Artemisia E La Maledizione Della Luna

6 - L'incontro

Tortuga 1665

- Je suis désolé, ma noi non accettiamo gli estranei di passaggio! -

Una folla di persone si era riunita in cerchio attorno a due uomini intenti a discutere. Anziani, donne e bambini ascoltavano curiosi.

L'uomo dall'accento francese che parlava con tono alto, pavoneggiandosi, camminava a cerchio con le mani congiunte dietro la schiena, intorno al misterioso pirata vestito completamente di nero.
Il suo nome era Jean David Nau, conosciuto come François L'olonais,
" il flagello delle navi spagnole".

L'Olonais era il bucaniere più conosciuto e temuto dalle Antille.
Il pirata aveva raggiunto la sua notevole fama non solo grazie ai suoi successi e assalti, ma anche per la sua ferocia e crudeltà nel torturare ed uccidere le sue vittime nei modi più riprovevoli.

- Non vi recheremo alcun fastidio, Signor governatore. Vi chiedo solo di restare qui per appoggio, per un mese o due, ovviamente le pagherò l'ospitalità mia e della mia ciurma, nonché l'occupazione della mia nave nel vostro porto. -

L'Olonese sghignazzò sotto i baffi all'insù.
Si recò verso una forca di legno, dove già due corpi, inerti, vi erano impiccati al cappio.

Si appoggiò con le spalle all'asse di legno, che era conficcata profondamente nella sabbia e tenuta ben salda da ammassi di scogli, alcuni crostacei marini vi erano seccati sopra.
Sfoderò una pistola a pietra focaia dalla cintola di pelle. La fece roteare lentamente intorno al pollice.

- Cosa mi offri, garçon? -

Lo straniero fece un garbato cenno con la mano al suo secondo di bordo, un uomo dalla pelle scura e spaventosamente magro, che prontamente, insieme ad un altro pirata più robusto, issarono un forziere estremamente pesante e tintinnante, posandolo poi ai piedi dell'Olonese.

Il bucaniere continuò, impassibile, a far roteare oziosamente la sua arma.

L'uomo dalla pelle scura fece scattare la serratura d'argento, che luccicò ai raggi del sole. Aprì la cassa di metallo pregiato.

François inarcò un sopracciglio alla vista del contenuto del forziere, che era traboccante e ricolmo di monete d'oro.
Scoppiò a ridere, sguaiatamente.

- Hai da offrire così poco a colui che fa tremare la Vicerame della Nuova Granada? Io, che conquistai con seicentocinquanta hommes e otto vascelli le port de Maracaibo? -

Il giovane vestito di nero non rispose, restando impassibile. Fece un altro gesto ai suoi uomini e questi iniziarono a trasportare casse e forzieri dalle barche che avevano usato per approdare a Tortuga.

L'Olonese smise di ridere, divertito, quando ai suoi piedi posarono ricchezze di ogni genere: gioielli, tessuti pregiati, verghe d'argento, gemme, pietre preziose e quant'altro.

Un leggero turbamento misto a curiosità passò sul volto impertinente del terribile bucaniere. Alzò lo sguardo portandolo sullo sconosciuto, scrutandolo con spudorata insistenza. Come poteva un uomo così giovane possedere così tanta ricchezza da offrirgli? Cosa lo spingeva ad avere un interesse così intenso per Tortuga, senza volerne fare parte ma tanto da donargli tutti quei tesori?

Al bucaniere non mancava di certo tutta quella ricchezza, che divideva con i suoi fidati uomini e i suoi più stretti colleghi di pirateria, ma quello sconosciuto che aveva osato offrirgli tutto quel tesoro, come se fosse un semplice pezzente di mare, lo turbò profondamente.

- Qui es-tu, straniero? -

Il pirata vestito di nero portò una mano al cappello di un semplice tessuto damascato, che fino ad allora gli aveva nascosto il viso nella penombra delle larghe tese del copricapo, anch'esso di color pece. Lo afferrò con eleganza e lo portò lentamente al petto, rivelando un viso giovane e nobile adornato da dei lunghi capelli scuri come la notte, legati in una coda bassa con un fiocco di velluto. Il misterioso giovane sembrava avere sui venticinque anni di età, anche se il comportamento nobile, non comune tra i signori del mare, e gli occhi circondati prematuramente da tante piccole rughe, gli testimoniavano di essere cresciuto e maturato troppo in fretta.