Capitolo 34

1.5K 108 1
                                    

Pov Adam 

Sono uscito dalla camera di mia figlia da almeno mezz'ora.

Sono impaziente, vorrei parlare con lei, sono secoli che vorrei farlo ma non me ne  ha mai dato la possibilità, né io, ho mai più avuto l'occasione di vederla.

Voglio spiegarle cosa è successo.

Ho sentito da altri spiriti che si è scoperto di un nuovo nemico chiamato Mors Principium.

Ero talmente assorto nei miei pensieri che non mi sono accorto che Alex ha riaperto la porta e mi sta aspettando.

Mi avvicino con calma e le chiedo:

"Vorrei parlarti di quello che è successo tanti anni fa..."

Mi interrompe e mi dice:

"Ti ascolto, ma in camera mia, non me la sento di allontanarmi da Ezequiel.
Non è un problema per te se lui ascolta, vero? Anzi è meglio, sono più tranquilla così!"

Le sorrido e le dico:

"Va bene, non ci sono problemi per me, oltretutto poi avrei voluto parlare anche con lui."

Detto questo rientriamo in camera sua.

Lei si siede sul letto vicino ad Ezequiel , il quale la prende per i fianchi e la fa sedere in braccio a lui.

Io mi siedo su una sedia vicino al letto. Prendo un profondo respiro e comincio a parlare:

"So di averti ferita e nel profondo!
La punizione che mi hai dato è stata giusta! 
Ma voglio che tu sappia che quel giorno io non ero in me, non so cosa mi sia successo ma so che non lo feci di mia volontà. 
So per certo che le mie azioni sono state compiute da qualcuno che sta molto in alto ma non so chi." 

Mi fermo, li osservo, so che quanto detto potrebbe sembrare una menzogna ma non è così!

Riprendo a parlare:

"Non chiedo di essere giustificato, o scusato, o capito.
H
o pagato per il mio errore, voluto o meno. 
Ora voglio solo poterti stare vicino, viverti.
Voglio aiutarti in questa guerra, anche se obiettivamente potrò fare poco perché sono ormai solo più spirito, ma quello che posso fare... Lo voglio fare!"

Vedo mia figlia scoppiare in lacrime... 


Cerbero in loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora