22 Alessia

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Non posso credere che Axel abbia fatto un incidente ieri sera, provo chiamare Axel o qualche suo amico,prendo il telefono e me lo porto all orecchio squilla squilla ma nessuno risponde e poi parte la segreteria. Allora decido di andare a vedere in ospedale.

《Scusi vorrei sapere se tra i ragazzi che sono arrivati ieri dopo quel brutto incidente c'è un ragazzo che si chiama Axel》chiedo in modo gentile e preocupato all infermiera che sta dietro al bancone, una ragazza molto giovane e con i capelli biondi a cascetto fino alla spalla 《mi sembra di si ora controllo.....si ecco Axel camera 200....lei chi è? È un suo parente?》mi ciede 《no sono la sua ragazza posso entrare nella sua camera?》
《Si da quella parte》e mi indica la sua destra 《grazie mille.》 Corro nella camera 200 ma lui non c'è provo a vedere nella 201 e per fortuna è li che sta dormendo, c'è ancora il mio amore è ancora vivo, non avrei saputo che senso aveva la mia vita se lui non c'era più, che fine avrei fatto io anzi che fine avremmo fatto io e lui se una metà mancava? Ma per fortuna il nostro NOI esiste ancora. Dopo momenti passati ad ammirarlo arriva un infermiera e gli chiedo 《come sta?》indicando il mio ragazzo 《sono la sua fidanzata》aggiungo 《lui e un suo amico sono entrati in coma.....mi spiace e non si sa quando si sveglieranno.》mi confessa co un filo di voce dispiaciuto, adesso come faccio non posso piu vivere cioè una parte di me è morta finché non si sveglierà e quella parte è il mio cuore che sarà sempre dentro di lui mentre il suo fara sempre parte di me. Sono le 22:00 e sono ancora qui in ospedale con i suoi genitori e sua sorella,appena sono entrati sono andata a chiamare i miei genitori che rimanevo con il mio Axel ma i suoi genitori mi hanno "obbligato"ad andare a casa. 《Ragazzi  è pronta la cena》urla mio padre dalla cucina,seduta a tavola non dico una parola sono li seduta a dire niente e pensare al mio Axel 《lo so che è molto doroso ma bisogna cercare di andate avati》mi dice mia mamma tenendomi la mano per poi venirmi a dare un abbraccio da dietro 《È difficile andare abanti mamma non riesco a pensare altro che a lui.....dovevo esserci anche io ieri sera in quel auto cosi ne io ne lui sofrivamo》confesso 《forse no avreste sofferto voi ma noi e i suoi genitori si》aggiunge mio padre, dopo questo piccolo discorso e dopo aver finito di mangiare mi revo in cameta mia e mi butto sul letto abbraciando il peluches che da piccola mi tirava su di morale quando ero triste.

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