Prologo

392 19 10
                                    

Era ormai da due anni che Rose frequentava la Regal Academy e non vedeva l'ora che le vacanze di Natale finissero per poter ritornare a scuola. Le capitava spesso di essere nostalgica, ma quella volta lo era più del solito; stava seduta sul suo letto scalciando e ritirandosi la chiave in mano, quella stessa chiave che poggiata a quel muro di quello stesso vicolo apriva una porta, molto più piccola di quella di tutti gli altri, che la portava in quel mondo magico. Improvvisamente si accorse di quanto le mancassero i suoi amici: Hawk Biancaneve, il ragazzo di cui praticamente tutte le ragazze della scuola erano innamorate, con un cuore d'oro e molto leale. Bello, buono e gentile, il ragazzo perfetto in pratica. Poi c'era Astoria, con i suoi capelli che avevano vita propria e anche molto permalosi, come la loro padrona del resto. Era la ragazza più intelligente e preparata della scuola, sempre con la mano alzata e la risposta pronta per ogni tipo di situazione; ultimamente Rose aveva notato che Astoria mostrava un certo interesse per Hawk, la quale confessò dopo aver negato per più volte, ma diceva che nessuno doveva saperlo perché secondo lei solo le principesse più stupide si sarebbero potute innamorare di Hawk, il che, secondo Rose, era una sciocchezza. Poi c'era Joy, una ragazza carina coi capelli corti e molto sensibile. All'inizio poteva sembrare un po stupida, però aveva un grande potenziale oltre alla formidabile capacità di trasformarsi in rana e comunicare con loro. Infine c'era Trevis La Bestia, il ragazzo con la forza sovrumana; non era proprio quello che si intende per il ragazzo che tutte sognano, non era un tipo come Hawk insomma. Era molto più di quel che appariva, sotto quei capelli verde spento, gli occhi ambra e l'aria disinteressata si nascondeva un grande amico, una persona dolce e comprensiva e un grande artista.
Era ormai da più di cinque mintui che si stava rigirando quella chiave in mano sorridendo pensando alle avventure con i suoi amici e pensando a quante altre cose sarebbero potute accadere loro in quell'anno che preannunciava essere magico.
-"Rose, la cena è pronta!"
La voce di sua madre la dissolse da quei pensieri tanto belli per quanto nostalgici. Si mise in piedi, fece una coda ai suoi lunghi capelli biondi ed entrò in cucina dove i suoi genitori già stavano cenando. Si sedette al suo posto senza aprire bocca e iniziò a mangiare, ma improvvisamente, non le andò più quel che c'era nel suo piatto e così si ritrovò a giocherellare con la forchetta.
-"Qualcosa non va tesoro?"
Disse suo padre con aria leggermente preoccupata. Rose, senza alzare lo sguardo, rispose.
-"Tutto apposto papà."
Per il resto della serata non mangiò più niente, aveva come lo stomaco chiuso, ma pensando comunque che buttare il cibo fosse stato uno sbaglio tremendo, lo portò in camera e lo condivise con il suo topolino bianco. Una volta finito si coricò a letto indossando il suo pigiama rosa con tante scarpe stampate sopra. Prima di addormentarsi prese di nuovo la chiave e la guardò di nuovo per poi sussurrare un-"Ci vedremo presto."-Prima di venire risucchiata tra le braccia di Morfeo.

Angolo Autrice:
Leggete la descrizione per capire meglio l'evoluzione della storia.

And You Let Her Go || Rovis & Hastoria ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora