Capitolo 16 - Causa

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"Thomas."

Quando Newt si svegliò, con suo estremo sconforto, né Thomas né Stiles erano al suo fianco.
Il ronzio delle luci era ancora lì, ma Newt non ci fece molto caso.

Il biondo si guardò attorno.
Sapeva che la maggior parte della gente odiava il bianco, perché sapeva troppo di ospedale e di morte.
È un colore angelico e innocente, ma è anche quello su cui il sangue risalta di più.
Può significare sia ansia che tranquillità, sia vuoto totale che paradiso.
Per Newt, al momento, tutto quel bianco lo accecava e basta, ma non gliene importava più di tanto. Era ancora vivo, è questa era la cosa più importante. Non era morto.

Newt si alzò dal letto dolorante, staccando dai polsi le varie flebo e avanzando lentamente verso il corridoio.
La testa gli pulsava come un martello ma non gli importava.
Doveva trovare Thomas.

Gli faceva male la cassa toracica ad ogni respiro: sentiva il cuore sul punto di esplodere e premere contro le costole ogni volta che inspirava. Ciò rendeva faticoso il respiro e di conseguenza il camminare, ma a Newt non importava nemmeno questo.

Si sforzò di arrivare fino alla fine del primo corridoio.
Un passo dopo l'altro, col respiro affannoso, le gambe che iniziavano a cedergli per la mancanza di ossigeno.

Spinse con le sue ultime forze rimanenti sulla maniglia antipanico del portoncino.
Si sentì abbandonato al suo corpo, un inutile ammasso di carne pesante e vuoto, mentre la sua vita gli scivolava via fra le dita come gocce d'olio.

-Newt!- esclamò Stiles. Il moro non poteva credere a quanto il biondo si fosse spinto per arrivare fino a lui.
-Newt!- ripeté.

Newt non rispose.
Le sue gambe fragili cominciarono a tremare violentemente, mentre la mano appoggiata alla porta cercava di reggere il peso del corpo.
Ma il biondo alzò lo sguardo stanco, munito di profonde occhiaie e pallido più di un morto.

Lo vide. Vide Thomas.
Era lì, a una decina di metri di distanza. E lo aveva chiamato. Si ricordava.
Newt sorrise.

Thomas, e sia Newt che Stiles erano sicuri fosse Thomas, corse per aiutare il biondo.

Stiles sentì il suo corpo mosso da Thomas poggiare saldamente le mani sulle guance di Newt e premere la sua bocca contro le labbra tremanti di Newt.

Newt riuscì a reggersi in piedi, avvolgendo il collo di Thomas tra le braccia, rispondendo al bacio con sicurezza.

Per pochi istanti, in quel bianco corridoio d'ospedale, pieno zeppo di persone che li guardavano, c'erano solo loro due.
Newt poté sentire il battito del suo cuore accelerare e il sorriso più grande che avesse mai fatto apparire sul suo volto.
Perché è questo che si sente quando si è innamorati.

E quando si separarono, il biondo vide gli occhi di Thomas che lo guardavano dritto in faccia, e l'impulso di baciarlo ancora e ancora e ancora sorse in lui ancora una volta.

-Baci bene, Newt.-
Era la voce di Thomas; un'ondata di calore avvolse il cuore di Newt.
Il biondo scoppiò a ridere.
-Anche tu.-
Thomas rise e Newt sapeva che, come lui, anche Thomas sarebbe voluto rimanere lì per sempre, ascoltando la loro risata.

-Stiles?-
Anche se era stata pronunciata a voce non troppo alta, la parola risuonò in tutto il corridoio.
Anche perché la voce di Lydia Martin è spaventosamente potente, vero?

N/A
Spero che si sia capito che è stata Lydia a dire "Stiles?", perché altrimenti dovrò chiudere la mia attività su wattpad e darmi alla pasticceria.

Sorry per non aver pubblicato, ma me n'ero completamente dimenticata.
Ora vado a scrivere il capitolo 18 (già, perché naturalmente il 17 è già pronto, AH) per la vostra immensa gioia🌚❤️

N.d.a. del 23/3/2018: il titolo del capitolo è stato modificato perché a FochinaRaffreddata04 (thanks❤️) è venuta quest'idea fantastica e... Boh. Capirete meglio nei prossimi capitoli.

Remember || NewtmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora