Capitolo 9

63 16 10
                                    


Un mese dopo...

Era passato quasi un mese da quel tragico evento, e Max aveva già iniziato il secondo anno di liceo... ma senza Adele, che non si era più svegliata da quella notte.
Ogni giorno che passava erano solo lacrime in più per il suo migliore amico.

-"Buongiorno, un'altra giornata di merda sta per cominciare, eppure stanotte avevo chiesto al signore di non farmi svegliare più, e di far svegliare Adele al posto mio... stupida religione, non serve a un cazzo!"

-"Tic-Toc. È permesso? Colazione al letto stamattina!"

Fece Lucia prima di entrate nella stanza di Max.

-"Mamma non devi farlo per forza...."

-"Cosa? "
Rispose incredula.

-"Di essere così sdolcinata con me solo perché sto passando un periodo di merda... a dir la verità mi manca la mia mamma psicopatica e stronza!"

Dopo essersi fissati, Max incominciò a ridere, e subito dopo anche Lucia.

-"Sai Max, non lo faccio sicuramente perché comprendo che non stai passando un bel periodo..."

Disse ironizzando.

-"Lo faccio solo per me stessa. Ho bisogno di ricominciare, e parlare con Camilla quella notte, mi ha aperto gli occhi su molte cose..."

-"Mamma a proposito, ma Camilla dove diavolo é finita!? Possibile che sono scomparsi tutti da quella notte? Io davvero non riesco a comprendere del perché sia scappata così, senza lasciare traccia... senza dire nulla."

-"Figliolo vorrei saperlo anche io... ma come ho detto anche alla polizia, dopo averci parlato in ospedale e avermi detto di prendermi cura di Adele, é scappata via di corsa, e non si é fatta più vedere. Neanche una telefonata."

-"Mamma... mi prometti che se ci sono novità mi chiami subito? Devo essere lì assolutamente quando si sveglierà... perché si sveglierà vero Mamma??"

-"Certo figliolo Adele é forte... vedrai che c'è la farà, nè sono sicura."

-"Grazie mamma... per quello che stai facendo per Adele."

-"Dai su, muoviti che devi andare a scuola! I tuoi amici ti stanno aspettando. Hanno bisogno di te... come tu hai bisogno di loro, e mi raccomando presta attenzione, ci vediamo stasera quando torno, e ricordati che oggi non ci si può far viste in ospedale, quindi evitiamo di fare questioni come l'ultima volta che sei venuto..."

-"Si va bene, ho capito..."

La madre si avviò verso la porta, e rivolse un ultimo sguardo di compassione verso Max...

-"Buona giornata e non pensarci troppo, andrà tutto bene... me lo sento."

-"D'accordo mamma...lo spero...senza di lei questa vita sembra un continuo incubo del cazzo."

-"Lo so... Lo so...ti capisco."

Lucia fece una carezza al figlio, e lasciò la stanza, con un volto che lasciava trasparire le sue mille preoccupazioni.

Dopo che Max era uscito di casa per andare a scuola, il telefono di Lucia incominciò a squillare....

DRIN... DRIN... DRIN...

Lucia prese il suo telefono, e vide sullo schermo la scritta:

"Sconosciuto"

Stava per rifiutare la chiamata, ma spinta dalla curiosità... rispose.

-"Pronto?"

-"Lucia sono io..."

-"Io chi?"

-"Camilla!"

-"Porca puttana... Camilla! Dove diavolo sei finita ?!"

A Lucia gli mancò il fiato.

-Ti volevo avvisare che sono sulle tracce di Cora... e ho scoperto una cosa alla quale non mi crederai mai... suo figlio é ancora vivo!

-"Come vivo!?"

-"Già...in congrega gira voce che lo hanno resuscitato tramite un rituale malevolo. Collegando i vari episodi, non mi é stato difficile risalire al figlio..."

-"Ma certo... Alessandro...wow non ti facevo così sveglia Camilla. Dimmi dove sei che ti raggiungo al più presto, anche se non ho il potere del teletrasporto come te.

-"Lo so, sono brillante baby... ora devo andare ci sentiamo!"

-"Ehi aspettaaa...non mi ha detto..."

La chiamata si interruppe.

La maledizione dell'anelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora