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In momento cercai di riportare un po' di ordine nei miei pensieri.

Ecco il perché evitavo, di farmi domande perché quando credi di avere anche la minima parte delle risposte, la vita ti porge altre domande a cui non c'è sempre una risposta.

Ero condannata alla rovina, ero condannata a Lyndon per sempre.

Il perché mi avesse lasciata andare ancora non mi era chiaro, eppure avevo così tanta voglia di ricordare, di rivivere le più piccolissime citazioni di cui aveva detto.. magari aveva cercato di farmi capire che forse io ero sua, ma sua per davvero.

In tutto quel tempo passato, il mio rancore per lui era aumentato drasticamente.
Non potevo farci niente, lo odiavo.
Come odiavo l'idea, di appartenergli.
Lui poteva far di me, qualsiasi cosa.
Rovinarmi o sanarmi.

Eppure sono libera, sono un aquila reale.
Mia madre una grande donna, gli dimostrerò che si sbaglia.
Il Lyndon che ho conosciuto io, era si un grandissimo bastardo, ma era anche tanto disperato. Un disperato  bisogno di essere amato, quindi se mai un giorno si farà vivo per riavere quello che gli aspetta; ne pagherà le conseguenze. Con tanto di calcio nel suo fottuto di dietro.

Non so più la stessa. Sono più forte.
Amo la mia libertà, e nessuno me la toglierà, mai più.

L'idea che anche Lyndon fosse cambiato non gli passò nemmeno per l'anticamera del cervello.

"Perché ora?" La domanda fatale, la madre la fissò a lungo impietrita.
-Per..perché..s ta..tornando- le parole gli morirono in gola, mentre un grappolo alla gola l'avvertì che stava per piangere.

Rimasi a bocca aperta, ma non riuscivo veramente a rendermi conto della situazione.
Non provavo nulla, e non era una novità.

Corsi tra le braccia di mia madre ancora scossa dai singhiozzi, non l'avevo mai vista in quello stato, e in quel momento provavo solo pena.
Una grande pena, per lei, per Giuly e sopratutto per Lyndon che di li a poco avrebbe firmato la sua morte, cioè con una Selly completamente cambiata, cresciuta, maturata, e arrabbiata.

Il sole non si è ancora alzato, oppure è appena sorto. Il bagliore alpino riempie fin dove si spinge la vista. Il paesaggio e maestoso, ma non c'è tempo da perdere, non ora.
Non che abbia proprio fretta... piuttosto devo andare da qualche parte e non posso aspettare.

I miei piedi mi portano davanti all'abitazione di Lyndon, o per lo meno di quello che ne rimane. Sorcio il naso al interno, il cancello e socchiuso ma guardando qui e lì, non vedo anima viva quindi ancora non è tornato, o forse   non tornerà per davvero.

Dovrei saperlo, a priori se mai tornerà,  siccome dovrà tornare a scuola. E sicuramente la gente vocifera sul suo ritorno, ma visto che devo prerarmi psicologicamente. Devo saperlo prima di tutti.

Non mi devo far trovare impreparata, sin da subito dovrà capire che la Selly che ha conosciuto è ormai solo un lontano ricordo.

"Parlerai di me, anche se non vuoi resta un po' di noi.
Parlerai di me, perché non saprai cancellarmi mai. Ora no, ma te ne accorgerai."

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