Ancora scioccato per la perdita delle mie amate cuffie mi diressi verso il portone dell'edeficio in cui abito da sedici anni,ogni volta che passo di qui mille pensieri e ricordi rinfrescano la mia mente riportandomi aile vecchie abitudini e amicizie che ero abituato a frequentare.Poco dopo mi ritrovai davanti alla mia porta di casa,presi le chiavi per poi infilarle nella serratura e girarle in modo antiorario facendo un rumore assurdo.La porta si aprí e subito "Allora Lou,sei stato ammesso,non è cosí?" mi chiese mia madre con un certo tono di speranza,ma a malincuore dovetti rispondere il contrario.Sapevo di averla delusa,cosí le lacrime arrivarono veloci come saette agli occhi mentre alzai la testa verso il soffito cercando di trattenermi.
"Louis,pensavo ti fossi impegnato quest'anno,ma cosí non è stato" Non riuscivo a capire le sue parole,sentivo solo un blaterare di lettere e vocali mentre le lacrime sfioravano ormai il mio viso quando "Vorrà dire che studierai tutta l'estate incominciando da oggi" Sbarrai gli occhi e feci lo stesso con la bocca.Non avrei potuto dire niente a riguardo,in fondo studiare è cio che non avevo fatto per tutto l'anno,cosí incominciai.9 settembre,inizio scuola.
Erano passati tre mesi,tre mesi lunghi in cui non feci altro che studiare,ed ora iniziava la scuola,solita terza superiore ma mi ci abituerò.
La sveglia trillò facendo vibrare tutto il mobile accanto al mio letto.Essa segnava le sette e mezza,cosí mi alzai alzando le mani in aria per stirarmi un po.Misi i piedi sul pavimento freddo rabbrividendo un po al tocco e facendomi forza ad alzarmi.
Pochi minuti dopo ero pronto,usai il tempo avanzato per accertarmi di non aver dimenticato niente e di essere perfetto in tutto e per tutto quando notai che erano quasi le otto.Presi le ultime cose e corsi verso la fermata prendendo il mio solito pullman e salutando alcuni compagni con cui avevo fatto amicizia l'anno scorso.
Il pullman arrivò,da lontano riuscivo a vedere a malapena l'entrata della scuola,quest'ultima era affollata di ragazzi e ragazze.Intimorito mi avvicinai riconoscendo alcune facce,tra cui il ragazzo riccio che mi aveva chiesto una sigaretta,con quel fondoschiena da dio,avrei pregato tutti i santi per averlo in classe.
All'entrata della scuola c'erano tutti i nomi,le foto e i numeri degli alunni e davanti a questi c'era quel ragazzo,era davanti alla mia scheda,mi mise inquietudine ma non mi importava più di tanto.Le classi erano ormai formate,Il riccio non era nella mia classe,bensí in quella vicino.Durante il discorso del sig.Mark il mio telefono vibró sulle mie cosce facendomi sobbalzare,cosí lo presi e
"Vieni in bagno,Harry xx"
Non conoscevo ne il numero e ne chi fosse Harry,ma andare in bagno mi avrebbe fatto riposare un po dalla foce assilante dell'insegnante.
Arrivai al bagno un po' impaurito quando vidi il ragazzo riccio con delle cuffie in mano,con le mie cuffie che per tre mesi non ho trovato.
"Finalmente so come ti chiami" ammicò lui porgendomi le cuffie quando "Ora lo so anche io" riuscii a far uscire qualche parola dalla mia bocca.
Rimasi incantato per un po' quando il suono della campanella mi riportò alla realtà.