica da fuori.
"DRUNKS" questo era il nome del misterioso locale.
Entrai, la puzza di alcool e di fumo si poteva percepire appena si varcava la soglia d'ingresso. C'era gente ovunque, c'erano persone che ballavano, altre che bevevano, altri che se ne stavano in disparte ad aspettare qualcosa o forse qualcuno.
Mi avvicinai al bancone e non vedendo nessuno mi girai con le spalle contro il bancone e guardai la gente che ballava, cominciando a muovere il piede per mantenere il ritmo. Mi voltai solo quando qualcuno mi picchettò sulla spalla per chiamarmi.
"Ciao" mi disse il ragazzo "che voi da bere?"
Io non risposi, ma rimasi a guardarlo per una frazione di tempo che mi sembro durare un'eternità. Il ragazzo che lavorava li non aveva più di 20 anni, aveva capelli lunghi fino alle spalle, matita sbavata sotto gli occhi, smalto nero e moltissimi anelli. Portava una giacca marrone e un maglioncino nero a collo alto. In quel momento sentii che la meta che tanto cercavo forse era proprio lì, di fronte me. Ma io ero solo una stupida ragazzina di 18 anni che viaggiava e fantasticava e ancora non sapevo a cosa stavo per andare incontro dopo essermi imbattuta in quel posto misterioso e in quel viso diabolico.
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dirty soul.
FanfictionDamiano: romano, 20 anni, barista in un pub in un quartiere malsano di Roma. Zora: russa, 18 anni, sognatrice e viaggiatrice alla ricerca di una meta. Ma se l'ultima tappa del suo viaggio fosse proprio quel pub? La sua meta sarebbe finalmente raggi...