IX.

864 72 11
                                        

Alla fine, a rappresentare la Corea del Sud ai Mondiali di nuoto sono Jeon Jungkook, Park Jimin, Kim Seokjin, Min Yoongi, Kim Taehyung, Park Chanyeol e Shin Hoseok.
I ragazzi, assieme al loro allenatore arrivano in Giappone e dopo una serata passata in hotel a riposare, la mattina dopo si ritrovano di fronte all'arena, determinati a portare a casa delle medaglie.
Jungkook in realtà non è molto motivato, no fa altro che pensare al litigio avuto con Jimin e non fa altro che sentirsi in colpa nei suoi confronti.
Dentro di sé sa di non avere reali colpe e che non può prendersela con il suo talento ma Jungkook ha involontariamente ferito Jimin e questo lui non può accettarlo.
Jungkook non può accettare di aver ferito la persona più importante della sua vita.
Nonostante tutto Jungkook riesce a vincere la prima batteria di 200 stile libero e a passare ai quarti di finale, così come tutti gli altri nuotatori.
Tuttavia, tra una gara e l'altra, Jungkook non può fare a meno di pensare a come poter risolvere la questione con Jimin.
La sua mente è tutto un susseguirsi di Jimin, Jimin e Jimin e senza che ne se renda conto, arriva proprio il suo turno di gareggiare per le semifinali.
Jungkook comincia ad osservarlo con attenzione e spero che tutto vada per il meglio, avendo notato che il ragazzo sembra essere piuttosto sottotono rispetto agli allenamenti.
Jimin sale sulla pedana e si piega in attesa del segnale del via e quando quello arriva tenta di buttarsi ma sente le gambe incredibilmente pesanti.
Perde un secondo prezioso già in partenza.
Conscio di essere in svantaggio fin dall'inizio, Jimin comincia a nuotare disperatamente, cerca di affondare sempre di più con il corpo e di darsi una potente spinta con le gambe ma questo non fa altro che fargli perdere ancora di più il ritmo e incapace di poter fare altro, Jimin si piazza ultimo.
Tenta affannosamente di uscire dalla piscina ma riscivola dentro mentre sente l'umiliazione e la vergogna strisciargli per tutto il corpo, come delle anguille.
Al secondo tentativo riesce ad uscire dalla piscina ed il ragazzo è già pronto per dirigersi in spogliatoio per prendere a pugni qualcosa quando il coach lo ferma.
"Non ci siamo, Jimin. La staffetta al posto tuo la farà Taehyung, al momento è più in forma rispetto a te."
Jimin in quel momento pare spezzarsi e con lo sguardo più ferito che Jungkook gli abbia mai visto addosso, Jimin si dirige nello spogliatoio.
Jungkook rimane per minuti interi immobile ed incredulo di fronte a ciò a cui ha assistito. Jungkook ha assistito alla completa disfatta di Jimin e non riesce a capacitarsene. Non riesce a credere al fatto che Jimin abbia davvero perso.
E poi Jungkook ripensa a quello che il ragazzo giorni fa gli ha urlato nello spogliatoio, al suo sconforto ed al suo essere vicino a buttare la spugna.
È in quel momento che Jungkook scatta in piedi e comincia a sendere le gradinate.
"Dove stai andando? Tra mezz'ora ci sarà la staffetta!" gli urla dietro il coach, ma Jungkook non lo sente, è già dentro gli spogliatoi alla ricerca del maggiore.
Jungkook ha il presentimento che dopo quello che gli è accaduto oggi, Jimin voglia davvero mollare tutto ed il ragazzo non può permetterglielo. Non può permetterglielo perché Jimin è fatto per nuotare ed è una delle cose che lo ha reso da sempre felice e Jungkook non può e non vuole essere il responsabile della sua tristezza.
Ma Jimin non c'è più nello spogliatoio, insieme al suo borsone.
Jungkook si catapulta fuori e comincia a correre più veloce che può, chiamando il suo nome nella speranza di essere sentito.
Lo cerca nel bar vicino all'arena, nel pullman che hanno affittato per arrivare lì, nel piccolo giardino poco più in là ma di Jimin non vi è alcuna traccia.
Jungkook sta pensando di andare fino in hotel quando qualcosa richiama la sua attenzione.
L'Oceano.
Jungkook, come spinto da una forza superiore, comincia a camminare in sua direzione e arrivato di fronte alla spiaggia sospira di sollievo quando vede una figura famigliare in lontananza, seduta sulla sabbia ad osservare l'Oceano.
Jungkook lo raggiunge e spera davvero di non venire rifiutato anche questa volta.
Quando è abbastanza vicino sta quasi per chiamare il suo nome quando nota un disegno sulla sabbia, proprio di fronte a Jimin.
Jungkook inclina la testa e si accorge che si tratta di due bambini stilizzati che si tengono la mano nell'acqua.
Jungkook sorride dolcemente ed in quell'istante ricorda di aver già visto in passato quel disegno.
Jungkook all'epoca aveva cinque anni ed aveva cominciato da qualche mese il corso di nuoto. I suoi genitori, vedendo quanto andasse d'accordo con Jimin, avevano proposto di andare a fare un giro in spiaggia tutti insieme.
Jimin e Jungkook si erano messi a giocare con la sabbia con la spensieratezza che solo i bambini hanno. Avevano costruito un castello di sabbia un po' troppo inclinato e dopo tanti tentativi fallimentari avevano rinunciato, cominciando a disegnare qualsiasi cosa venisse loro in mente sulla sabbia.
In quel momento Jungkook aveva alzato lo sguardo dal suo disegno e si era soffermato ad osservare Jimin finire il suo. Quando il più grande si era accorto di essere osservato gli aveva sorriso e poi spiegato. "Siamo io e te nell'acqua." Gli aveva detto.
"È carino." Aveva commentato Jungkook.
"Vuol dire che io ci sono per te e tu ci sei per me. Che ci vogliamo tanto bene e lo faremo anche quando saremo vecchi come i nostri genitori." Continuava Jimin. "Mamma mi ha detto che quando vuoi tanto bene ad una persona si forma un legame e questo legame è impossibile spezzarlo. Penso sia così anche per noi, Jungkook-ah!"
Jungkook gli aveva sorriso e poi lo aveva abbracciato stretto. "Ti voglio bene hyung. Per sempre."
"Assomiglia alla spiaggia di Busan, vero?" chiede Jungkook ad alta voce e con un sorriso amaro sul volto, facendo sobbalzare Jimin.
Jimin si alza subito, mettendosi sulla difensiva. "Sei venuto per ridere di me? Fallo! È tutto ciò che mi merito. Non sono adatto neppure a gareggiare per una fottuta staffetta!" Jimin sembra davvero disperato quando gli rivolge quelle parole.
"Ascoltami, hyung."
Ma Jimin non lo fa, ancora una volta, e preferisce scagliarsi contro il più giovane che sorpreso cade a terra ed evita in tempo un pugno di Jimin che finisce sulla sabbia.
I due cominciano a rotarsi sulla sabbia, Jimin che tenta di sfogarsi su Jungkook e quest'ultimo che cerca in ogni modo di calmarlo.
Ad un certo punto si ritrovano l'uno sopra l'altro, entrambi con il fiatone.
"Voglio nuotare con te, Jimin hyung. Solo con te. Sei tu il motivo per il quale mi sono appassionato al nuoto, capisci? Mi hai sempre ispirato, sempre e solo tu." Rivela Jungkook, il suo ultimo e disperato tentativo di sistemare le cose.
Jimin lo osserva silenzioso e Jungkook può vedere perfettamente le lacrime formarsi all'angolo dei suoi occhi. Il più vecchio cerca di scacciarle ma non riesce e poco dopo si ritrova a singhiozzare sopra Jungkook, mentre calde lacrime abbandonano i suoi occhi per posarsi sul volto del più giovane.
"Volevo solo nuotare con te. Volevo solo dimostrarti di essere un bravo nuotatore ma non ci sono riuscito." Gli dice Jimin mentre affonda la testa sul petto dell'atro ragazzo che lo abbraccia immediatamente, cullandolo.
"Sei un eccellente nuotatore hyung, devi solo credere di più in te stesso. Sei un nuotatore bravissimo e questo è solo uno dei tanti motivi per cui ti amo."
Jimin si stacca immediatamente dal ragazzo, non essendo sicuro di aver sentito bene.
"C-come hai detto?"
Jungkook gli sorride allora.
"Ho detto che ti amo, stupido."
Jimin lo osserva per qualche istante, incredulo e poi lo abbraccia immediatamente mentre altre lacrime cominciano a rigargli il viso. Jungkook gli prende il volto tra le mani e gli asciuga delicatamente le lacrime con i polpastrelli, mentre gli sorride dolcemente e poi finalmente lo bacia.
E tutto sembra tornare al suo posto in quell'istante.
Tutto sembra riacquisire un senso per i due ragazzi che in quella spiaggia deserta e fredda condividono con passione il loro primo bacio, carico di rimorsi, scuse e promesse.
Quando i due ragazzi si staccano, Jimin appoggia la fronte a quella dell'altro e chiude gli occhi.
"Ti amo anche io, dal primo momento in cui ho messo lo sguardo su di te, ne sono sicuro."
"Lo stesso vale per me." Gli sussurra Jungkook, lasciandogli poi un leggero bacio all'angolo della bocca.
Jimin poi apre gli occhi ed il suo sguardo cade sull'orologio che tiene al polso.
"Oh mio dio!" esclama allarmando Jungkook, che gli chiede immediatamente quale sia il problema.
"Jungkook-ah! Mancano dieci minuti alla staffetta! Devi sbrigarti o non riuscirai ad arrivare in tempo!" lo avvisa Jimin.
Jungkook ridacchia e poi si alza, scrollandosi la sabbia dai vestiti. Poi porge la mano a Jimin.
"Vuoi dire non riusciremo ad arrivare in tempo."
Jimin si lascia trascinare per la spiaggia fino a quando non arrivano di nuovo all'arena.
L'allenatore viene loro incontro con il volto contorto dall'ansia e Jungkook gli assicura che è pronto per nuotare.
Si fionda immediatamente negli spogliatoi per rimanere in costume e chiede a Jimin di fare lo stesso e quando Taehyung vede arrivare i due ragazzi insieme, con le cuffie ai capelli e gli occhialini in mano, ha già capito tutto. Sorride a Jimin rassicurandolo che non vi sono problemi e poi corre nello spogliatoio e rimettersi la tuta, impaziente di vedere il duo nuotare insieme, questa volta non come rivali ma come compagni di squadra.  

The Best Of Me // JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora