L'isola dei Rinnegati, 1670Il sole splendeva cocente su quella
Terra tropicale.
La brezza leggera proveniente dall'orizzonte soffiava dolcemente tra la folta vegetazione che circondava l'isola, smuovendo foglie lisce di smeraldo poste sulla sommità di palme altissime, dai tronchi ruvidi di corteccia e radici nodulose; insinuandosi poi silenzioso tra le piante gravide di frutti esotici, racchiusi di succosi sapori inebrianti e aspri, per poi lasciare baci invisibili lungo gli steli sghembi incoronati di petali di fiori, sgargianti di colori vividi, facendo sprigionare le loro fragranze afrodisiache.Era un periodo dove la vita trascorreva tranquilla tra gli abitanti indaffarati dell'isola, che correvano e parlottavano in ogni dove per le vie sabbiose del mercato, o per le stradine acciottolate e forgiate con sassi di mare nel centro dell'isola, che si insinuavano tra le strutture dei venditori e le casette dai tetti di bambù e mura di legno.
In ogni angolo e vicoletto si potevano scorgere bambini di ogni età, che giocavano a fare i pirati con spade di legno, o che si azzuffavano per una spadata in testa che provocava loro qualche bernoccolo dolorante sulle fronti macchiate di terriccio e sabbia. Gruppi di donne che portavano cesti di vimini seghettati stracolmi di biancherie logore e fasce macchiate di urina e feci dei loro bimbi dal viso sporco di moccio e latte materno, che trascinavano con la mano libera su per la parte interna dell'isola, a lavare i loro panni in qualche scorso d'acqua dolce.
I mercanti gridavano, incitando e invitando curiosi forestieri o qualche abitante sconsiderato che aveva riscosso una paga con qualche moneta in più, che non aveva ancora speso in grog scadente alla taverna, a comperare stoffe pregiate e setose e oggetti insoliti provenienti da paesi a loro sconosciuti.L'isola dei rinnegati, così veniva chiamata Tortuga, l'isola dei pirati. Governata dai più famigerati e leggendari corsari.
In essa trovava rifugio anche ogni fuggitivo o rinnegato dai loro paesi, accolti pacificamente, purché si convertissero alla filibusteria.Verso il mezzogiorno segnato dal sole alto in cielo, decine di navi erano tornate dai loro viaggi in terre straniere, ancorando nel porto, la casa delle flotte di ogni corsaro:
La Baia Dei Rinnegati.Il porto brulicava di pirati e bucanieri che trasportavano ogni genere di saccheggio dalle stive piene delle grandi flotte: Cibo, stoffe, semi di fiori e frutti, rum, medicinali, gioielli e addirittura animali e prigionieri.
I prigionieri venivano usati per chiedere riscatti alle famiglie prodigiose o a dei ricchissimi governatori delle isole circostanti.
Gli animali, tra cui pappagalli dai splendidi piumaggi colorati, iguane e serpenti velenosi usati per estrarre il loro veleno letale, servivano per ripopolare la foresta o venivano presi dai pirati come animali da compagnia.Gli abitanti dell'isola, lasciate le loro mansioni quotidiane, si erano recati alla banchina ad osservare curiosi le enormi navi.
I filibustieri, grati di trovarsi sani e salvi dalle loro rocambolesche avventure, scesero finalmente a terra, tirarono enormi sospiri di sollievo e il loro primo pensiero fù quello di andare a consolarsi nelle accoglienti taverne davanti a dei calici ricolmi di rum.
Altri invece nei loro viaggi avevano trovato donnacce o prostitute pronte a seguirli.
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Artemisia E La Maledizione Della Luna
خيال (فانتازيا)Tortuga 1670 Artemisia, una giovane filibustiera, dall'età di quindici anni, viaggia per mari e mondi accompagnata dalla sua ciurma di pirati rozzi e violenti. Freddezza, caparbietà, cattiveria e determinazione sono tutte qualità che le hanno fatto...