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"Ti ho detto che sto facendo una passeggiata" aggrotto la fronte e tiro giù il cellulare, mia madre è così martellante in questo periodo che riesce a stressarmi in maniera eclatante.

Mi dondolo nel aria e mi incammino verso casa.
È un attimo però, mi sento tirare. Il braccio pare che si spezza.

In batter d'occhio mi ritrovo di spalle, col gomito dietro la schiena è un coltello puntato al collo. Il braccio viene tirato   come se  l'aggressore volesse portarselo via con se. Il bruciore aumenta insieme ai battiti del cuore.

Mi fuoriesce un gridolino da femminuccia, l'ultima cosa che ci vuole e la sottomissione totale all' aggressore , la perdita totale del corpo e dei nervi.
"Ahi" urlo coraggiosa.
Se qualcuno me lo avesse detto qualche giorno fa, che con un coltello puntato al collo, mentre qualcuno cerca di spezzarmi il braccio, avrei reagito con un "ahi" lo avrei denunciato per diffamazione. E invece lo ripeto pure, nel caso a qualcuno dei presenti fosse sfuggito quanto mi sto caccando sotto e quanto sarà ridicola la situazione per me.

"Ahi...ahi"
Mi fa fare un giro di cento ottanta gradi e mi mette faccia a faccia con se stesso.
Mi cadono le braccia, non ci posso credere.
No non è lui. Non può essere lui.

È un Lyndon diverso da quello che ho sempre conosciuto. Non ha quella luce aggressiva negli occhi. Al contrario è pallido e si morde il labbro per nascondermene il tremore.
-Ehm..-farfuglia. Guarda a sinistra,poi a destra, guarda dappertutto ma non la mia faccia.

Non ho parole, la mia faccia già dice tutto.

Un intesa e brutale sensazione di freddo mi attraversa lo stomaco. Sento mancarmi l'aria all'improvviso. Mi porto una mano dove sento il dolore. La sento fredda, bagnata del mio sangue.
-Non te l'aspettavi! Vero,Serena?- la voce carica di odio di Lyndon mi fa accapponare la pelle.

Leonardo, mio cugino, aveva provato a ucciderlo, perché non era morto?
-Volevi uccidermi? Più di quando tu non l'abbia già fatto eh?-, è pugnalò ancora più forte il cortelo nel mio corpo.

"Ed è brutto quando trattieni le lacrime e ingoi tutto il dolore, che si ferma nel petto e ti toglie il respiro."

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