Capitolo 3.

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Sole mescolava lentamente lo zucchero, le scaglie di cioccolato fondente e i pezzetti di fragola nel suo yogurt, quando qualcuno passando dietro di lei le diede un bacio sulla guancia.
-Buongiorno Sole, come siamo mattiniere!-
Cristina raccolse i suoi lunghi capelli in una coda alta e prese tra le mani un krapfen prima di sedersi accanto alla ragazza che a stento riuscì a trattenersi quando al primo morso un po' di crema uscì dal dolce sporcando tutta la faccia di Cristina che in risposta le fece la linguaccia .
-Tutto bene questa notte? Ho sentito che eri molto agitata...-
Cristina si passò un fazzolettino sulle labbra e poi si riempì il bicchiere di sidro.
Già dal mattino bevono alcolici? Pensò Sole.
-Un incubo, nulla di che...-
Sole bevve la sua spremuta d'arancia, sentiva la gola secca al ricordo dell'incubo che aveva avuto quella notte.
Ormai erano mesi che andava avanti così, non c'era notte in cui non lo sognasse. Una rosa rosa macchiata di sangue nero tra le fiamme e una ragazza, lei stessa, che piangeva e gridava mentre lottava con se stessa.
-Hai voglia di parlarne?-
-Non me lo ricordo già più...-
Rispose schietta Sole accendano un piccolo sorriso tirato.
-Sai che è sbagliato mentire?-
Disse quasi in un sussurro Cristina prima di portarsi alle labbra il bicchiere pieno.
Sole si sentii arrossire e abbassò velocemente lo sguardo sul suo yogurt ormai finito.
-Buongiorno a tutti ragazzi! Cosa avete intenzione di fare sta mattina?-
La voce squillante di Viola seguita dalle risate dei ragazzi ruppe il silenzio che si era creato.
-Vilu sta mattina sembri una melanzana con quella maxi maglia verde e i capelli viola-
La prese in giro Samuele ridacchiando, la ragazza fece una smorfia che si trasformò in un sonoro sbuffo quando Daniele le rubo' dalle mani la scodella in ceramica che si era appena riempita con i frutti di bosco.
-Grazie mille Vilu-
Sorrise falsamente per poi sedersi accanto a Cristina che guardava il tutto sorridente, come se l'avesse già vista altre centinaia di volte.
-Comunque hai ragione, cosa facciamo oggi?-
Davide cercò invano di rubare a Viola la scodellino bianca che si era appena riempita nuovamente.
-Potremmo andare in barca, le grotte sono sempre bellissime, soprattutto se l'acqua è calma e se si più fare il bagno-
Daniele guardò Sole con aria di sfida prima di portarsi alle labbra dei frutti di bosco.
-Ottima idea! Finiamo colazione, andiamo a cambiarci e partiamo!-
Viola sembrava entusiasta e anche tutti gli altri trovano la proposta di Danile davvero ottima, tutti tranne Sole.
-Sole tutto bene?-
Daniele mosse leggermente il capo verso destra sorridendo, la ragazza alzò le sopracciglia e si morse il labbro.
-Certo, andiamo in barca, sicuro!-
La bionda fece finta di brindare e buttò tutto giù in solo sorso.
-Va à l'enfer [va all'inferno]-
Disse a denti stretti mentre si alzò dalla sedia per andare a posare il bicchiere e la scodella sporca all'interno d'un un recipiente pieno d'acqua.
-Calme, il n'y a probablement déjà une chaise avec mon nom d'attente pour moi [tranquilla, probabilmente c'è già una sedia con scritto il mio nome che mi aspetta]-
Sole volto' velocemente lo sguardo verso il ragazzo che aveva appena parlato sussurrando, così che solo lei potesse sentire, gli occhi azzurri-castani di Daniele erano puntati su di lei, alzò le sopracciglia e poi con gesto teatrale si alzò in piedi ed entro' in casa seguito da Davide e Samuele.

Sole sistemò i suoi occhiali da sole sopra la testa mentre insieme a Cristina e Viola si divertiva a prendere in giro i ragazzi che cercavano di mettere in moto la barca. Era semplice, in alcuni punti la pittura bianca era sparita lasciando vedere il colore del legno rovinato dal tempo, mentre in altri sembrava ancora fresca.
-Si parte!-
Gridò euforico Davide non appena il motore si accese e la barca cominciò a camminare, quasi correre sull'acqua cristallina. Sole si aggrappò alla prima cosa che le fu accanto, ma non appena si accorse che era il braccio di Daniele stacco' subito la presa voltando di scatto lo sguardo e abbassando gli occhiali da sole cercando di mostrarsi il più calma e serena possibile.
Durante il breve tragitto lanciò qualche fugace occhiata al ragazzo accanto a se' e ogni tanto lei lo sorprendeva fare lo stesso con lei. Il suo corpo era prefetto, la pelle chiara risplendeva della luce del mattino e rifletteva i giochi di luce creati dall'acqua.
La barca si fermò non appena raggiunsero una grotta non molto distante dalla spiaggetta, in alcuni punti l'acqua era molto bassa permettendo così di camminare o sedersi.
-Dai Sole vieni!-
Davide la trascinò dal braccio lungo la parete della grotta fino a una specie di scaletta creata dall'erosione del mare, poco più in alto Viola si lanciava dalla parete rocciosa gridando qualche cosa, poi fu il turno di Samuele, Cristina ed infine tocco' a lei.
-Serve una mano?-
-La smetti di spuntare fuori così all'improvviso?-
Sbottò infastidita Sole senza nemmeno voltarsi, ma già lo immaginava, con le braccia conserte è un sorrisetto beffardo sul volto.
-Regarder et apprendre [guarda e impara]-
Concluse Sole sciogliendosi i capelli e lanciandosi in un perfetto tuffo di testa.
L'impatto con l'acqua sembrò ridarle ossigeno, le bollicine salivano verso la superficie, chiuse gli occhi e il suo incubo riapparve nella sua mente, ma questa volta si vedeva solo la rosa, una goccia di sangue nero sembrava stesse invertendo il suo corso, al posto di scendere lungo il petalo rosato risaliva. Sole avrebbe voluto vedere di più ma una mano l'afferro' per il braccio riportandola in superficie.
-Mi spieghi cosa stavi facendo?-
Cristina la teneva stressa mente con l'altra mano cercava di tenersi a galla.
-Pensavo di aver visto una stella marina-
Mentii portandosi indietro i capelli bagnati.
-È la seconda bugia che dici di oggi Sole, il tuo naso sara' cresciuto di non so quanti centimetri!-
Cristina fece un respiro e poi le lascio' il braccio.
-Dai andiamo, facciamoci una nuotata, magari vedrò anche io una stella marina-
Sole sorrise e si mise a nuotare dietro la mora.
Sentiva dentro di se' un senso di gratitudine e leggerezza, era una bella sensazione, poteva essere un buon inizio.

L'ultimo petalo di rosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora