Tic toc.
Tic toc.
Tic toc.
Il ticchettio del vecchio orologio a parete continuava a scandire i secondi , poi i minuti e probabilmente le ore ma Mario sembrava non rendersi realmente conto dello scorrere del tempo.
Continuava a fissare un punto non intentificato davanti a sé , mentre con la mano destra girava ritmicamente il cucchiaino della tazza da tè ormai diventata fredda.
Erano tornati dalla passeggiata al paese quando il sole era ancora alto nel cielo , così che alcuni suoi compagni potessero provare ad andare a sciare , ma il moro aveva preferito restare in casa a riposare. Questo aveva risposto all'invito di Ivan di andare con loro sulle piste.
Poi semplicemente si era avvicinato alla cucina , aveva messo a bollire dell'acqua ed una volta calda, l'aveva versata nella tazza lasciandola in infusione insieme alla sua immancabile tisana.
Tutto il resto del tempo era volato o meglio, si era fermato per quel che ne sapeva Mario.
Era intrappolato in un angolo della sua mente , incastrato tra i suoi pensieri più profondi come non gli capitava da anni ormai. L'ultima volta che si era seduto a tavolino con tutti i suoi fantasmi era stato quando aveva finalmente ammesso a sé stesso di provare attrazione per i ragazzi e non per le ragazze. Ma a differenza dell'ultima volta, in questo caso non era solo.
No , assolutamente.
Nei meandri più profondi della sua mente , in quel vortice scuro pieno di demoni , spiccavano distintamente due occhi verdi lucenti come smeraldi, accecanti come il sole di mezzogiorno,pericolosi come aria in vena.
Claudio.
Claudio che con il suo aspetto angelico gli aveva sussurrato parole ed intenzioni degni di un diavolo tentatore.
Lo aveva prima stupito, ammaliato e reso forte,per poi colpirlo, farlo cadere a terra. Solo allora gli aveva teso una mano : la sua ed alle sue condizioni.
Il problema di Mario non era Claudio in sè per sè. Era giovane e sicuramente inesperto ,ma aveva già avuto a che fare con ragazzi che gli proponevano avventure, divertimento senza impegno.
Il suo reale problema non erano neanche quegli occhi magnetici , quel suo odore inebriante , quella sua bocca peccaminosa preludio di sogni proibiti. No, ciò che più aveva colpito il moro erano state le parole che aveva pronunciato , la pacatezza dei modi in cui si era offerto di aiutarlo e quel tono vagamente premuroso tipico di chi sembra quasi ci tenga a te.
Tutto questo lo aveva segnato irrimediabilmente , tanto che , forse per la prima volta , si era trovato a ragionare sulla sua vita, sul suo passato , arrivando a considerare in un momento di completa follia, di accettare la proposta implicita di Claudio per vedere cosa il suo carattere introverso e poco impulsivo gli stesse impedendo di provare.
Forse in più di un momento.
Aveva trascorso l'intera giornata rinchiuso in una bolla di pensieri e preoccupazioni uniti tra loro solo da una fitta rete di se e di ma .
In pochi sembravano aver notato quel suo comportamento, troppo presi dall'osservare i caratteristici vicoli del paese, ad assaggiarne i cibi prelibati ed a riscaldarsi con vini fatti in casa e liquori.
Lo stesso Claudio sembrava del tutto indifferente a lui. Piu che sembrare , lo era.
Mario più volte aveva sperato in un suo avvicinamento, in una sua parola di conforto o anche in una sua battuta giusto per farlo uscire dalla bolla in cui le sue parole lo avevano rinchiuso.
Ma il castano non aveva fatto nulla di tutto ciò, anzi lo aveva accuratamente evitato per tutta la durata della giornata.
Nè uno sguardo d'intesa, nè uno malizioso, neanche un misero cenno.
Mario avrebbe addirittura giurato che gli occhi verdi di Claudio non lo avessero più guardato una volta scesi dalla macchina.
Ed anche questo pensiero si era aggiunto ai non pochi già presenti in quel fiume in piena che sembrava essere la sua testa.
Come poteva qualcuno fare affermazioni così decise , ad un soffio dalle labbra dell'altro , e fare finta di nulla poco più di un secondo dopo?
Cosa era tutto questo per Claudio? Un gioco , uno scacciapensieri o la sua dose di divertimento quotidiano?
Per Mario nulla di tutto questo. Per Mario era fonte di tormento interiore, di riflessioni, di vasi di Pandora aperti ed impossibili da richiudere.
" Se continui così creerai un uragano nella tazza che ci risucchierà tutti" disse una voce maschile del tutto inaspettata, interrompendo il flusso dei suoi pensieri e facendolo trasalire.
Il moro si girò di scatto, verso l'entrata della cucina e sul suo volto comparse una smorfia davvero stupita, tanto da suscitare una fragorosa risata nel suo interlocutore.
Una risata , doveva ammettere Mario, davvero bella. Una risata poco virile , piu simile a quella di un ragazzino.
Un risata completamente diversa da quella calda e familiare che aveva sentito la stessa mattina in macchina con Claudio.
" Scusami Dave, ero sovrappensiero " aggiunse velocemente, cercando di dare una spiegazione logica al suo volto stupito e leggermente contrito.
Cosa ci faceva Dave li? Claudio era stato il promotore del pomeriggio sulle piste da sci e per quanto ne sapeva, era ancora in alta quota a sfoggiare la sua abilità su sci e snowboards.
Quindi qual buon vento aveva portato il bel giovane sulla soglia della cucina?!
Decise che era il momento di avere risposte e semplicemente mise in atto il consiglio di Claudio: se vuoi sapere qualcosa sii diretto.
" E poi credevo di essere solo in casa, o meglio solo con i piccioncini al primo piano ...tu cosa ci fai qui?"
Il ragazzo si avvicinò di più a lui , sempre sorridendo, Mario lo segui con lo sguardo attento come catturato dalla grazia dei suoi movimenti : lo vide oltrepassare il tavolo ed allungare una mano verso la sua tazza contenente la tisana ormai fredda.
"Credo sia il caso di riscaldarla o di farla di nuovo " disse in piedi di fronte alla cucina, dando le spalle a Mario ed ignorando completamente la domanda posta dal moro il quale si perse alcuni secondi nell'ammirare il corpo longilineo ma ben definito del ragazzo dai capelli color oro.
"Quindi ?" lo incalzò quest'ultimo girando il corpo verso di lui e beccando il moro intento a fissarlo.
"Ccc..cosa?!" balbettò Mario colto in flagrante
"Dicevo , vuoi che la scaldi o la rifaccio per entrambi e la beviamo insieme?" continuò accennando un caldo sorriso che riuscì a tranquillizzare Mario in pochi secondi.
Dave aveva questa assurda capacità di metterlo a suo agio : bastava un gesto , un sorriso accennato e lui subito riusciva a lasciarsi andare, senza paura alcuna.
"Rifalla così la beviamo insieme" rispose sicuro
"Ovviamente per favore!" si affrettò ad aggiungere, temendo di essere stato sgabato.
Non ottenne alcuna risposta verbale, ma fu quasi certo che con sul viso del biondo ,ormai rivolto verso la cucina, fosse spuntato un tenero sorriso e la cosa lo tranquillizzò. Ancora una volta.
Rimasero in silenzio per tutta la durata della preparazione delle tisane e Mario non riuscì a fare a meno di pensare a quanto quel ragazzo fosse elegante nei modi : sia nel modo di porsi verso le persone, sia nei semplici movimenti come versare dell'acqua o prendere un bicchiere. Sembrava nato e cresciuto in un'altra epoca.
Cosa aveva in comune con Claudio un ragazzo così?
"Ecco a te la tua tisana, cerca di non farla raffreddare di nuovo" disse premuroso, appoggiando la tazza contenente il liquido bollente sul tavolo.
"Grazie mille Dave"
"Ora possiamo parlare..." aggiunse così, all'improvviso il biondo, lasciando Mario con la tazza sospesa a mezz'aria, la bocca aperta e gli occhi sgranati
"Ddd..di cc..cosa ....di cosa dobbiamo parlare scusa?" si affrettò a domandare, colto da un senso di inquietudine ed inadeguatezza del tutto immotivato.
Che Dave fosse lì quel pomeriggio perchè Claudio gli aveva raccontato del loro gioco? A che pro?
E soprattutto perchè Dave avrebbe mai dovuto voler parlare con lui di un qualcosa che non aveva fatto?
"Mi hai fatto una domanda prima ed io non ti ho risposto, hai tutte le ragioni del mondo per chiedermi come mai sono qui.
Solo che sono stato tutto il giorno al freddo ed ho pensato di bere qualcosa di caldo prima di risponderti"
Mario si sentì leggermente più sollevato : i modi gentili di Dave lo tranquillizzavano, nonostante avesse detto tutto e niente.
"Comunque sono qui perché devo vedermi con Claudio, mi ha detto di aspettarlo a casa " aggiunse poi con fare ovvio, prima di bere un sorso della sua tisana .
Solo in quel momento Mario realizzò quanto stupida potesse essere la domanda che aveva posto : quella era casa di Claudio e Dave era il ragazzo che frequentava. Anche un bambino di tre anni avrebbe capito il nesso logico.
Forse anche lui lo aveva già capito, forse semplicemente non voleva che fosse così. O forse, voleva sentirselo dire .
"Tu piuttosto : come mai non sei salito su con gli altri?" domandò il ragazzo dai capelli color oro, cercando in qualche modo di instaurare una conversazione, dopo aver notato la totale mancanza di reazioni da parte del moro.
"Avevo voglia di riposare " rispose di getto, come se fosse appena rinsavito "e... e poi non amo sciare" aggiunse , più per non sembrare sgarbato che altro.
Gli sarebbe dispiaciuto apparire diffidente o peggio ancora antipatico agli occhi di Dave, quindi tentò di sforzarsi a fare conversazione ,nonostante al momento avrebbe voluto restare di nuovo solo in balia dei suoi pensieri e delle sue emozioni contrastanti.
Si ridestò quando sentì di nuovo quel suono dolce ,molto simile ad una risata, provenire dal ragazzo che gli era seduto di fronte.
"E come mai hai deciso di venire i montagna?" chiese continuando a sorridere proprio il biondo
Solo allora Mario si rese conto che effettivamente poteva sembrare un comportamento strano, poco coerente.
"Lo so sembro matto, ma non lo sono!" rispose sorridendo anch'egli e portando una mano dietro la nuca "semplicemente volevamo fare una vacanza tutti insieme e Claudio ha messo a disposizione questa casa stupenda e...eccoci qui! Non ti nego che avrei preferito di gran lunga una bella spiaggia assolata, ma poteva andare anche molto peggio..."
"Peggio?" chiese subito il ragazzo , incuriosito dalla sua spiegazione
"Certo, potevano decidere di andare in campeggio e lì, beh, lì sarei morto di stenti!"
La sua risposta sincera scatenò una forte risata : potente ,genuina, musicale.
Mario si fermò a guardare quel viso quasi angelico che mutava completamente mentre rideva di gusto e si stupì al pensiero che era stato lui l'artefice di quel cambiamento.
"Mario tu mi fai morire dal ridere.." iniziò il biondo
"Sono contento di vedere che il nostro Mario abbia anche altri lati..." li interruppe bruscamente una voce alle sue spalle , una voce calda, autoritaria che Mario conosceva ormai bene.
Sentì un brivido lungo la schiena, come se quelle parole lo stessero spogliando di ogni suo vestito, di ogni sua sicurezza.
Deglutì, e senza badare più a Dave che poteva vedere ogni sua reazione, chiuse istintivamente gli occhi per un secondo, cercando dentro di se l'autocontrollo necessario a fronteggiare chi inevitabilmente si stava avvicinando a loro.
"..Peccato che ,a quanto vedo, non sia intenzionato a mostrarli a chiunque .." continuò ,questa volta più lentamente, stando bene attento a scandire parola per parola.
Una parola un passo, un'altra parola un altro passo. Ed ancora. Fino a giungere accanto al moro.
Chiunque.
Detto quasi con ...frustrazione? Rabbia?
No , le sue erano ormai solo congetture. Claudio era qui per Dave e Mario doveva assolutamente finirla di fantasticare.
Eppure poteva sentire lo sguardo di fuoco del castano su ogni centimetro della sua pelle, fin sotto i pesanti indumenti, tanto che quando i suoi occhi verdi lasciarono la sua figura, fu quasi certo di sentire un brivido di freddo .
"Non ti avevo detto di aspettarmi su in camera e ...nudo ?" disse cambiando all'improvviso tono di voce. Divenne freddo, distaccato, impersonale.
"Stavo..." provò a rispondere Dave
"Ho visto cosa stavi facendo. Ora vai su, ti raggiungo tra un secondo " tagliò corto il castano, continuando ad usare un tono che Mario stentava a riconoscere.
Dave si alzò dal tavolo , quasi mortificato, non si dimenticò però di incrociare lo sguardo di Mario e prima di uscire dalla sua visuale gli accennò un sorriso sincero.
A Mario si strinse il cuore : come poteva un ragazzo così dolce e genuino prestarsi a questi sporchi giochetti con uno come Claudio?E Claudio di preciso che problema aveva?
"Sei sempre un gran signore.." sbottò il moro, incapace di tenere per sè le sue emozioni dopo aver visto il povero Dave trattato come un oggetto senza un motivo valido.
"Scusa?!?" rispose con enfasi il castano, ancora in piedi accanto a lui e Mario si stupì nel vedere sul volto del ragazzo un'espressione di stupore. Di vero stupore. Come se gli avesse appena confessato di saper volare.
"Dicevo che con Dave sei stato pessimo!" cercò di essere più chiaro possibile, "diretto" come lui gli aveva insegnato
Sul volto del castano comparve una smorfia di disappunto, mista a ....divertimento?
"Vedo che hai imparato la lezione, bravo bambino... ah quante soddisfazioni potresti darmi..."
e Mario non capì fino a che punto il castano stesse parlando con lui o semplicemente con se stesso. Poi aggiunse
"E fammi capire, in che modo sarei stato pessimo?"
Non poteva essere serio. Lo stava prendendo palesemente in giro . Si, per forza : Mario davvero non poteva credere che per qualcuno potesse essere normale un trattamento del genere.
"Spero vivamente tu stia scherzando! " iniziò quasi urlando, poi rendendosi conto di aver alzato troppo il tono della voce, si ridimensionò " Non posso pensare che per te trattare il ragazzo che frequenti in questo modo sia normale! Non è un oggetto! Stavamo prendendo una tisana insieme mentre ti aspettava.."
Le sue parole divennero man mano più flebili,rendendosi conto che ognuna di esse provocava una smorfia diversa sul volto del suo interlocutore, per poi rilanciare deciso "Scusa ma perchè fai quelle facce?! Mi urti!"
Un ampio sorriso spuntò sul viso del castano donandogli una luce che provocava in Mario sensazioni sconosciute. Un sorriso che avrebbe contagiato chiunque, tutti tranne Mario che al momento ne era tanto affascinato quanto innervosito.
Claudio si abbassò ,piegandosi sulle ginocchia ed arrivando alla sua altezza, sempre senza smettere di sorridere.
"Mettiamo in chiaro un paio di cose Mario.." iniziò con voce calma ,seducente
" Punto primo adoro che tu abbia imparato a dire le cose in maniera diretta, lo trovo incredibilmente sexy.
Punto secondo tratto Dave come lui vuole essere trattato, non è il ragazzo che frequento, non è il mio ragazzo. E' uno con cui scopo come e quando ne abbiamo voglia. Quindi si lui è un oggetto tanto quanto lo sono io per lui.
Punto terzo trovo estremamente eccitante quando ti urti .."
Mario sentì le gambe diventare terribilmente molli e ringraziò il Signore o chi per lui, che al momento avesse una salda sedia sotto al sedere.
"Punto quarto..."continuò imperterrito il castano avvicinandosi di nuovo pericolosamente a lui ma smettendo questa volta di sorridere " non stavate semplicemente prendendo un tisana insieme : stava flirtando con te. "
Portò l'indice sulle labbra del moro e le accarezzò con cura, lentamente, prima di aggiungere
"E la cosa mi dà terribilmente fastidio.."
Mario venne investito da ogni singola parola che uscì da quella bocca calda e carnosa , ormai così vicina al suo volto, senza però riuscire a replicare o anche solo ad assimilare ciò che gli era stato appena detto.
"Detto ciò, ti lascio alla tua tisana, c'è qualcuno che richiede i miei servigi al piano di sopra"
E senza aggiungere altro, si rimise in piedi e si allontanò lasciandolo con in corso qualcosa di molto simile ad un infarto.*
Eccomi tornata!
Come ho scritto più volte sia qui che su Twitter, ho avuto davvero un pessimo periodo che mi ha impedito di aggiornare , o meglio di rivedere il capitolo.
Non sono ancora convinta che vada bene così ma al momento sono in viaggio e per i prossimi giorni non avrei comunque tutto questo tempo per rivederlo ancora quindi....that's it!
Ci tengo a ringraziarvi tutte per le letture, i like ed i commenti! Non mi aspettavo tutto ciò..
Spero che vi stia appassionando e.. niente fatemi sapere!
P.s domani inizio a revisionare il prossimo così spero di riuscire a pubblicarlo tra domenica sera e lunedì!
A presto
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On Fire
ФанфикIl fuoco della passione che brucia corpo ed anima. Ma si sa, il fuoco non è mai un amico fedele : ne resti incantato finendo con il bruciarti . Avrai la forza di scappare? O resterai intrappolato tra le sue fiamme avvolgenti?