tranquillo, respira

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Pov's Eren

Quando finalmente riesco di smetterla di vomitare mi alzo dal pavimento gelido.

Levi impreca impercettibilmente, ma riesco lo stesso a sentire le sue parole:
- Oh, cazzo. Siamo già in ritardo...-
Mi giro per guardarlo e noto che ha una faccia Non tanto simpatica, ma cerco di ignorarlo.

Mi avvicino al lavandino, afferro lo spazzolino e il dentifricio e sfrego per bene, senza tralasciare spazi sporchi, fino a fare diventare lucidi e lindi i denti.

Una mano calda e morbida mi cinge la vita e un respiro caldo mi solletica il collo.
- E ora sei mio. Solo mio. - la sua voce ha un ché di strano e inquietante

Una mano mi cinge lo stomaco e il mio volto diventa rosso fuoco.

- Continua pure a spazzolarti i denti, non far caso a me. - la sua voce è suadente e mi mette in soggezione.

Sputo nel lavandino e mi sciacquo per bene. Appoggio gli oggetti negli appositi spazi e mi giro verso Levi.

- C-che cosa s-stai facendo? Mi procuri il solletico. - provo a non balbettare, ma la voce non mi da ascolto.

Sento un qualcosa di umidiccio bagnarmi dietro l'orecchio. La lingua di Levi compie piccoli cerchi immaginari.
Osservo il suo viso nel riflesso dello specchio; mi sta guardando con uno sguardo provocatorio.

Mi sposto di qualche centimetro imbarazzato.
- Scusa, ma... non avevi detto che eravamo in ritardo? Devo ancora vestirmi, recarmi al supermercato per comprare qualche accessorio per la serata e, soprattutto, mi manca ancora da ritirare il regalo che ti ho comprato. -
Lo aggiro e apro la porta del bagno uscendo andando in camera mia.
Sento i suoi passi lenti dietro di me.

Potrebbe benissimo lavorare come ladro da quanto è bravo a non farsi sentire.

Dopo vari 'destra e sinistra' arrivo davanti al vano e apro l'uscio.
Sento un tonfo alle mie spalle e sussulto impercettibilmente.

Una mano gelida si appoggia sulla mia schiena scoperta, visto che avevo tolto la maglietta verde per cambiarmi d'abito.

Cerco di stare calmo e di respirare regolarmente.

- Su, Eren, tranquillo. Puoi respirare, non ti mangio mica! Abbandonati ... lasciati guidare. - odio la sua voce, sempre così provocante e suadente.

Vengo spinto leggermente in avanti e cado con un tonfo sul mio letto a baldacchino.

Accarezzo la soffice coperta bianca e chiudo gli occhi sentendo dentro di me una strana sensazione: un misto tra l'inquietudine e la sbornia.

Una leggera risatina si solleva nell'aria.
- Quanto sei nervoso, Eren. Non ti voglio fare nulla. Mi interessa solamente farti riprendere dalla bevuta esagerata di ieri sera. -

Apro gli occhi e me lo ritrovo con un ginocchio in mezzo alle mie gambe e una mano sulla mia coscia.
Provo a usare la mia voce da duro:
- Vorrei vedere te dopo aver bevuto un po'. Crollerestu subito. -

Mi sorride sornione. - Non ci giurerei, caro mio. -

Lo guardo senza capire. - Cosa? Non ho capito la tua risposta... -

Un grandissimo sorriso da maniaco gli si stampa sul viso ammorbidendo di poco le linee.
- Stasera vedrai tutto. Ma ora, prima di uscire, voglio aggiustare qualcosa che ho ... sai... mosso in te. -

Sgrano gli occhi vedendo che il suo sguardo si posa sul cavallo dei miei pantaloni.
Solo adesso mi accorgo di quanto fossi eccitato. Il mio membro inizia pian piano ad alzarsi dentro i boxer. Cerco di non farci caso e mi alzo di qualche centimetro per poi essere spinto per la seconda volta sul letto.

ERERI HOT AND HUMORDove le storie prendono vita. Scoprilo ora