siamo seduti su uno dei tavolini nella luminosa stanza.
«tua madre era una brava persona,non meritava tutto questo...parlava spesso di te e di quanto le mancassi.
e ora..beh mi sembra irreale che tu sia proprio qui.» dice la donna.«siamo state compagne di stanza per molto tempo,finchè non l'hanno rilasciata. le avevano proibito di vedere sua figlia,così si convinse che per il bene della bambina forse doveva allontanarsi...e non provare più a cercarla. lei stessa era cosciente della sua condizione mentale e voleva solo proteggerla. decise di andarsene lontano,in un posto tranquillo...dove nessuno l'avrebbe trovata.
prima di andarsene mi diede questa»
tira fuori dalla tasca della felpa una lettera e me la porge.
«l'ho sempre conservata».
la presi in mano.tieni duro Amy,non mollare mai.
questo posto è uno schifo,lo so,ma ce la farai.
sei stata un'amica,una sorella,una compagna.
e non saprò mai come ringraziarti,
per avermi trattata come una persona,
e non come una pazza.scrivimi a questo indirizzo [...],è qui che andrò.
ho trovato un bel posticino davanti al mare.
cercherò di essere forte,ma promettimi che lo sarai anche tu.
non dimenticarmi.tua,serena.
rabbrividisco leggendo le ultime parole. è una strana sensazione.
«le ha mai scritto?» le chiedo.
«le ho spedito diverse lettere,ma non ho mai ricevuto risposta»sospira.
noah prende in mano la lettera e copia l'indirizzo.
la donna mi prende le mani e le stringe.
sono fredde e tremano.
«salutamela,ti prego».
«te lo prometto».io e noah usciamo dall'ospedale.
mi fermo davanti all'edificio e lo fisso per qualche secondo.
chiudo gli occhi e penso.
la voce di noah interrompe i miei pensieri.
«ho visto un bar a pochi isolati,dovremmo mangiare soph,hai bisogno di forze».
non ho molta fame,ma mi limito ad annuire.entriamo nel bar e ci sediamo in un tavolo. non è un posto molto affollato,mi piace.
ordiniamo e aspettiamo in silenzio.«soph»
alzo lo sguardo per guardarlo negli occhi.
«mmh?»
«quando la troverai...cosa succederà? intendo...tra di noi». sembra nervoso.
«non lo so noah...io non...» mi fermo confusa. sospiro.
lui è stata la prima persona cui è importato qualcosa di me dopo tanto tempo.
lui mi ha aiutato a essere piu sicura,a credere in me stessa,a rialzarmi dal dolore.
ed è troppo importante.«non andartene mai,per favore.» ritorno in me e prendo le sue mani nelle mie.
sorride.
veniamo interrotti dalla cameriera che posa il cibo sul tavolo e ci saluta gentilmente.mangiamo abbastanza velocemente.
il servizio telegiornale alla tv attira la mia attenzione.«dispersa ragazza di 16 anni sophie white-beverly nella piccola cittadina nei pressi di New York. altezza 5'3,capelli castani,occhi verdi»
mi tiro su il cappuccio e cerco di coprire il viso con le mani.
merda.
«noaaah...»sussuro agitata.
noah si gira verso la tv e tossisce rigirandosi di scatto.
«ok ok ok,stai calma,manteniamo la calma. nessuno può riconoscerti,ce ne saranno milioni di ragazze castane con gli occhi verdi,no?»«mmh...»
scuoto la testa sempre più nervosa indicando la televisione.
perfetto. una mia foto.
il panico sale.
e se mio padre mi trovasse?
e se la polizia mi allontanasse da noah?«dobbiamo andarcene da qui»dice noah alzandosi e prendendomi la mano. lascia velocemente i soldi al cameriere e corriamo fuori verso l'auto.
saliamo in macchina e accende il motore.
«sarà meglio sbrigarsi,è molto lontano e più tempo siamo per strada più possibilità avranno di trovarci» afferma accelerando.
sento l'adrenalina scorrere dentro di me e mi sento bene,come se avessi speranza,come se niente potesse fermarmi.arrivo mamma.
continua;
i'm back.
lo so che sarete arrabbiati con me per non aver aggiornato...scusate.
anywayyy siamo quasi a 2k letture e oddio non ci credo...vi voglio bene,seriamente...e grazie per tutto il supporto e tutti i commenti positivi.
love u.
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midnight//noah schnapp;
Fanfictione ti prometto che ogni notte, a mezzanotte, penseró a te.