Inizi

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Le stanze del campo di addestramento sono sporche e polverose, ma l'aria che si respira qui è quella che ho agognato e inseguito per tutta la vita. In primo luogo, il campo si trova in superficie. Mi ci sono voluti tredici anni per capire che la città sotterranea in cui sono cresciuta e che ho odiato per tanto tempo non offriva alcun futuro, e altri due per mettere da parte i soldi del mio biglietto e di quello di mia sorella, rubando a chiunque mi capitava sotto tiro. Nonostante Ellie sia due anni più giovane di me, è stata sempre di grande aiuto. Avrei voluto che venissero anche le altre nostre sorelle, ma loro ci fecero promettere che saremmo scappate da sole e non saremmo tornate indietro per loro. In tutto eravamo cinque, ma tra di noi non c'è un legame di sangue, per quel che ne sappia. L'unica cosa che ci accomuna è essere nate tutte nello stesso bordello. Alcune però hanno avuto la sfortuna di nascere troppo presto e di crescere prima che potessimo andarcene tutte insieme.
<Lara>
Sento il rumore dei familiari passi di Ellie e il suo corpo che si accuccia accanto al mio.
<Mi segui?> le chiedo.
<Come sempre>.
Ha ragione, Ellie mi ha sempre seguita: da quando le ho detto che avremmo lasciato la città sotterranea a quando le ho spiegato che avremmo dovuto continuare a rubare per sopravvivere anche in superficie. Avrei dovuto aspettarmi che mi avrebbe seguito anche quando le ho detto che mi sarei arruolata.
<Parli della mia sicurezza, ma sappiamo entrambe che correrei meno rischi con te fuori dalle mura che qui da sola> mi ha urlato quella volta. Dopo ho passato un'intera giornata fuori a riflettere. Continuare con quella vita non era più un'opzione: non riuscivamo quasi mai a mettere insieme un pasto decente e spesso rischiavamo la vita a causa della rabbia di coloro a cui rubavamo. Se l'avessi lasciata da sola le cose non sarebbero migliorate, nella migliore delle ipotesi, nella peggiore sarebbe morta. Ma la vera ragione, e probabilmente anche la mia più grande vergogna, è che volevo uscire dalle mura più di qualsiasi cosa al mondo, un desiderio forte tanto allora quanto oggi.
<Non vuoi nemmeno provare a dormire?> mi rimprovera Ellie <Domani è un giorno importante>
<È un giorno come gli altri> ribatto.
<Come vuoi, se hai bisogno sono nella camerata> mi dice, prima di farmi un veloce sorriso e saltare giù dal tetto, atterrando silenziosamente tre metri più in basso.
Ero abituata a quella routine: di tanto in tanto Ellie passa a controllarmi, durante i miei lunghi periodi di solitudine. Non che lei sia tanto diversa, ma credo che abbia una natura un po' più socievole della mia, se non scegliesse di trascorrere tutto il suo tempo con me.
In effetti il campo era in fibrillazione. Perfino l'istruttore Shadis è stato più clemente, concedendoci un'ora in più di riposo prima di cena. All'alba sarebbero arrivati il Comandante Erwin con alcuni dei suoi sottoposti, per selezionare dei cadetti promettenti da portare in missione, anche se l'anno di addestramento non ha ancora avuto termine. Il corpo di ricerca continua a perdere soldati e il malcontento dei cittadini inizia a farsi sentire, ma io dubito che questa strategia possa avere successo. I cadetti del terzo anno sono veramente pochi e non credo che molti di loro siano motivati a entrare nel corpo di ricerca. C'è sempre la possibilità che vengano scelti anche cadetti non ancora formati, come me e Ellie che siamo al secondo anno, ma probabilmente siamo ancora troppo inesperti e sembra ugualmente una strada senza uscita.
Sto contando i giorni che mi separano dall'arruolamento, che temo e desidero al tempo stesso. Per quella data spero di riuscire a convincere Ellie a scegliere il corpo di guarnigione o di gendarmeria. Io invece sento di essere già indietro. Sono più grande dell'età media dei miei compagni. Le reclute di diciotto anni non sono molte, di solito ci si arruola prima, mentre quelle di sedici -l'età di Ellie- sono più numerose. Sono sicura che entrambe ci classificheremo nei primi dieci, se non addirittura nei primi tre, e non saremo quindi obbligate ad arruolarci nel corpo di ricerca. Devo solo sperare che non la scelgano domani.

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