3.8//Beso (Parte Uno)

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Quando Dani bussò alla porta di casa di Anna, sentì la sua voce urlare di aspettarla, e poco dopo si presentò davanti a lui una dea.

Era bellissima, con un vestito lungo rosso fuoco, lo scollo a cuore, per niente volgare, e un fine spacco sulla gamba.
«Ma come siamo belli in smoking, signor Ceballos» ridacchiò lei.
«Ma ti sei vista allo specchio? Sfiguro accanto a te» ribatté lui.
Anna abbassò la testa, imbarazzata; odiava i complimenti, la mettevano a disagio.
«Non sono tutta questa bellezza» 'questo lo dici tu', mormorò Dani.

Passarono il viaggio a cantare le canzoni che passavano per radio, lanciandosi qualche occhiata.

La serata passò in un batter d'occhio, tra gamberetti volanti e spaghetti che camminavano da soli sul tavolo.
Avevano capito entrambi che non erano adatti ai ristoranti eleganti.
Alla fine pagò lui, anche se lei non approvava.
Odiava anche che qualcuno facesse spese per lei.

Non sopportava tante cose, Anna, ma era sicura che se si trattava di lui, di Dani, avrebbe imparato a farsele piacere.
Perché lo amava.

Dani, invece, era disposto a fare qualsiasi cosa pur di vedere il sorriso sul suo volto, lo stesso sorriso che gli illuminava le giornate più buie, o che le rendeva semplicemente più splendenti.
Da quando era entrata nella sua vita, aveva un motivo in più per alzarsi la mattina, rimboccarsi le maniche e renderla orgogliosa di lui.
Perché la amava.

Fuori casa, ci fu un momento di leggero imbarazzo, che si concluse con due baci sulle guance.
Fino al momento in cui Anna, stanca di questo gioco, gli prese la manica della giacca, e facendolo girare, posò in breve tempo le labbra sulle sue.

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