Capitolo 9

53 9 1
                                    

-Vieni con me è non te ne pentirai mai bambina mia...-

La sua mano gelida e pallida le accarezzava la pelle cullandole il volto.

-Torna con me Sole, torno con tuo padre, ci hanno tenuti separati per troppo tempo, non ti manco?-

Sole aprii le palpebre, voleva vederlo negli occhi, voleva vedere come la stava guardando, voleva vedere se gli assomigliavano, voleva vedere suo padre.

Aveva gli occhi neri come la pece e delle piccole venature marroni con delle pagliuzze dorate, le ciglia lunghe e nere, i capelli corvini tagliati corti ma i lineamenti del viso erano dolci come quelli di Sole.

-Ti manca poco e sarai mia.-

C'era qualcosa di meschino nella sua voce, qualcosa che l'avrebbe fatta rabbrividire se non si fosse sentita così forte, potente, se non si fosse sentita così a casa.

Sole si sedette a gambe incrociate sul letto, sentiva la testa scoppiare e uno strano senso di freddo lungo tutta la sua schiena, chiuse gli occhi e quando li riaprii riusciva di nuovo a vedere.

Nella sua testa sentiva le parole di suo padre, vedeva i suoi occhi e sentiva di nuovo quella sensazione di forza.

-Sole torna a dormire-

Daniele tirò verso di lui un lembo di coperta e si girò con gli chiusi verso il letto della bionda arricciando il naso.

Sole si morse il labbro inconsapevolmente mentre con una mano spostava via le coperte per poi sedersi a lato del letto e puntare gli occhi sull'angelo.

-Lo sai che sei proprio bello mentre dormi?- Sole assottigliò lo sguardo.

Daniele spalancò gli occhi e senti il sangue gelarsi nelle vene. Aveva paura che i suoi incubi si fossero avverati.

Sole con passo lento si avvicinò al suo letto e si piegò sulle gambe per essere all'altezza del ragazzo.

-Peccato che ora non mi interessi più- sorrise mordendosi il labbro e accarezzandogli il viso con un dito.

Daniele si ritrasse al suo tocco alzandosi in piedi con la mascella e i pugni serrati.

-Non permettergli di entrare nella tua testa-

Si alzò con fare sensuale e poi rispose piegando il capo di lato -E se fosse già entrato?-

-Mi sentirei morire-

La sua risposta lo sorprese facendole perdere lucidità ma non le ci volle molto a tornare in se' e scoppiare in una fragorosa risata.

-Non ti sono mai interessata, ero solo un peso per te e per tutti lo sappiamo entrambi, quindi ora vai via il tuo compito è finito...-

Gli si avvicinò lentamente prendendogli il mento tra le dita.

-...Geremia-

concluse pressando le sue labbra sulla guancia di lui.

Daniele faticava a respirare, quel nome, il suo vero nome, aveva riportato indietro tanti ricordi di cui si era completamente scordato, quel nome, quel maledettissimo nome lo aveva cercato per anni convinto che riavendo il suo passato sarebbe guarito dalla sua parte demoniaca quando poi invece la sua cura era lì davanti a lui e sentiva che la stava perdendo.

-Ti prego resta con me, troveremo una soluzione insieme...-

Le strinse la mano per fermarla e incatenò i suoi occhi a quelli di lei.

-... prometto che mi impegnerò ad essere una brava persona, imparerò ad amarti, ma ti prego non andare via da me!- una lacrima rigò il suo volto.

Percepii la stretta della ragazza stringersi intorno alla sua mano e il suo occhio destro per un attimo tornò ad essere verde smeraldo.

-Promettimi che non mi abbandonerai, promettimi che continuerai a cercare una cura, io t ... -

Un lampo illuminò la notte scura facendole chiudere gli occhi e facendola tornare demone.

Tirò via la mano, si sedette sulla finestra, rise e si lanciò nel vuoto.

Daniele corse ma quando si affacciò la ragazza era sparita. Cominciò a gridare e a tirare pugni sui muri fino a farsi sanguinare le nocche, poi aprii le sue ali e si mise in viaggio di ritorno verso l'isola Favignana.

L'ultimo petalo di rosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora