VIII.

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Giorno dopo giorno, Jungkook ed il resto degli atleti si preparano con impegno e dedizione ai mondiali di nuoto che si terranno in Giappone, sacrificando parte del loro tempo libero e dei loro rapporti.
Jungkook ogni volta che può cerca di avvicinare Jimin ma quest'ultimo lo respinge continuamente, dando l'impressione di non voler avere nulla a che fare con lui.
E Jungkook non sa più davvero cosa fare perché Jimin gli è sempre mancato ma averlo così vicino, poterlo quasi sfiorare ma non riuscendo a raggiungerlo per chissà quale ignoto motivo è ancora più straziante per Jungkook che in un momento di debolezza racconta tutto a Namjoon, Hoseok e Yoongi.
I tre ragazzi cercano di consolarlo dicendogli di dimenticarsi di Jimin e che si è comportato in un modo tremendo.
Ma Jungkook non può farlo perché è sicuro che debba essere successo qualcosa di grave a Jimin per farlo diventare così ed a quanto sembra è qualcosa in cui lui c'entra.
Jungkook si rende conto di non potere fare a meno di Jimin, che Jimin è stato e sempre sarà una parte essenziale della sua vita e che se le cose non torneranno come prima il ragazzo non riuscirà mai a vivere bene.
Ci sono momenti in cui Jungkook vorrebbe smettere di provare dolore e cominciare a detestare Jimin. Sarebbe comprensibile cominciare a farlo ma non riesce ad odiarlo per più di cinque minuti. Jimin lo ha sempre reso una persona debole, di questo Jungkook ne è conscio e questa non fa che essere l'ennesima dimostrazione.

Quando i due allenatori annunciano che faranno nuovamente delle sfide per prendere i tempi, Jimin raggiunge immediatamente il suo allenatore e gli chiede di poter gareggiare con lo stile libero esprimendo il desiderio di voler provare anche ai mondiali a partecipare ad una batteria di quello stile, oltre di quello a farfalla.
Il professore acconsente e quando Jimin si accorge di essere nella medesima batteria di Jungkook fa un grosso respiro e cerca di auto convincersi che questa volta riuscirà a vincere, che questa volta dimostrarà finalmente al ragazzo i suoi progressi.
Al via, Jimin si tuffa e comincia a nuotare con foga e lui stesso si rende conto di star perdendo lucidità e di star pensando troppo a dover battere Jungkook piuttosto che a nuotare bene.
Ma ormai è troppo tardi per rimettersi in carreggiata perché Jimin e la sua frustrazione rimangono indietro mentre Jungkook e gli altri avanzano.
Con una calma glaciale Jimin esce dall'acqua e si toglie cuffia ed occhialini mentre il coach gli dice di concentrarsi sul suo stile.
Jimin trattiene a mala pena le lacrime e si incammina verso gli spogliatoi, con la scusa di dover andare al bagno.
Jungkook osserva la scena e si chiede che fine abbia fatto il vecchio Jimin. Quel ragazzo tanto appassionato di nuoto, gentile e disponibile e perché ora provi solo tanta rabbia repressa.
Decide di seguirlo, quindi, e appena lo vede dare pugni alle mattonelle dello spogliatoio il cuore gli duole perché Jimin non merita di stare così male.
Fa un passo verso di lui ma Jimin si accorge della sua presenza e gli riserva uno sguardo assassino.
"Vattene." Gli dice, la voce che trema.
"No Jimin hyung, voglio aiutarti."
Ed a quelle parole Jimin non riesce più a trattenersi e scoppia a piangere.
"Non puoi aiutarmi quando il problema sei tu!" urla quello, senza riuscire a fermarsi in tempo.
"I-io?" Jungkook è sbigottito di fronte a quella rivelazione.
"Sì, Jungkook, tu! Tu e la tua maledetta perfezione! Mi sentivo così inadeguato nei tuoi confronti, così incapace nonostante avessi iniziato a nuotare da prima di te. Ho fatto di tutto per reprimere questi sentimenti negativi ma non ci sono riuscito. E me ne sono andato in Australia per non ferirti." Gli dice Jimin tra le lacrime.
"In che senso per non ferirmi?" chiede Jungkook, perché ormai ha bisogno di sapere tutto.
"Non volevo sbottarti contro come sto facendo ora. Mi ero ripromesso che sarei migliorato e sarei tornato solo quando mi sarei sentito abbastanza pronto per batterti e guardami qui, una nullità. La nullità che sono sempre stato." Jimin si copre il volto con le mani e tenta di reprimere i singhiozzi ma ormai sta lasciando tutto andare e sa che fino a quando non si sarà calmato abbastanza non smetterà di piangere. E quindi si lascia andare e continua a piangere di fronte a Jungkook che lo guarda cercando di trattenere a sua volta le lacrime.
Mai, Jungkook avrebbe potuto immaginare fosse quello il problema. Jimin gli era sempre parso così positivo e sicuro di sé che mai Jungkook aveva pensato ad una simile opzione. Ma ora tutto sembrava chiaro ad i suoi occhi anche se ugualmente senza senso.
Perché Jimin era la persona più talentuosa e meritevole che conosceva e il ragazzo meritava di saperlo.
"Hyung ma tu sei bravo, sei un eccellente nuotatore!" cerca quindi di dirgli ma il giovane si scaglia nuovamente contro di lui.
"Ma non quanto te! Non tanto da riuscire a batterti!" gli urla.
"A me non interessa vincere, non quando si tratta di te! Puoi prenderti tutte le vittorie che vuoi, a me non interessa!"
"Smettila di comportarti come se stessi mendicando una vittoria, idiota! Io voglio vincere onestamente non perché tu ti senti in colpa nei miei confronti." Gli intima Jimin, puntandogli il dito contro.
"Ed ora vattene." Gli dice infine, girandosi di spalle e chiudendosi in uno dei bagni.  

The Best Of Me // JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora