a.n. Eccomi qui, dopo un mese di attesa. Mi scuso per l'assenza, purtroppo questo mese non sono stata bene e ho avuto da studiare in maniera esagerata. Inoltre non avevo idea di come scrivere quello che avevo in testa, quindi è stato un parto riuscire a pubblicare questo capitolo! E ho come l'impressione che ne pubblicherò presto anche altri. Spero che sia valsa la pena aspettare! Fatemi sapere cosa ne pensate e se avete qualche idea o qualche richiesta potete sempre scriverla nei commenti:)
p.s. sono molto indecisa se scrivere tutta la storia in un unico libro o se terminarla a breve e scrivere un sequel, fatemi sapere cosa preferite!
Il viaggio fu lungo ed estenuante. Hopper, Steve e Jonathan si diedero il cambio per la guida ogni ora circa, passarono quasi tutta la giornata in viaggio.
Eleven e Mike restarono in silenzio, lei sul suo grembo con la testa poggiata sulla sua spalla e lui con un braccio che le cingeva le spalle. Ogni tanto lui le dava qualche bacio sui capelli o sulla fronte, inspirando il suo profumo. Dopo nemmeno un'ora El si addormentò. Fu un sonno senza sogni, anzi, a dire il vero fu più una dormiveglia, ogni tanto sentiva gli altri parlare, ma senza riuscire ad ascoltarne le conversazioni. Il respiro di Mike la cullava e la rassicurava, nonostante una strana sensazione le annodasse lo stomaco.
Anche Kali rimase in silenzio per tutto il viaggio. Troppo agitata per quello che sarebbe successo di lì a breve per accorgersi degli sguardi che Steve le lanciava dallo specchietto retrovisore.
Hopper riflettè per tutto il viaggio, ripensando all'accaduto e a quali collegamenti ci fossero tra i vari avvenimenti. Cercò di ricostruire una cronologia dei fatti, partendo dalla nascita di Sarah fino a quel momento. Qualcosa tornava, ma non riusciva a spiegarsi come fosse possibile che lei fosse viva dato che aveva visto il suo cuore smettere di battere davanti ai suoi occhi quasi un decennio prima. C'era ancora molto da scoprire, sul laboratorio, su Brenner. E chissà quante altre persone erano state rapite in tenera età per venir analizzate e sfruttate come cavie e mezzi di strategia politica. Al pensiero sentiva il sangue ribollire, gli si appannò la vista e strinse forte il volante tra le mani.
Prima che potessero entrare ad Hawkins, Hopper accostò e girandosi verso tutti gli altri fece un respiro profondo prima di parlare. "Dobbiamo cercare di capire dove si trovano prima di poter fare qualcosa. E soprattutto, alcuni di voi dovranno tornare a casa, non ci staremo in macchina"
"Verrò io con te. Tutti gli altri possono andare" disse Kali. Hopper annuì e guardò El.
"Riesci a trovarli?"
La ragazza annuì e si concentrò. Grazie all'autoradio riuscì a scivolare nella terza dimensione in breve tempo, localizzando i cinque fuggiaschi.
"Sono nei paraggi del laboratorio, forse sono addirittura dentro, non so dirlo con esattezza" Il suo tono di voce era calmo ma Jim si accorse dell'agitazione nei suoi occhi, la conosceva bene e sapeva che c'era qualcosa che non andava. Ma cercò di tranquillizzarla con lo sguardo, e se voleva, poteva andare con lui. E così fecero.
Accompagnarono Steve, Nancy, Jonathan e Mike a casa di Joyce. Come un deja-vù, Mike ed El ebbero qualche minuto di privacy per salutarsi come si deve. Così come Hopper, anche Mike si accorse dell'agitazione di El, le prese il viso tra le mani. Occhi negli occhi, e labbra sulle labbra, si salutarono senza nessuna parola, promettendosi con lo sguardo che sarebbe andato tutto bene.
Dopo di ché, Hopper si accertò di avere le armi cariche e si diressero nei pressi del laboratorio. Il sole sarebbe calato di lì a breve, e prima di scendere dalla macchina prese dal bagagliaio tre torce, nel caso avessero dovuto cercare nel bosco.
Il cuore gli batteva forte nel petto, come Kali ed E anche lui sentiva che qualcosa non andava.
Eleven scivolò nella terza dimensione un'ultima volta prima di proseguire, giusto per accertarsi della posizione esatta di Sarah e gli altri.
Si diressero verso il Laboratorio, in un silenzio saturo di agitazione, per poi rendersi conto che all'ingresso non c'era nessuna guardia, e il cancello era inspiegabilmente aperto.
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A 100 Stranger Projects ||Mileven||
FanfictionNel vuoto El vide Kali, seduta sul suo letto. El le si avvicinò con cautela, vide che stava osservando una foto, un ritaglio di un giornale. El sgranò gli occhi quando si rese conto che l'uomo nella foto era Papa. Kali l'aveva trovato. Un brivido l'...