DAY1, ISTANBUL.
“Ciao, sono in turchia. Carino qui, molto rustico. È bello vedere le varie etnie. Qui ci sono persone con una cultura davvero diversa dalla nostra. Ma mi manchi. Ho visitato parecchie cose oggi, sai? Ma mi manca il monumento più bello: i tuoi occhi.”
DAY2, MIAMI.
Ciao, sono appena arrivata a Miami. Questo volo è stato lungo. Che ore sono in Italia? Mi manchi. Come stai? Ti prego, rispondimi.
.. Sono ancora io, chi altro sennò.
Miami è carina. Molto sopravvalutata. C'è molto verde, ma gli americani sono strani. Vorrei che fossi qui. Perché mi manchi. TIAMO.
DAY3, JAMAICA.
Ciao amore.
Sono in Jamaica. Siamo su una spiaggia, si chiama “paradise beach”, ma cosa ne sanno di cosa sia il paradiso se non ti hanno mai stretta fra le braccia come ho fatto io? Sai, mi manchi. Ho davvero bisogno di te. Non avrei dovuto partire, ma lo sai. Non avevo altra scelta. Mi manchi, e se non basta dirtelo così poche volte, te lo dico ancora. Mi manchi.
DAY4, MEXICO.
Basta ti prego. Stanno passando tanti, troppi giorni. Non so andare avanti. Non ce la faccio più. Odio tutto, mi fa schifo tutto. Ti prego, ho bisogno di te.
DAY5, BAHAMAS.
Non riesco a trovare un senso a nulla. Ti prego,non ce la faccio più.
DAY6, GRAN CAYMAN.
Sono finita in ospedale. Crisi di panico. Come faccio se non sei con me.. ti supplico ne ho così bisogno. TIAMO, bambina mia.
DAY7, STO TORNANDO.
Sono quasi da te. Poche ore ancora ti prego. Resisti.
Non ci fu risposta. A nulla. Avevo la morte nel cuore. Quando arrivai nella mia città, ritrovai la stessa scena che avevo lasciato: la mia piccola donna fredda e distaccata. Ancora una volta andai via. Io non avevo lasciato nessuna traccia nel cuore della mia amata. Quello era l'unico pensiero razionale che riuscivo ad avere. Allora, quella sera andai al nostro posto: fissai il muro in cui mi spinse per baciarmi per la prima volta. Chiusi gli occhi e lasciai che quel dolce ricordo mi avolgesse.
“Andiamo a comprare le sigarette”, mi disse tenendomi per mano.
Le sorrisi. “Vieni,conosco un tabaccaio che sta nella strada..”
“No, vieni.” Mi sorrise tirandomi dolcemente.
“Ma..” cercai di replicare. Avevo paura: era la prima donna di cui mi innamoravo.
“Hai paura di me?” sorrise. “Non ho paura di nessuno!” dissi con aria buffa. “E vieni allora!” mi sorrise, ed io la seguì. Camminammo per pochi metri, e mentre biascicavo qualcosa per nascondere il nervosismo, mi spinse dolcemente verso il muro. Mi strinse la mano, e con l’altra mi accarezzava dolcemente il viso. La sua bocca era calda e morbida,e avvertivo lei con tutti i sensi. Mi lasciai andare per quanto potevo, ma poi il cuore mi esplose nel petto. Avrei voluto piangere per l'amore che stavo provando. Non sapevo, non riuscivo, non volevo. “Oh mio dio, è troppo!” dissi. E lei mi strinse. Mi strinse forte. In quel momento sembrò di volare. Dopo ci andammo davvero a comprare le sigarette, ma quelle li.. erano due persone diverse.
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Para siempre en mi.
RomansaNon riuscivo più a descrivere il mondo in cui vivevo con parole realistiche, o a spiegare fatti che avessero un senso per qualcun altro al di fuori di me.. così presi carta e penna, ed iniziai a scrivere ciò che c'era nella mia testa. Anche se in ma...