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Mentre la folla si ricompatta e Lyndon parlando passa oltre di me, do un occhiata al suo fianco, ho una reazione di sorpresa quando vedo ancora la "blogger". Cazzo, mi sta prendendo per i fondelli? Un ondata di adrenalina si libera nel mio corpo; Afferro il suo braccio e lo faccio roteare in modo che sia obbligato a camminare con me verso la porta anteriore della scuola.

Lei si china verso di lui abbracciandolo, come se io non ci fossi. Lo scuoto, è solo allora lei sembra guardarmi. Il suo sguardo e terrificante, i suoi occhi non smettono di fare su e giù dal mio corpo.
"-Tu saresti?- gesticola pericolosamente, e quasi le sue unghie ricoperte di gel rosso non vanno a sbattere contro la mia faccia.

La rabbia è un veleno che sento di voler usare contro qualcuno.

Gli sorrido con molta fatica; un idea brillante mi fulmina nella testa. Agire in modo diverso e non far vincere sempre la rabbia. Mi posso giocare un altra carta.

"Pensavo non saresti più tornato" mormoro verso Lyndon, che effettivamente mi guarda senza capire  quale sia la mia intenzione.
"È ritornando a te, Cara, sono una vecchia amica del tuo ragazzo, non ha fatto altro che parlarmi di te. Non è così Lyndon?" Sto digrignando i denti così forte che riesco a mala pena a muovere la mascella mentre sputo fuori ogni parola a questa folle malata.

Aggrotta le sopracciglia e mi osserva con sospetto per un minuto, ma poi guarda Lyndon e quando si volta nuovamente verso di me dice: "-Oh, invece lui non mi ha parlato di te!-  e certo non credo ti userà per parlare testa vuota.   Potrei discutere con lei, ma temo che facendo ciò peggiori solo le cose.

La guardo, cerco di far trasparire che non abbia dato importanza alla sua battuta estremamente antipatica.
Sbatto le palpebre e ribatto prontamente: "Oh, è ovvio credo abbiate cose più interessanti da fare!" Abbasso lo sguardo, solo il pensiero mi è costato fatica figuriamoci averlo detto.

"Lyndon, mi ha fatto piacere rivederti." I suoi occhi assenti mi scrutano, non credendo che quella davanti a se sia proprio io.

Strizzo gli occhi e respiro con la bocca cercando di tenere a bada la mia lingua.
"E mi fa piacere anche aver scambiato due parole, con la persona che ha fatto perdere la testa al mio amico! Se hai piacere potremmo organizzarci a quattro qualche sera, che ne dici?" Dopo diversi secondi, si passa il dorso della mano nei capelli e riprende a respirare.

-Forse. O forse non immaginavo avessi un ragazzo- afferma guardandomi. Percepisco una nota di rimprovero nella sua voce.

Che gioia potere,così a sangue freddo, dire a Lyndon che sono fidanzata. La blogger di cui non conosco ancora il nome, lo osserva con rammarico. Capendo che in realtà siamo molto di più che semplici amichi. Chi non lo capirebbe?
"-Si, Cara, non mancheremo!- la sua voce è così squillante da mettere i nervi.

L'atmosfera intorno a noi era carica di dolore misto a gioia. Gioia perché mi sarei presa la mia rivincita, una volta per tutte. E sopratutto perché la finta calma di Lyndon e qualcosa di imparagonabile, muoio dalla voglia di farlo scoppiare come un Iceberg.

Come dire? Ho sentito che il mio amore non era tale da non poterlo tenere nel ombra.

"Non sono il meglio perché insomma, guardami. Ma non sono neanche il peggio perché insomma, guardati."

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