Capitolo otto

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Due mesi dopo... (9 Settembre 2016)

MARTINA

Prendo l'ennesimo biscotto dal pacco, e Andrea mi guarda sorridendo.

«Che c'è?» chiedo.

«È bello vederti mangiare per tutti e due» mi dice continuando a sorridere.

«È bello anche vedermi grassa come un maiale?» chiedo ironica.

«Sei bellissima in ogni caso.» Si avvicina e mi bacia la fronte. «Domani mi trasferisco. Sicura di non volermi ancora un po'? Non mi va di lasciarti da sola...» dice.

«Tranquillo. Vai tranquillamente con Sonia. È da tanto tempo che aspettate di vivere insieme. E poi, non sarò mica sola! C'è Marco, c'è Alessio, c'è Mattia e ci sono mamma e papà!» dico.

«Grazie.»

Gli do un bacio sulla guancia, metto i biscotti a posto e vado in camera. Prendo l'album di fotografie e inizio a sfogliarlo. Lo sto facendo spesso ultimamente, e non so nemmeno io perché... Vedo in una pagina una foto di me insieme a Miriam. Mi manca la mia migliore amica, come l'aria. Sospiro e prendo il telefono, poi la chiamo.

Conversazione telefonica:

“Questa è la segreteria telefonica di Miriam. Lasciare un messaggio dopo il bip.”

Sospiro. “Hey Miriam. Sono Martina. È da un po' che non ci sentiamo, come stai? Mi manca poter parlare con te. Senti, mi dispiace per averti nascosto la verità, e credimi, mi dispiace tanto. Ma ero nel più totale panico. Per favore, ho bisogno della mia migliore amica, perché mi manca da morire. Richiamami appena puoi. Ti voglio bene. Ciao.”

Fine conversazione telefonica.

Sbuffo lanciando il telefono sul letto.

«È un brutto momento?» mi chiede Gianluca appoggiato allo stipite della porta.

«No, entra pure» mormoro.

«Come va?» mi domanda sedendosi sul letto.

«Insomma.»

«Come insomma? Non starete mica male?!» domanda preoccupato, ed io scuoto la testa sorridendo e lo guardo negli occhi.

«No. Tranquillo. Stiamo bene» rispondo accarezzandomi la pancia.

«Sicura?»

«Sí.»

«E allora cosa tormenta quella testolina?»

«Ho paura Gianluca» ammetto con le lacrime agli occhi.

«Che succede?» chiede.

«Quello che ho fatto con te e con Miriam mi ha fatto pensare molto... E se non fossi adatta per nostro figlio?» gli confesso preoccupata, e lui scuote il capo confuso.

«In che senso?»

«E se io non fossi una buona madre? E se mio figlio mi odiasse? E se...»

«Hey... Non dire così» mi interrompe. «Io ti capisco, Marty. Anche io ho paura, infondo siamo giovani... Probabilmente faremo molti sbagli, ma l'importante sarà rialzarci. Ripeto, anche io ho molta paura, ma poi penso a come sarà avere un figlio. Mi immagino noi due ad inseguire un piccolo bambino nudo per tutta la casa perché non vuole farsi mettere il pannolino e sorrido.» Ridiamo entrambi ad immaginarci la cena ed io mi asciugo alcune lacrime che mi sono sfuggite. «Su, non piangere. Vedrai che ce la faremo.»

«Vorrei smetterla di piangere, ma gli ormoni me lo impediscono!» esclamo scoppiando a piangere, e lui sorride abbracciandomi e baciandomi dolcemente la tempia.

Fidati ancora di me {Gianluca Ginoble}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora