Sgomento, imbarazzo, rassegnazione, divertimento ed anche indifferenza.
Queste erano le sensazioni che si percepivano palesemente nella cucina della loro baita quella mattina.
Erano tutti lì, o quasi, impegnati a fare colazione: chi seduto al grosso tavolo in legno vivo, chi in piedi appoggiato alla cucina e chi , come Mario , seduto su uno sgabello della penisola con davanti una spremuta ed un toast al formaggio. Una situazione all'apparenza normale, eppure Mario sospettava che visti da fuori doveva sembrare tutto così surreale, come se fossero i protagonisti di un film introspettivo i cui pensieri avessero il potere di aleggiare nell'aria sottoforma di scritte.Passò in rassegna con lo sguardo i suoi compagni e ne ebbe la certezza : vide l'imbarazzo negli occhi di Cristina,Lucia e Cristiano seduti al tavolo al centro della stanza, lesse la rassegnazione sul volto di Ivan intento a fare il caffè, percepì il divertimento sulle labbra di Marco seduto accanto a lui e la totale indifferenza nell'espressione di Paolo.
E beh, non fu difficile dare un nome alla sensazione che quasi probabilmente aveva lui sul volto: sgomento.Continuava a guardare con aria attonita, il ragazzo dai capelli color oro che si aggirava indisturbato in mezzo a loro con addosso solo un paio di boxer neri.
"Buongiorno a tutti" disse con noncuranza mentre si avvicinava al frigo per prendere qualcosa al suo interno.
Ne estrasse un cartone di latte , lo agitò e rendendosi conto che il liquido all'interno era poco lo portò alla bocca bevendo direttamente dal contenitore, ignorando tutti gli sguardi rivolti su di lui.
Una goccia sfuggì dalle sue labbra e gli colò sul petto, passando dal mento e formando una scia bagnata e biancastra sul suo collo. Fu allora che gli occhi di Mario, e probabilmente anche degli altri, notarono i segni rossi sul suo collo e sul suo petto.
Sgomento. Sgomento e ancora sgomento.Sembrava fosse stato morso da un animale o peggio mangiato vivo. Sgomento. Lo sentiva depositarsi al centro dello stomaco ed irradiarsi in ogni fibra del suo corpo.
Una volta finito di bere, si asciugò con il dorso della mano i residui di latte , senza però prestare attenzione alla scia che gli aveva rigato il corpo, e che si era infranta sulla peluria dorata che gli impreziosiva il petto asciutto. Poi, rendendosi probabilmente conto degli occhi puntati su di lui aggiunse:
"Lo so che può sembrare maleducato, ma era praticamente finito e vi ho risparmiato di lavare una tazza in più"
"Premuroso da parte tua " bofonchiò Mario che si accorse di aver parlato ad alta voce solo quando sentì indistintamente tutti gli occhi puntati su di lui .
Cercò di stemperare il momento addentando un altro pezzo del suo toast e capì di esserci riuscito quando sentì la mano di Dave posarsi sulla sua spalla , avvertendolo del suo avvicinamento"Dai Mario ero ironico , non volevo infastidirti!"
Si girò a guardarlo, in piedi alla sua destra : passò gli occhi sul suo sorriso delicato e sincero, sulla mano poggiata in maniera non invadente sulla sua spalla , sul suo corpo esile e mezzo nudo accanto a sè e tutto quell'astio svanì. Dave non gli sembrava un cattivo ragazzo, anzi. Nei suoi occhi leggeva sincerità ed era quasi certo che sarebbero potuti essere buoni amici.
Stava pensando tutto questo quando accennò un leggero sorriso anch'egli, pronto a rassicurarlo anche a parole, quando una voce sulla soglia ruppe tutto l'equilibrio.
"Tranquillo Dave, è impossibile non infastidirlo. Non farti troppi problemi" sentenziò avvicinandosi a grandi falcate proprio verso di loro.
Mario si voltò di scatto,pronto a sbraitare in ogni lingua conosciuta ma rimase impietrito alla vista del castano con i capelli leggermenti bagnati, la pelle ancora umida e profumata per la doccia appena fatta e con addosso solo un pantalone della tuta.
Lo seguì con lo sguardo per tutto il tragitto : lo vide salutare gli altri con un cenno del viso e tirare una sonora pacca sul sedere al ragazzo in piedi accanto a lui.
Di nuovo sentì quella sensazione di vuoto mista a sgomento attanagliargli lo stomaco.
Decise di non controbattere, abbassò la testa e continuò a mangiare il suo toast ed a bere la sua spremuta per tutto il tempo, prestando però attenzione alla conversazione che si era intavolata tra i suoi compagni, ma senza intervenire.
"Avete sentito stanotte che tempesta?" chiese Marco seduto alla sua sinistra come se tutta quella scenetta non fosse mai avvenuta
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On Fire
FanficIl fuoco della passione che brucia corpo ed anima. Ma si sa, il fuoco non è mai un amico fedele : ne resti incantato finendo con il bruciarti . Avrai la forza di scappare? O resterai intrappolato tra le sue fiamme avvolgenti?