22.

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fa un certo effetto passare il tempo qui.
non riesco a prendere in mano un oggetto senza pensare a lei,senza immaginare l'ultima volta che l'ha usato,ed è strano.
è una casa morta,spenta.

stiamo pulendo da qualche ora ed è diventato buio fuori.
non è un granché come posto,ma è l'unico posto dove possiamo stare, almeno finché non troviamo un modo di andarcene senza essere scoperti.

noah si asciuga il sudore dalla fronte e  sospira.
«bene,credo di aver finito.
che ne dici di cibo scaduto per cena?»
dice scherzando.
«beh...usa la fantasia chef»sorrido.
«perfetto,vedrò di cercare qualcosa di commestibile»avanza verso la cucina.

mi sento quasi inutile nonostante abbia passato tutto il pomeriggio a pulire finestre e spolverare scaffali.
devo trovare della benzina.
non posso restare seduta qui a far niente.
dove terrei della benzina?
in cantina probabilmente.

credo di aver visto una botola sul retro della casa quando siamo arrivati,magari trovo qualcosa di utile.
prendo una torcia dallo sgabuzzino e esco dalla porta senza dire niente.
percorro la terrazza scricchiolante e scendo dagli scalini.

un rumore di foglie improvviso cattura la mia attenzione,mi giro sospetta...nulla.
continuo a camminare e arrivo davanti alla botola,cerco di aprirla ma niente,la maniglia è arruginita.
sento nuovamente il rumore,mi volto di scatto.
buio.

sono stesa per terra,qualcuno mi ha colpito in testa,anche se non so chi,è stato tutto troppo veloce per rendermene conto.
credo di aver perso i sensi.
sento dei passi venire verso di me e prendermi da dietro trascinandomi.
riconosco la stretta,è di un uomo, sicuro.

pian piano riacquisisco i sensi e comincio a dimenarmi e a urlare,ma mi copre la bocca con la mano.
«zitta».
no cazzo.
non può essere vero.
perfavore,dimmi che è tutto nella mia testa,dimmi che non è reale e che presto mi risveglieró.
ma non posso scappare dalla realtà,
è lui.

non riesco a contenere tutta l'energia che ho in corpo,continuo ad agitarmi e a cercare di gridare con tutta la forza che possiedo,ma è inutile.
non mi riconosco neanche più,non ricordo più la sophie che sta zitta,che non parla,quella calma.
è come se avessi un demone dentro.

respiro con affanno,sono esausta di continuare a provarci,di continuare a combattere,perché non sono forte abbastanza.
chiudo gli occhi e immagino che tutto questo non stia accadendo.
«ti ho trovata alla fine»sputa fuori quelle parole come veleno prima di mettermi in bocca una pastiglia e costringermi ad ingerirla.

sento la testa girare mentre lui continua a trascinarmi.
sta facendo tutto questo perché non vuole che io sappia dove mi sta portando,lo so per certo.
tengo stretta la lettera di mia madre che conservavo nella tasca.
cerco di resistere e di tenere gli occhi aperti,ma è inutile.
perdo la coscienza.
la lettera cade a terra dalla mia presa, insieme ad una lacrima.
tutto quello che mi restava di lei. 

***

mi risveglio in un luogo umido,con poca luce e poca aria,si respira a fatica.
sono legata in un letto e non ho idea di dove possa trovarmi.
ma so che fuori è ancora buio,
e chissà
se è mezzanotte
e noah mi sta pensando.

continua;

scusatemi se sono una cattiva persona,vi amo lo sapete.

midnight//noah schnapp;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora