\\12\\

1.1K 116 45
                                        

Eddie si affacciò.

<<Ma che caz- Richie?>> disse aprendo la finestra.

Senza troppi convenevoli, Richie saltò nella camera e si buttò sul suo letto.

<<Buonasera anche a te eh>>

<<Eds hai bagnato il letto?>> chiese lui tastandolo.

<<Ma come ti viene in mente?>> arrossì violentemente <<Ho solo sudato un po'.>>

Nella stanza regnò il silenzio per un attimo.
Eddie si sedette accanto a Richie.

<<Senti ma... Perché sei qui?>>

<<Avevo voglia di vederti, e poi non riuscivo a dormire.>> rispose, affondando la faccia nel cuscino.

<<Proprio a quest'ora? Dopo avermi ignorato per una settimana?>>

Dopo qualche secondo Richie alzò di nuovo la testa dal cuscino, rivolgendo il suo sguardo verso la spalla di Eddie.
Accese la lampada che si trovava sul comodino.

Voleva vederlo. Voleva vedere il suo viso roseo, le sue guance morbide, i suoi grandi occhi marroni, le sue lentiggini.

Dopo aver finito di contemplare quel viso che tanto amava, si sistemò i suoi  occhiali troppo grandi per il suo viso.

Sospirò.

<<Porca vacca, Eddie. Io ho fatto di tutto per non essere un peso, mi sono levato dai coglioni, per te.>>

<<Ma non ce n'era bisogno, io->>

<<Lasciami finire. Si che ce n'era bisogno. Avrei rovinato tutto se fossi rimasto accanto a te, come prima, come sempre. Tu... tu hai bisogno di stare lontano da me.>>

O forse ero io ad averne bisogno. Pensò fra sè e sè.

<<Perché semplicemente io non ce l'avrei fatta, ok? Guardare te... Con... Con...>> un altro respiro profondo <<Lascia perdere. Quello che volevo dire è che mi dispiace, e tu non puoi neanche immaginare quanto tu mi sia mancato.>>

<<Richie.>>

Richie alzò lo sguardo guardandolo speranzoso. Si sentiva così piccolo, così fragile.

<<Lo capisco. Anche tu mi sei mancato, scemo.>> disse abbracciandolo <<io e Greta non ci siamo mai messi insieme.>> gli sussurrò.

Richie voleva saperne di più. Ma non volle parlare, quel momento era così perfetto.
Per una volta, una sola volta, voleva che qualcosa durasse in eterno.

Ad un tratto Eddie sentì un qualcosa di strano toccare la sua nuca: era il polso di Richie.
Si staccò da quel lungo abbraccio prendendo la mano dell'amico.

<<Eds...>>

<<Sta' zitto. E non chiamarmi così.>>

Alzò la manica della felpa che indossava.
Tre tagli. Due orizzontali e paralleli, uno che passava in mezzo obliquamente.
Si alzò dal letto.

Prese i suoi cerotti ed il disinfettante dal cassetto, senza proferir parola.
Le ferite erano abbastanza recenti.

<<Non ce n'è bisogno, davvero.>>

<<Chiudi quella boccaccia, ho detto.>> lo zittì freddo.

Dopo aver finito, controllò se ce ne fossero anche sull'altro polso. Solo uno questa volta, disinfettò anche quello.

Richie avrebbe voluto fermarlo, ma si sentiva così debole.
Avrebbe dovuto, avrebbe voluto proteggerlo.
Lo lasciò fare finché non si fermò, a fissarlo.

<<Perché. Perché devi fare sempre così, perché sei sempre così... >> aveva le mani nei capelli, era esasperato <<Ma hai la minima idea della cazzata che hai fatto?>>

<<Non avresti dovuto vederli, non ce n'era bisogno, ti ripeto. Non sei tu che dovresti occuparti di me.>>

<<E cosa dovrei fare? Lasciarti andare alla deriva? Io cerco di aiutarti e tu è una vita che mi rispondi in questo modo, non capisco davvero quale sia il tuo problema.>>

<<Io...>> sapeva che non era una buona idea, ma lo disse lo stesso <<Sono io che dovrei proteggerti.>>

<<Ah sì, Richie? E da cosa? Da cosa cazzo vorresti proteggermi se non sai neanche badare a te stesso?!>> stava quasi urlando.

<<E va bene. Ciao, Eds>> lo salutò alzandosi, per poi dirigersi verso la finestra.

Si voltò un ultima volta.

<<Giurami che non lo farai più. Non farlo per me, fallo per te. So che è la frase più banale che tu abbia mai sentito ma, ti prego...>>

<<Ci vediamo domani. Allo snow Ball.>>

Dopo avergli rivolto un debole sorriso, saltò sul prato su cui si affacciava la camera dell'amico.
Eddie lo guardò camminare, finché non dovette cambiare strada.

Aveva le mani nelle tasche e stava per prendere una sigaretta.
Richie finisce sempre così, con il fare del male, col farsi del male.

Eddie vedeva Richie sempre di più come un candelotto di dinamite in procinto di saltare in aria, ma la sua scintilla di distruzione finiva sempre per spegnersi sulla fine.
Era un ciclo continuo.

Nessuno lo aveva mai notato.

Tutti lo giudicavano strano, bizzarro, persino suicida, a seconda dell'uscita in questione. Ebbene, Eddie aveva paura che questi giudizi stessero per diventare sempre più simili alla realtà.
Dio, se solo riuscisse a capire cosa ha in testa quel pazzoide.

O forse il suo era un semplice fuorigiri mentale.
Ma è proprio questo il punto: non c'è nulla di semplice nell'essere sempre fuorigiri.

Spazio autrice

Ma di Eddie rincoglionito che non capisce che Richie si è praticamente dichiarato? Ne vogliamo parlare?

Al di là di questo capitolo, a detta mia molto confusionario, si sta per avvicinare la fine🌚

Stand By Me [reddie]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora