5. Regalo provvidenziale

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Ho finalmente sconfitto l'oscurità portandomi nella porzione di stanza illuminata dai raggi lunari.
Circa dieci minuti fa sono riuscito a liberarmi dai nodi ai polsi e così dalla sedia.
Ora sono chinato verso un oggetto avvolto in un telo bianco polveroso in un angolo del mio seminterrato.
Facendo attenzione a non fare alcun rumore scarto il mio regalo provvidenziale e lo sollevo con fatica portandolo sul tavolo da lavoro.
Fisso gli occhi sulla macchina da scrivere che ho appena riportato alla luce e prendo un foglio di carta da una risma all'estremità del tavolo.
Noto quasi con stupore che i polsi fanno male e pulsano mentre infilo il foglio di carta nella macchina e sposto il carrellino a destra: ora devo farmi venire in mente qualcosa, qualsiasi cosa che mi aiuti ad uscire da questa situazione improbabile.
La soluzione sembra ardua a riuscire ma devo mettermi nell'ottica del gioco a cui sto giocando e devo osservarne le regole mentre i pensieri non si decidono a scorrere tra le pareti erose del mio cervello.
Sto cominciando a schiacciare velocemente i tasti assicurandomi con uno sforzo degli occhi di non commettere errori grammaticali quando sento dei rumori provenire dal piano sovrastante.
Che Ewan abbia sentito qualcosa?

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