Darkdeath era nella palestra come sempre a dare qualche cazzotto al sacco da boxe, contemplandosi allo stesso tempo lo specchio che c'era lì: la sua armatura - nera opaca - era intrisa di sudore con qualche decorazione tribale traslucida.
Gli occhi erano uno sanguigno mentre l'altro azzurro come un zaffiro.
Respirava affannosamente - guardando i propri canini aguzzi- muovendo a tratti la coda da
Predacon.
Non riusciva a guardarsi allo specchio senza pensare di essere uguale identica a suo fratello Predaking.
Quel bastardo...
Già. Lo odiava come nessun'altro al mondo; l'aveva abbandonata, l'aveva venduta a quel folle, Shockwave...
Appena lo vedo lo ucciderò...
Non fece in tempo a finire che udì dei passi. Si voltò a sinistra; sull'uscio della porta vi era una figura.
Era alta come lei, ma la corporatura e la fisionomia erano le stesse di Arcee; l'armatura era nerissima con la schiena argentata, presentando degli aghi lunghi e sottili. Il viso era a goccia con la punta rivolta al basso; in testa presentava due creste metalliche e in fondo alla spina dorsale una lunga coda di ferro.
Due smeraldi le illuminavano il volto.
"Darkmoon!", esclamò Darkdeath, correndo verso la sua migliore amica.
In quel momento le due si abbracciarono, come se non si vedessero da anni.
"Mi sei mancata tantissimo", mormorò Darkdeath, alzando Darkmoon da terra.
"Anche tu mi sei mancata. Ho tante cose da dirti...".
"Ti prego dimmi che resti. Bumblebee non la smetteva di chiedermi quando tornarvi".
"Mi piacerebbe, ma sai che il lavoro da Dinobot è complicato. Ho solo dieci minuti liberi".
"Ma come? Almeno un giorno insieme, come ai vecchi tempi!", esclamò confusa.
"Lo so, ma sai com'è fatto Grimlock: insiste nell'allenarci sempre, anche quando i Decepticon sono in vacanza".
"Devo venire io a sfidarlo? Lo sai che non ci metto niente ad andare da lui e digliene quattro. E poi non mi conosce, quindi gli faccio il culo".
"Non ci pensare nemmeno. È il guerriero più forte che conosca e non gli servirebbe niente a battere una come te".
"Si deve solo azzardare a farlo e io gli faccio provare i peggiori gironi dell'Inferno!".
"Non provarci nemmeno. Sai che quando s'incazza entra in modalità dinosauro".
"E io in modalità Predacon e sai quanto posso essere letale quando m'incazzo a bestia".
"Sono troppo curiosa nel vedervi combattere, ma sul serio non lo sfidare. Se scopre che c'entro qualcosa me ne dirà quattro".
"Se ci prova gli insegnero' le buone maniere a suon di schiaffi!", urlò, sganciando il sacco da boxe con un pugno.
Darkmoon sbarrò gli occhi dallo stupore, facendo finta di niente.
"Non lo farebbe mai. Sono una sua sottoposta ma sono pur sempre sua figlia. Adottata, ma lo sono".
"Su questo almeno ragiona. Ho fame, fantastico".
Darkmoon rise prima di dire:
"Beh, adesso che ci penso, non credo mi dirà qualcosa se vado a mangiare con te. Offri tu?".
"Basta che stai più tempo con me. Mi sento abbandonata...", mormorò infine con una faccia da cucciolo.
Darkmoon abbracciò l'amica, senza che questa se lo aspettasse.
"Non ti abbandonerei mai" si staccò da Darkdeath "lo sai questo?".
"Lo so...dai, andiamo a mangiare! E per la tua gioia offro io".
"Evviva!", esclamò la Dinobot, uscendo dalla palestra assieme alla Predacon.Andarono a pranzare in un locale molto frequentato; Autobot da tutte le parti mangiavano e bevevano seduti attorno a tavoli circolari, oltre a ridere e scherzare.
Darkmoon e Darkdeath si sedettero in un tavolo isolato dagli altri.
"Vieni, voglio farti conoscere il proprietario. Detto tra noi" disse la Predacon a bassa voce "è un gran pezzo di bot".
"Sai che a me le storie d'amore non m'interessano. Prima il dovere, poi il piacere".
"Sì sì vallo a dire qualcun altro. A proposito, come va con Bumblebee?", chiese con un sorriso cospiratore.
Darkmoon divenne improvvisamente rossa, cercando di nascondere l'imbarazzo.
"Non c'è niente tra noi. Siamo conoscenti".
"Dai non mentirmi...appena siete insieme sento nell'aria il profumo dell'amore".
Darkmoon fece per rispondere quando la porta del locale si aprì di botto, mostrando una figura mastodontica, impedendo ai presenti di parlare. Iniziò a camminare tra i clienti, come un dio tra i mortali.
Era alto con la corazza nera e lucente. Su ogni spalla aveva una mascella di dinosauro; quelle erano più utili che una presentazione formale.
"Cazzo..." mormorò Darkmoon, guardando Darkdeath "...è Grimlock".
Il Dinobot si avvicinò al tavolo delle ragazze, battendo con forza i palmi delle mani sul tavolo.
Poco a poco, i clienti cominciarono a sciamare fuori dal locale.
Grimlock era più furente che mai.
"Darkmoon" disse, guardando la Dinobot "che ti avevo detto riguardo alle tue scampagnate del pomeriggio?".
"È colpa mia" s'intromise Darkdeath, senza paura.
"Come hai detto scusa?", chiese incazzato Grimlock.
"È colpa mia. L'ho costretta io a venire qui" si voltò a guardare Darkmoon "scusa. Ci sentiamo domani".
Detto ciò, uscì senza dire una parola.
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Amore Jurassico
FanfictionPrequel de "Dinobot Charge". In questa storia non sarò sola: ci sarà Quenn_Hell_Heaven ad aiutarmi a raccontarla (fra l'altro una mia amica. Seguite il suo profilo e resterete in vita, scherzo). Per cominciare vi dico che le battute in Grosseto sono...