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Eddie stava entrando in classe quando vide Greta in compagnia di Bowers.
O meglio, era rimasto sulla soglia per origliare ciò che avevano da dirsi di così importante, quei due.

E poi, di entrare nella stanza non se la sentiva proprio.

Mentre pensava ad un modo per scappare nel caso fosse stato scoperto, vide Henry avvicinarsi a Greta.

Ancora di più, sempre più vicini, troppo vicini, fino a quando le loro labbra si sfiorarono.

Dire che a Kaspbark mancava il respiro era riduttivo.

A Eddie Greta un pò era sempre piaciuta, ma non se ne era mai reso conto neanche lui fino a quel momento.

Finché non l'aveva persa, letteralmente.

Pensava sempre che a lui stesso piacesse Myra, che fosse giusto così. Anche se in fondo non si sentiva di amare qualcuna in particolare, in fondo era ancora un bambino.

In quel momento aveva capito.

Perché se qualcosa finisce in mano a Bowers, è perduta.
Oppure può considerarsi tale.
Penne, merendine, soldi: tutto ciò che aveva preso non è mai tornato indietro.
Chissà se valeva anche per le persone.

*

Eddie tornò facendo finta di nulla al suo tavolo.

<<Be'? Trovato l'inalatore?>> domandò Ben appena lo vide arrivare.

<<oh... Veramente no... Non importa>> evitò di rispondere con un cenno della mano <<Bill e Bev sono ancora a fare la loro passeggiatina da innamorati?>>

<<A quanto pare>> affermò Stan annoiato.

<<Allora... Oggi pomeriggio che si fa?>> dopo un po' Richie ruppe il silenzio che si era creato.

<<Io stavo pensando di andare ad osservare gli uccelli vicino la fontana.>>

<<Mh... Ben?>>
La prima volta che Richie non fece una battuta sulla passione di Stan per gli uccelli, non aveva insistito neanche per un istante per fargli passare assieme a loro il pomeriggio.

<<No, oggi non posso uscire, devo studiare>>

<<Sempre il solito. Tu Eds che programmi hai?>>

<<Io sono libero, dove si va?>>

<<Non lo so, l'ho appena chiesto io>> alzò le spalle.

Un attimo dopo suonò la campanella di fine intervallo.

<<Ne riparliamo dopo, io vado a cercare Bill che probabilmente si è perso assieme a Beverly a fare sesso da qualche parte>> disse Richie infine, per poi dirigersi nel cortile.

Eddie si incamminò per andare nell'aula di matematica, Stan andò in quella di filosofia, e a Ben toccava sopportare quell'agonia di educazione fisica.
"Perché i grassi quando corrono, si devono solo vergognare", pensava lui.

Salvo che per Ben, le ore scolastiche passarono veloci quasi per tutti.

Dopo averne parlato con Beverly e Bill, Richie concluse che non sarebbero venuti neanche loro a fare una passeggiata nel pomeriggio.

<<io d-d-devo andare ad u-un c-c-orso per i miei d-difetti di p-p-pronuncia>>

<<Emh... Non saprei avevo permesso a mio padre>> le venne la pelle d'oca solo al pensiero <<di aiutarlo con le faccende di casa>>

Avrebbe passato un intero pomeriggio in compagnia di Eddie.

Non gli dispiaceva infondo, anzi, non gli dispiaceva affatto.

Si divertivano un sacco quei due insieme, per le strade di Derry.

Poco prima di lasciare la mensa, Eddie si avvicinò a Richie.

<<Allora verso le 3 passi a casa mia, no? Sai bene->>

<<- come è fatta tua madre, si lo so Eds, lo so>>

<<Perfetto, allora ci si vede oggi Boccaccia... Hai già pensato a dove andare>>

<<Ai Barren?>>

<<Va bene>> potevano riflettere anche una giornata intera, ma in una giornata bella come quella il loro posto preferito era una tappa fissa.

Si recarono poi nelle rispettive classi.

➰➰quel pomeriggio➰➰

Eddie era in camera sua, a pensare a ciò che aveva visto quella mattina, era tutto il giorno che ci rimuginava sù.

'perché lui e non io'
'persino Henry ha la ragazza'
'persino Henry ha qualcuno che lo ama'
'io non riesco neanche a parlarci alle ragazze'

Eddie era uno di quei tipi che se qualcuno gli avesse chiesto mai, "Preferisci stare da solo o in compagnia?"

Lui avrebbe prontamente risposto << In compagnia, con i miei amici, è ovvio!>>

Ma lui stava maledettamente bene quando era da solo.

Aveva semplicemente imparato che, doveva rispondere così, per non far trasparire ancor di più le sue insicurezze, già troppo evidenti.

Certe volte sembrava che Bill avesse meno problemi di lui ad esprimersi.

Lui non era molto bravo nel parlare, ma con le parole ci sapeva proprio fare.

'un artista', pensava Eddie quando leggeva ciò che Big Bill scriveva.

Perché lui aveva un mondo in testa.

E lui?
Il piccolo e gracile Eddie?
Cosa aveva in testa?
Un sacco di paranoie inutili!
Ecco cosa aveva!
Era completamente privo di spina dorsale!

Questo era ciò che si ripeteva, quando non riusciva ad esprimere ciò che avrebbe voluto.

E allora, perché quando è con Richie tutto è più semplice?

<<Perché Richie è una persona semplice>>

Avrebbe risposto se qualcuno glielo avesse chiesto.

Con quei capelli disordinati, la camicia sbottonata, le ginocchia sempre sbucciate, gli occhiali tutti malconci e che solo Dio sa come facciano a stare ancora sul suo naso, ogni volta che lui se li rialza.

Ma poi tu lo guardi negli occhi, in quei suoi occhi chiari, e ti senti a casa.

Questo è ciò che Eddie provava (finché non apriva bocca, si intende).

Io ora vi confiderò, anzi, vi giurerò, che Richie, in quel modo, guardava solo Eddie.

Perché per un casino come lui, ci serviva qualcuno che lo "mettesse a posto".

Sempre con le sue camicie stirate, i suoi capelli perfetti, la sua fissazione per la salute, le scarpe sempre pulite e la sua educazione, Eddie lo faceva sentire al sicuro.

Si completavano, in sintesi.

Qualcuno bussò alla porta, facendo trasalire Eddie dai suoi pensieri.

La prima cosa che pensò fu, 'Speriamo sia Tozier'.

Anche se, subito dopo pensò, per un millesimo di secondo 'se a me piace davvero Greta, perché dovrei sperare che sia proprio quel cretino di Richie a bussare alla mia porta? Ho bisogno di dirgli ciò che ho visto oggi, lui mi ci farà ridere su, ne sono sicuro'

Non era proprio un pensiero inciso. Era come un qualcosa che non sapeva neanche lui di provare, quasi impercettibile a lui stesso, perciò non ci diede troppo peso.

<<Vado io, mamma!>> si apprestò a gridare mentre scendeva le scale.

Stand By Me [reddie]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora