Capitolo 4

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Nel momento esatto in cui aveva realizzato che sarebbe dovuto scendere in paese da solo con Claudio, Mario era entrato nel panico ,immaginando di aver appena vinto un biglietto di sola andata per l'inferno.
Nel brevissimo tragitto dalla porta d'ingresso all'auto nuova del castano, nella sua mente si erano affacciate prepotentemente mille idee che lo avevano mandato completamente nel pallone : la peggiore però era quella che li vedeva da soli in macchina in mezzo ad una distesa di bianco, immersi in un silenzio tanto assordante quanto imbarazzante. Ipotesi che risultava essere abbastanza plausibile , visto che lui e Claudio avevano parlato di più in questo giorno e mezzo,che nel resto della loro vita.
Mai, neanche nelle sue più rosee aspettative, avrebbe immaginato però di trovarsi nella situazione che si stava delineando da 5 minuti a questa parte.
Era seduto accanto ad un ragazzo completamente diverso da quello che era solito frequentare : un ragazzo con le stesse sembianze del suo amico , ma sorridente, gioioso e Mario avrebbe osato dire spensierato.
Gli aveva addirittura suggerito , con un sorriso mozzafiato , di allacciare la cintura di sicurezza perché la strada poteva essere ghiacciata.
No, decisamente questo non era il Claudio strafottente ed annoiato che era solito vedere nelle loro uscite in comitiva.
"L'uomo delle nevi ti ha mangiato la lingua?" lo canzonò all'improvviso ancora con uno splendido sorriso ad illuminargli il volto
" No è che..." E Mario davvero avrebbe voluto fargli notare il suo cambiamento, il suo essere diverso , ma con che diritto? D'altronde lui non lo conosceva così bene , si limitava ad osservarlo passivamente senza mai interagire. Cosa sapeva di Claudio se non quello che il ragazzo mostrava apparentemente?
Decise così di approfittare del suo ritrovato buonumore per fare conversazione : temeva più di ogni altra cosa i silenzi, e con Claudio ancora di piu .
Era terrorizzato all'idea che il castano potesse riprendere il discorso lasciato in sospeso in camera sua, o peggio ancora che potesse continuare quello del rifugio: li , nell'abitacolo della sua macchina, non avrebbe avuto alcuna via di scampo.
"...dicevo .. anzi mi chiedevo.. come sono scesi tutti gli altri in una sola macchina?"
Non aveva riflettuto molto , ma non gli sembrò una domanda poi così sciocca. Ecco perché si sorprese di vedere il sorriso del castano diventare ancora più evidente fino a sfociare in una sonora risata.
E Dio, Mario si perse letteralmente in quel suono. Avrebbe dovuto risentirsi, offendersi per quella beffa evidente ed anche immotivata, ma come poteva anche solo pensarlo se qualcosa che aveva detto incoconsapevolmente aveva dato origine ad un suono così dannatamente stupendo?
" Non sono scesi tutti.." si affrettò a rispondere Claudio , non appena ebbe smesso di ridere e sul suo volto Mario scorse uno sguardo compiaciuto, quasi malizioso,per poi aggiungere " Paolo e Marco hanno preferito restare a casa, sicuramente avranno trovato di meglio da fare ...".
Posò il suo sguardo adesso più che eloquente su Mario che ancora non aveva afferrato il concetto ed era rimasto con uno sguardo spaesato.
"Ah..!!!" urlò una volta compreso e Claudio scoppiò a ridere di nuovo questa volta portando anche Mario a fare lo stesso.
Lo loro risate riempirono l'abitacolo è Mario si trovò per un momento a pensare che fossero quasi complementari.
Una volta scemato il momento, fu Mario a parlare ancora , stupendosi della sua stessa domanda.
" E Dave?"
Non riuscì a vedere la reazione del castano alla sua domanda perché era troppo impegnato a maledire se stesso e la sua lingua lunga.
" Dave è andato a lavoro "
Mario si stupì della freddezza che era trapelata da quella risposta, in fin dei conti era sempre il ragazzo che stava frequentando.
" Sembra simpatico.." aggiunse , tentando quasi disperatamente a non far cadere quel discorso ma dall'altra parte ci fu solo silenzio, così decise di continuare
" Cioe non è che lo conosca poi così bene, l ho visto ieri per la prima volta ma sembra..un tipo apposto.." termino la frase quasi in un sospiro , freddato di nuovo dal sorriso malizioso ed indagatore che aleggiava sul volto dell'amico.
" ..C-c-che c'è?" Aggiunse questa volta forse un tantino troppo intimorito.
Claudio si voltò a guardarlo , togliendo gli occhi dalla strada e lo spiazzò.
" Stai cercando di chiedermi cosa c'è tra noi ?"
Il moro rimase molto colpito da quell'affermazione , quasi scottato.
" No! No! Ma cosa... No! Assolutamente No! "
" Ah, menomale.." E Mario lesse in quelle parole di nuovo ironia, cioè lo stava prendendo in giro?!
Sentendosi offeso andò a riparare i danni , poteva sopportare di tutto anche essere completamente ingnorato ma, non poteva permettere che anche solo per un secondo Claudio pensasse una cosa del genere.
" Era solo per parlare Claudio, per fare conversazione.. "
" Impara ad essere diretto Mario, se vuoi fare conversazione con me perché mai mi chiedi del ragazzo con cui scopo ? Lo dico per te sai, perché si potrebbe pensare o che ti interessa Dave o che ti interesso io .."
Quelle parole colpirono il moro come una frustata in pieno volto, lasciando un segno indelebile.
Perse il respiro , incapace di fronteggiarle ed assimilarle.
Dio No! Non era interessato a Dave! E cazzo neanche a Claudio, per quanto il suo ego misurato potesse restare basito alla notizia, doveva assolutamente mettere le cose in chiaro !
Si ridestò , colto da una forza improvvisa e fece per parlare , quando fu interrotto proprio dal castano .
" Ora assodato che vuoi soltanto fare conversazione, facciamo due chiacchiere ... anzi ho un'idea: facciamo un gioco ! Abbiamo ancora un bel Po di strada da fare, rendiamo più interessante il nostro viaggio. Ci stai?"
Tutto in Mario rimase sospeso: una parte di lui gli suggeriva di aprire lo sportello e lanciarsi nella neve dalla macchina in movimento , un'altra parte di sè gli diceva che sarebbe stato divertente giocare un Po con Claudio, conoscere qualcosa di lui anche a costo di dover dare qualcosa di sè.
Il vero problema era che non riusciva a capire quale opzione veniva data dalla sua parte razione e quale invece era dettata dalla mera follia.
Ma d'altronde lo stesso Claudio gli aveva indicato come muoversi il giorno precedente e per quanto Mario detestasse i consigli non richiesti , una parte di sè lo aveva ascoltato: era il tempo di vivere , di buttarsi. Cosa poteva mai succedere di tanto grave?
" Ci sto " rispose deciso.
C'era. C'era davvero. Era pronto a giocare ed a rischiare.
Claudio sembrò quasi sorpreso dalla sua risposta, probabilmente credeva di doverlo convincere o peggio ancora di dover aggiungere mille spiegazioni. Ad ogni modo non disse nulla, ma si limitò a spiegare cosa aveva in mente.
" Sarebbe troppo facile ed a tratti banale chiederti < Mario parlami di te> , cadremmo nel noioso ed io non sono uno che ama annoiarsi.
Quindi che ne dici se ci concediamo una domanda a testa. Si può chiedere qualsiasi cosa , se la risposta non è completa o soddisfacente, il pegno sarà un'altra domanda"
Mario arcuò un sopracciglio , soppesando parola per parola.
" Scusa e chi decide se è completa o soddisfacente?" chiese Mario incuriosito
" Chi pone la domanda " rispose con fare ovvio Claudio per poi aggiungere " non ti costringerò a rispondere a qualcosa che non vuoi, la domanda successiva non potrà riguardare un argomento già trattato , così ti senti più Sicuro?"
Mario ebbe quasi la sensazione che ci fosse premura nell'ultima frase che aveva pronunciato il castano, premura e un certo bisogno di sapere.
Si limitò ad annuire, nonostante ogni fibra del suo corpo gli dicesse di fare il contrario. Non sapeva perché ma c'era qualcosa che lo spingeva ad andare oltre.
" Inizia tu " sentenziò il ragazzo alla guida mostrando una sicurezza che Mario invidiava non poco.
Si ritrovò a scavare nella sua mente alla ricerca di qualcosa da chiedergli , senza riuscire a trovare nulla che non gli sembrasse banale.
A pensarci bene erano sempre state molte le domande che aleggiavano sulla figura misteriosa del castano, anche parlando tra di loro , nelle uscite serali ne erano venute fuori molte ma al momento nessuna gli sembrava legittima o addirittura intelligente.
"Serpa questa cosa ferisce il mio ego smisurato : possibile mai tu non abbia alcuna curiosità sul mio conto?"
Mario sorrise , anzi rise per il tono goliardico che aveva usato Claudio per spronarlo a parlare , tirò un grosso sospiro e si lanciò nel vuoto .
" In effetti mi sono sempre chiesto come mai sei così restio quando sei con noi. Sembra quasi che ti stiamo tutti sulle palle , escluso Ivan ovviamente."
"Questa non è una domanda Mario , te l'ho detto poco fa : sii diretto!"
"Beh.. Ti stiamo tutti sulle palle per questo ci frequenti il minimo indispensabile?"
Lo disse tutto d'un fiato, come se non volesse   avere il tempo necessario per comprendere che cosa stava chiedendo, e poi si girò a guardarlo non solo con il volto. Spostò il corpo verso la portiera della macchina e vi poggiò la schiena ,per rivolgere l'intero busto al castano in attesa di una sua risposta.
"Beh ,devo ammettere che come prima domanda mi ha stupito.." disse tra sè e sè, dimenticando quasi di dover rispondere ad un'altra persona "Un minuto prima sei un cerbiatto indifeso e quello dopo, BUM! Uno spietato cacciatore che mira al cuore.. non male.." continuò e Mario non riuscì a comprendere cosa volesse dire con quelle parole, ma decise di non interrompere il suo flusso di pensieri, in attesa di una sua risposta.
"Comunque no, non mi state tutti sulle palle ,per dirlo alla tua maniera. Forse solo qualcuno , ma non fa parte di questa domanda" rispose ammiccando al moro, canzonandolo "Esco poco con voi,semplicemente perchè ho anche altro da fare. E poi, ad essere del tutto onesti - e questo è lo scopo del gioco- non amo trascorrere il mio tempo sempre con le stesse persone, mi piace diversificare . Come ti ho già detto non amo la noia, e frequentando sempre lo stesso gruppo è più facile annoiarsi"
Mario restò a bocca aperta. Letteralmente e figurativamente.
Aveva scoperto più del suo compagno di viaggio con una sola risposta, che in anni di frequentazione e doveva ammetterlo, la sua totale apertura lo aveva lusingato.
Non condivideva assolutamente il suo modo di pensare ed in circostanze normali non avrebbe perso l'occasione di controbattere con le sue ragioni, magari dando vita ad un vero e proprio dibattito , ma sapeva benissimo cosa stava per accadere e doveva mantenersi calmo e lucido.
Claudio era stato schietto e sincero, il che voleva dire che avrebbe dovuto fare lo stesso, qualsiasi cosa gli avesse chiesto.
"Soddisfacente?" chiese il castano per assicurarsi di aver assolto il suo compito. Il moro annuì e si preparò a ricevere la sua domanda.
"Bene, ora tocca a me. Io so già cosa chiederti " Mario sentì un brivido di freddo attraversargli tutto il corpo " qual è la cosa più folle che hai fatto?"
"Eh???In che senso?" chiese il moro allibito.
No, davvero non avrebbe mai potuto immaginare una domanda di questo tipo.
"Si Mario, ti ho fatto una domanda diretta : qual è la cosa più folle che hai fatto in vita tua?
La pazzia più grande, il gesto che ti ha regalato il brivido più intenso. Mettila come ti pare. Voglio sapere quale è stata la cosa che ti ha sconvolto di più"
Il moro  prese qualche secondo per ragionare su quel quesito assurdo : ma che domanda  era quella? Una domanda complicata : tanto superficiale quanto intima. 
Si prese tutto il tempo che il castano gli concesse per frugare nella sua mente alla ricerca di qualcosa da poter raccontare,ma tutto quello che riusciva a ricordare non era abbastanza.
Si accigliò una volta giunto alla triste conclusione.
"Nessuna." soffiò con voce quasi impercettibile, sperando che l'altro non chiedesse altro.
Si sentiva come un puglie in un incontro di boxe, che era stato appena colpito al mento. Si, quella domanda gli era finita dritta in faccia come un pugno ben assestato.
"Non è una risposta soddisfacente. Continui o.." 
"Pago pegno : altra domanda" lo incalzò il moro con voce fredda.Un freddezza che però non rispecchiava per nulla la tempesta di fuoco e di ira che si stava scatendando al suo interno.
"Sei mai stato innamorato?" 
Fu questa la seconda domanda del castano , che andò a colpire Mario in pieno petto, facendolo accasciare dolorante. 
Avrebbe potuto arrendersi, mettere fine a quell'incontro che si stava rivelando una vero e proprio massacro , ma aveva un disperato bisogno di essere messo al tappeto per potersi rialzare dignitosamente.
"No.." 
"Anche questa non è una risposta completa .."
"Altra domanda" lo interruppe ancora Mario , mentre entravano finalmente nelle vie abitate del paese.
"Sei vergine?" 
Ed eccolo, puntuale come un professionista, il colpo di grazia, il colpo del KO.
Sapeva che sarebbe arrivato, forse inconsciamente lo aveva addirittura cercato.
"Si "
Anche questa non fu una risposta soddisfacente , ma Claudio non disse nulla consapevole di aver vinto l'incontro.
Parcheggiò la macchina a pochi passi dalla piazza dove avevano appuntamento con gli altri compagni e slacciò la cintura.
Mario eseguì lo stesso gesto per scendere dall'auto , con la testa bassa, ma venne bloccato da una mano che gli strinse il polso sinistro ancorandolo al sedile del passeggero.
Si voltò di scatto e si trovò due fari verdi a pochi centimentri dai suoi che lo fissavano ardentemente.
"Vedi Mario, questa è la vita vera : ci si mette in gioco e a volte si perde. Abbiamo fatto un patto, eri d'accordo nel voler giocare ma non hai ottenuto esattamente ciò che volevi.
Io invece si, ti ho dimostrato quello che ho cercato di dirti ieri al rifugio : la vita va vissuta e tu non lo hai mai fatto."
Mario continuò a sostenere lo sguardo, nonostante ogni parola pronunciata dal castano gli stava lacerando il corpo, il cuore, l'anima. Si sentiva umiliato come non mai, ma non avrebbe pianto. Non davanti a Claudio. Non gli avrebbe dato anche quella soddisfazione.
"Io posso aiutarti .Sono pronto a regalarti follie, ad assecondare le tue pazzie, a donarti brividi intensi...si ogni tipo.. Io potrei sconvolgerti.. "
Le loro labbra erano così vicine che Mario riusciva a sentirne l'odore, a percepirne il calore ad immaginarne la consistenza ,tanto da dimenticare l'affronto subito, il suo orgoglio ferito.
"Ma tu" continuò il castano con voce suadente "..tu sei pronto a rischiare di farti male?"


*
Ecco la fine di quello che all'inizio era nato come un capitolo unico.
Adesso avete capito perchè ho dovuto dividerlo? Sarebbe stato lunghissimo!
Cosa ne pensate? Vi sta piacendo? Mi farebbe piacere sapere le vostre impressioni anche in merito ai miei personaggi.. sono un pò particolari, Claudio soprattutto!
Approfitto per ringraziarvi delle belle parole spese, delle letture e dei like che gentilmente lasciate!
Buona notte
P.s  correggerò eventuali errori domani
A presto 

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