Capitolo 2: Superiori! La Scelta Fatale

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Sono passati esattamente 4 anni da quel casualissimo evento. La situazione in quel momento era normale, ovvero una normalissima ragazza di 14 anni indecisa su quale viaggio intraprendere per poter sboccare nel mondo del lavoro. Dato che non sono mai stata un tipo da studio, la scelta si fece ancora piú complicata quando iniziai a pensare che in ogni scuola superiore bisognasse stare sui libri 16h su 24. Diciamo che la mia indecisione variava sulle scuole professionali, perché non ero proprio un tipo da liceo, fattostá che finalmente mi ero decisa. La mia prima scelta fu turismo, perché adoravo le lingue straniere, come l'inglese, il francese, il tedesco e lo spagnolo. Però, non me la sentivo di intraprendere un viaggio cosí difficile, perciò, la mia ultima scelta rimase l'IPSIA. Arrivò il giorno in cui la andai a visitare con un genitore per capire che tipo di scuola era, ma all'apparenza non mi pareva cosí tanto male. Il settore che visitai per primo fu moda, per via di mia madre, lei voleva che diventassi una stilista perché di questi tempi diceva che con la scuola di moda avrei avuto molti sbocchi nel mondo del lavoro per via della scarsa vastitá di stilisti e sarti presenti in esso. Accordai perché, alla vista, assomigliava ad un settore molto interessante, ma soprattutto mi piacquero veramente tanto i disegni appesi al muro nell'aula del laboratorio di disegno. Ero prontissima per andare ad osservare quel settore che attendevo da tanto, quello che mi sarebbe piaciuto tanto osservare, ma purtroppo, dalle mie parole, possiamo dire "fraintese", mia madre volle mandarmi per forza a moda, senza prima poter vedere il settore che tanto attendevo, quello di elettronica. Ero cosí elettrizzata solo all'idea di poter vedere cosa facessero, che quando mia madre mi portò via, ci rimasi veramente male, molto delusa. A quel punto ormai, il mio destino era segnato, dovevo per forza andare in quel settore che, okay, in fatto di disegno era ottimo, ma, date le mie scarse capacitá di apprendimento perché fin da piccola ho sempre odiato tutte le cose " fashion" o "modellistica, era una tortura vera e propria avere l'obbligo di studiare ciò che non avrei voluto. Però, purtroppo, così andò.

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