Sono ciò che tu vuoi.

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Ciao a tutti! So che questo capitolo è corto e non è uno dei migliori, ma è un capitolo di passaggio per prepararvi al prossimo, che vi lascerà a bocca aperta (spero)
Bacioni❤️

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Uscì dal bagno e tornai a sedermi al tavolo, avevo tutti gli occhi puntati e la cosa mi rendeva alquanto nervosa.

"Scusate , ora sto meglio." dissi mentre gli occhi di Damiano mi scrutarono da capo a piedi cercando di leggermi dentro.

"Sicura?" mi chiesero quasi all'unisono i ragazzi e io annuì, sospirando e soffermando il mio sguardo sulle altre persone nel locale.

Non volevo starmene li difronte Damiano a simulare il gioco del silenzio rimanendo zitti a guardarci senza dire una parola.

Quella sera Damiano mi guardava in modo diverso, come se la mia presenza li lo infastidisse.

"Domani suoniamo in un locale al centro, ti va di venire a vederci?" Mi chiese Thomas.

Damiano sbuffò cercando di non farsi notare ma io vidi subito la sua reazione e di conseguenza rivolsi un enorme sorriso a Thomas.

"Certo che si!" esclamai entusiasta.

"Yea, grande! Allora ci vediamo domani, noi andiamo" disse Thomas alzandosi insieme ad Ethan e Giorgio. Poi il biondino continuò "Tu resti qui?"

Guardai Damiano. I miei occhi lo supplicarono di chiedermi di rimanere li con lui ma vidi solo il suo capo abbassarsi e concentrarsi sul drink che aveva davanti.

Mi morsi l'interno guancia dal nervoso che mi stava creando quella situazione e così decisi di alzarmi e tornare a casa con gli altri.

"Ciao" dissi rivolgendomi a Damiano con tono distaccato.

Lui non disse niente, ma fece un cenno con la mano per ricambiare il mio saluto.

Uscì dal locale insieme a Thomas, Ethan e Giorgio e li seguì fino ad una macchina.

"Mettiti pure tu davanti." mi disse Ethan aprendomi lo sportello.

"Grazie mille" risposi rivolgendogli un sorriso e salì in macchina.

Il tragitto dal locale alle case di Ethan e Thomas fu molto lungo, mi sembrava persino di essere uscita da Roma.

"Conto di vederti domani eh! Tieni, scrivimi il tuo numero così ti informo su luogo e data!" Mi disse Thomas passandomi il cellulare dal finestrino.

Scrissi il mio numero sul suo Iphone e glielo passai sorridendogli e mimando un "a domani" con le labbra.

Dopo averli salutati Giorgio ripartì in direzione di casa mia.

Il tragitto fu silenzioso, c'era solo la musica della radio in sottofondo che smorzava un po' la situazione.

Ero triste, mi aspettavo una serata diversa ma come al solito tutte le mie aspettative si trasformano sempre in illusioni.

"Ti piace, vero?" Mi chiese Giorgio all'improvviso.

Scattai dal sedile e voltai subito la faccia verso Giorgio, che invece era rimasto fisso a guardare la strada e la sua espressione era rilassata, come se mi avesse chiesto come stavo.

"Ma chi?" chiesi sperando di non cominciare una discussione su Damiano, non era ne il momento ne il mio umore me lo permetteva.

"Damiano." disse Giorgio marcando bene il suo nome.

Ecco, come non detto. Ora, cosa dovevo rispondere? Dovevo mentire o essere sincera con lui? Infondo mi fidavo di Giorgio.

"Ma che sei pazzo?" Escalmai meravigliata dalla sua domanda e sperai che il mio tono di voce facesse capire a Giorgio che stava sbagliando.

"Quell'arrogante e viziato non fa per me." aggiunsi incrociando le braccia al petto e assumendo un'espressione seria cercando di essere più credibile possibile.

"Mh.." disse Giorgio quasi riflettendo a voce alta in modo che lo potessi sentire "avevo capito male allora"

Scossi la testa e decisi di restarmene zitta, non volevo dare troppo nell'occhio, ne tantomeno volevo che si sapesse cosa provavo per Damiano.

Che poi, io per Damiano cosa provavo? Era semplice curiosità nel conoscerlo o forse mi stava cominciando a piacere? No, no, no Zora, togli questi stupidi pensieri dalla testa. Stai pensando cose che domani non ricorderai a causa dell'alcool.

Dopo aver finito la conversazione tra me e me stessa, posai la testa nel finestrino e socchiusi gli occhi.

"Zora..Zora" mi richiamò Giorgio scuotendomi leggermente "siamo arrivati."

Alzai la testa quasi in uno scatto e mi stropicciai gli occhi guardando il mio palazzo attraverso il finestrino.

Ringraziai Giorgio per il passaggio e scesi dalla macchina.

"A domani!" Mi disse e io lo salutai mandandogli un bacio da lontano.

Salì le scale e cercai di aprire la porta di casa il più silenziosamente possibile possibile e la richiusi chiudendo insieme ad essa tutti i miei pensieri di quella notte. Decisi di eliminare tutte le sensazioni che avevo provato e pensare ad altro e nel mio "altro" non era compreso Damiano.

dirty soul. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora