Capitolo quindici

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MARTINA

«Gianluca?»

L'interessato si gira verso di me con il viso preoccupato.

«Tutto bene?» continuo avvicinandomi.

«Sí, più o meno» risponde scuotendo la testa.

«La ragazza appena andata via era per caso Miriam?» domando confusa.

«Sí. Era lei.»

«Cosa ci faceva qui? E perché non è rimasta?» chiedo ancora.

«Voleva vederti e le ho detto che non stavi bene» mormora.

«Okay... Sei sicuro di stare bene?»

«Sí. Sto un po' male, ma niente di che.»

«Un po' male in che senso?»

«Mal di testa. Solo un po' ma con un po' di thè mi passerà. Tu non stavi riposando?»

«Sí, ma poi ho sentito delle voci e sono venuta qui» mormoro.

«E... cosa hai sentito esattamente?»

«Oh, niente di che. Non capivo molto bene...»

«Va bene... Tu vuoi un po' di thè? O preferisci della cioccolata.»

«Credo tu conosca la risposta» rispondo.

«Cioccolata e biscotti arrivano subito» acclama facendomi ridere.

Ci rechiamo in cucina dove prepara tutto.

«Faccio io, tranquillo» mormoro, e lui annuisce.

Preparo il tutto e metto sul fuoco la cioccolata.

Un mese dopo... (13 Marzo 2017)

«Arrivo amore mio» mormoro correndo in camera di Nicolò.

Lo prendo in braccio e sorrido dandogli un bacio, poi ritorno in salotto. Mi siedo sul divano appoggiando Nicolò sulle gambe e lo faccio giocare, mentre io continuo a guardare la televisione.
Sento il campanello suonare e vado ad aprire.

«Ciao.»

«Miriam! Che bello vederti! Entra dai!» la invito, e lei sorride annuendo.

Chiude la porta e subito va verso Nicolò. Lo prende in braccio e sorride.

«Gianluca dov'è?» mi chiede.

«Gianluca non c'è, è in tour» rispondo.

«Oh...»

Sorride a Nicolò e si siede sul divano.

«L'altro giorno ho visto che eri qui, come mai sei andata via subito?» chiedo.

«Volevo vedere te e Nicolò ma stavate dormendo, così me ne sono andata.»

«Okay.»

Mi siedo a gambe incrociate sul divano mentre Nicolò scoppia a piangere. «Che succede?» domanda Miriam preoccupata.

«Non lo so... Di sicuro non lo devo cambiare, l'ho fatto poco fa» mormoro.

Prendo Nicolò dalle braccia di Miriam e lo faccio calmare.

«Come sta andando la vita da mamma?» mi chiede lei.

«Esausta, ma felice.» Mi sorride. Sento il rumore del telefono e mi alzo. «Scusa un attimo» mi congedo, e lei annuisce.

MIRIAM

Sospiro appoggiando la testa sul cuscino del divano, mentre la mia amica va in cucina.
So che non dovrei neanche chiamarla amica, ma ho bisogno per un qualche motivo di farlo. Io voglio bene a Martina, è l'unica ragazza che fin da piccola mi ha accettata per quella che sono e non per essere una ragazza stramba. È stata la bambina con cui giocavo con le bambole, con cui mi mettevo nei casini per le nostre bravate, con cui passavo i pigiama party.
So anche che quello che le sto facendo è meschino, ma non ho altra scelta. Volente o nolente, è ciò che devo fare, e lo farò, purtroppo.

Fidati ancora di me {Gianluca Ginoble}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora