In quel momento volevo che lui parlasse con me. Parlare anche di cose poco sensate. L'importante era PARLARE.
<<Puoi fermarti solo per cinque minuti?>>
<<Sinceramente vorrei fermarmi un po'...ma ho un lavoro che non posso perdere...insomma Michael è severo, mi licenzierebbe per aver ritardato di un minuto..e mio padre non sarebbe d'accordo!>> rispose.
<<Solo cinque minuti, sarai puntuale>>
<<Per me va bene>> disse infine, accettando.
Entrò con me in casa...ma non avevo voglia di mostrargli la casa. Volevo solo parlare, nulla di importante.Poso le pizze sul tavolo in cucina.
Ne avevo prese due, una per me e una per lui, perché diciamoci la verità: ero sicura al cento per cento che sarebbe entrato in casa.
Volevo fargli la ramanzina di come si era comportato la mattina con me...volevo ancora discutere ricordate.Ci accomodammo in cucina, e cercai di essere ospitale per quei cinque minuti.
<<Allora, lo so che la tua giornata non è stata un gran che'...anche la mia, ma parliamo della tua vita in generale...la domanda sembrerà banale ma perché vivi?>> domandai.
<<In questo momento più che vivere sto degenerando per mio padre...lui vuole il meglio per me, ma mi sta rovinando...quindi, si, sto "vivendo" per mio padre>>
<<Ahhh bella vita! Io non degenero per nessuno>>
<<Senti, ci conosciamo solo da...oggi, ma non è detto che dobbiamo smettere di vederci..>>
<<Non fare lo sdolcinato ti prego...odio>>
<<Hai sbagliato a dirlo...continuerò ad essere dolce, mi sa'>>
<<No. noi smettiamo di vederci, non voglio avere amici. Ho già avuto troppe delusioni>>Io odio quando i ragazzi sono dolci.
Sembrano dei cani addestrati senza cervello.
Preferisco i bad boys.<<E poi sinceramente avere un amico è qualcosa di molto profondo...non credo ci sia profondità tra una ragazza con una pessima vita, senza amici e un "porta pizze a casa">> dissi
<<AHAHA che sarcasmo! No! Primo non sono un porta pizze a casa e Secondo non sono così orribile come pensi...potrei diventare un buon amico sai? Senza essere sdolcinato>> rispose lui.
Avrei anche dovuto credergli? Ma per favore.<<Hai la ragazza?->>chiesi
A volte non so neanche io cosa dico.
Pronuncio frasi senza pensarci due volte.
Non avrei mai voluto dirlo ma la mia mente psicopatica mi ha fatto perdere il controllo.
Eh si. L'avevo chiesto.
E temevo la sua risposta, sinceramente.<<...questo rimane tra noi...si, sono single ok? Ora puoi prendermi in giro quanto vuoi>> non me l'aspettavo da un tipo come lui
<<Tu single?>> ero rimasta stupefatta
<<Strano, pensavo mi avessi dato del gay>>
<<No. Non l'ho fatto. Non sono così terribile>>
Chissà cosa si aspettava che dicessi...anche se un po' l'ho pensato inizialmente.Ma Era single, ciò significava che potevamo essere amici senza una rompiscatole gelosa in mezzo.
<<Mi chiamo Tyler.Per gli amici Tay>>
<<Io Millie se ti interessa>> dissi, nuovamente
<<Non posso chiamare un' amica senza nome..>> rispose ridendo lui.
Invece non c'era da ridere.
Gli amici mi mettono ansia. Peso.
<<Non siamo amici. Siamo conoscenti. Cosa non ti è chiaro?>>Vi faccio la descrizione di Tyler, per quanto mi ha detto lui: si chiama Tyler Follen; ha 17 anni e ha lasciato la scuola circa due settimane fa; è un semplice ragazzo all'antica; ha i capelli castani e occhi fortemente azzurri...e questo fa scoppiare le ragazze di lui, a me NO SINCERAMENTE.
Veste anni 80...cosa che si può vedere e gli amici dicono che sia un tipo fedele, che chiunque può fidarsi di lui.
Vive con suo padre, ora che ha divorziato.
E lo odia profondamente.
È stato fidanzato poche volte..perché le ragazze sono tutte uguali...e ha detto che io sono diversa...solite frasi che dicono per farti cadere in trappola.Dopo aver discusso per un po' guardai l'ora.
<<Credo che tu debba andare, sono passati più di cinque minuti mio caro conoscente>>
Avrei dovuto avvisarlo, ma guardare l'orologio è l'ultima cosa che faccio.
<<Come dici?!>> guardò l'orologio a polso che indossava e mi guardò sconcertato <<Verrò licenziato!>>
Continuava a ripetere queste parole mentre si allontanava verso la porta.
<<Non pensavo avessi avuto questa reazione...>>
<<Michael è severo,ok?>>
Adesso aveva un' aria piuttosto severa.
<<Ok...ok calma>>
<<Tranquilla! Ora vado...grazie per avermi sollevato per più di cinque minuti>> ritornò come era all'inizio: triste e arrogante.
Ma almeno lo avevo aiutato. Così mi aveva detto lui.Prese il giubbotto di jeans dall'appendi abito, e mentre lo tirò a se, sentii il suo profumo che attraverso' tutta la stanza.
<<Hai..un bel profumo>>
Gliel'avevo detto davvero.Si giro' di scatto. Guardandomi negli occhi.
<<Ti piace? A me non fa impazzire così tanto ma me l'hanno regalato. Lo vuoi ? Te lo regalo>>
Cosaaaa? Voleva regalarmelo davvero.
Non risposi, mi aveva messo a disagio.
Fece tutto lui.
<<Domani passa da Cold Coffee, te lo lascio lì..>>Era veramente molto dolce. Ma io odio la dolcezza.
Ma se si parla di un profumo allora va bene.
<<grazie..>> furono le uniche parole che mi uscirono di bocca.Ci salutammo ed entrai dentro.
Andai in cucina ad aprire la pizza, che ormai si era raffreddata.
Mi dispiaceva per lui. Non volevo che venisse licenziato per così poco.Sento il telefono squillare così mi alzo a cercarlo.
Salgo al piano di sopra e lo trovo esattamente sul mio letto, ancora scoperto.
Così rispondo.Al telefono:
<<Pronto?>> chiesi.
<<Millie?!>> si sentiva a tratti il mio nome.
<<Chi è al telefono? Chi parla?>>
Iniziai a preoccuparmi.
Sembrava un film horror, anche perché io sono molto ansiosa...e secondo me chi parlava era un tizio che voleva rubarmi o cose così... avete capito insomma.Il mio cuore iniziò ad accelerare.
<<Chi è??>>
Dopo che i rumori fastidiosi smisero di farsi sentire e si sentiva solo il mio battito cardiaco, finalmente sentii una voce.
<<Millie sono io Kristen!>>
Il telefono mi cadde a terra, dopo averlo tenuto stretto per minuti.
Non poteva essere vero.Era mia sorella maggiore, che attualmente era a Los Angeles. L'ultima volta che l'ho sentita è stato circa un anno fa.
Non per qualcosa, ma in America i telefoni italiani possono chiamare solo poche volte, per via dei diversi continenti.
Sentire la sua voce mi ha fatto vibrare le corde vocali senza aprire bocca.
Sembrerà una schiocchezza ma per me era importante..
Finalmente dopo tanto silenzio, risposi.<<Kris, mi manchi un casino! Mi hai lasciata sola con questi due pazzi. Infatti sto odiando tanto la mia vita>>
<<Fa finta che io sia con te! Non ascoltarli sono solo due stronzi, credimi! Cerco di parlare velocemente perché sono in una macchinetta del telefono, c'è il tempo per parlare e non ho più soldi da mettere per un' altra chiamata>>
<<Va bene! Mi manchi tanto e voglio riv..>>
Non riuscì a finire. La telefonata fini'.
Ero felice. Ero riuscita a dirle, in poche parole che mi mancava. Era questo l'importante.Intanto io stavo lì, nella mia stanza, a guardare fuori dalla finestra la pioggia che scorreva sul vetro bagnato e freddo.
Mi piaceva. Mi rilassava.
Mi faceva sentire bene.Fine capitolo
SPAZIO AUTRICE:
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Ho scritto di più questa volta, quindi commentate perché ci ho messo una giornata intera per correggere alcune frasi e temi.
Spero vi piaccia
Addie.
🌟🌼
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𝙎𝘂𝗻𝙁𝗹𝗼𝘄𝗲𝗿
Romance"Una rosa risulta più appariscente di un girasole, ma se colta comporta dolore, perché essa nasconde le spine."