CAP.8 SHOPPING

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Con Eleonor ci dirigemmo verso la fermata degli autobus perchè nel mio piccolo paese non c'era un centro commerciale,ma solo qualche piccolo negozietto che però non vendeva niente di adatto per l'occasione.

Camminavamo tranquille,parlando delle solite cose da ragazze tipo ragazzi,professori,compiti...solite cose,quando l'occhio mi cadde casualmente sul display del mio Nokia star,sì un vero pezzo da museo,ma da quando mio padre non c'era più mia mamma non poteva permettersi cellulari costosi e poi funzionava ancora bene,più o meno...Comunque segnava le 14:26...14:26!!!Cazzo stavamo per perdere l'autobus,ci mettemmo a correre a perdifiato ma,chiaramente,una volta arrivate,l'autobus si era appena allontanate:

“...Ma ti...pareva...cazzo”disse Eleonor con il fiatone per la nostra “passeggiata rilassante”.

“Cazzo Eleonor,è colpa tua che non ti staccavi più dal tuo ragazzo e ci hai fatto fare tardi”

“Non è colpa mia,semmai tua che corri come una lumaca e poi...NON E' IL MIO RAGAZZO!!!”

“Quando passa il prossimo?”

“Alle 5,qui gli autobus passano ogni morte di papa,cazzo,e ci vuole un'ora solo per arrivare a Londra,una per tornare e il centro commerciale comincia a chiudere alle 7”

Cazzo,non ce l'avremmo mai fatta e la festa era domani,non c'era più tempo!!!Mentre cercavamo ogni soluzione possibile e immaginabile,una Rang Rover nera si accostò al marciapiede e il finestrino cominciò ad abbassarsi,rivelando un sorridente Niall all'interno.

“NIALL!!!Grazie al cielo,ci serve il tuo aiuto,ti prego”

“Ditemi bellezze”

“Ecco,puoi accompagnarci a Londra,fino al centro commerciale,poi puoi tornare a casa,noi prenderemo l'autobus al ritorno,per favore.”

“Non lo so...è ora di pranzo e poi faccio tardi...”disse passandosi una mano sotto al mento.

Stavo perdendo la speranza,quando l'espressione pensierosa di Niall,venne sostituita da una fragorosa risata che lo fece piegare in due.

“Perchè ridi?”dissi con espressione offesa.

“Le...vostre...facce...epiche!!!”riuscì a dire tra le risate.”Certo che vi accompagno,saltate su,dai”

Ci fiondammo in macchina,passando i primi 10 minuti a ringraziarlo finchè lui,spazientito,disse:

“Se non la smettete,vi scarico qui e fate l'autostop fino a Londra”tirando fuori il suo accento irlandese,sì,Niall è di origine irlandese,ma vive qui da 12 anni ormai,in pratica conosce più l'Inghilterra dell'Irlanda,ma non ha dimenticato il suo accento che fa saltare fuori quando meno te lo aspetti e vuol dire che è particolarmente allegro.

“So che non avresti il coraggio,Nello”

“Sì hai ragione,posso fare di peggio,stai attenta”

Quando pronunciò quella frase,in tono chiaramente scherzoso,mi tornarono in mente le parole di Harry dell'ora di ginnastica,ma la sua voce sussurrata al mio orecchio era simile a un sibilo e non aveva niente di rassicurante. Il solo ricordo della suo tono basso e minaccioso e i suoi occhi scuri,mi fecero salire i brividi lungo la schiena.

“Katia,ma ci hai creduto davvero? Lo sai meglio di me che non ne sarei mai capace,levati quell'aria terrorizzata dalla faccia”la voce di Niall mi fece tornare alla realtà. Meno male che aveva creduto che avesse paura di quello che aveva detto,altrimenti avrebbe cominciato a preoccuparsi inutilmente e troppo,come faceva sempre.

Eleonor invece aveva capito tutto,dato che glielo aveva raccontata mentre camminavano e mi lanciò uno sguardo rassicurante.

Il resto del tragitto proseguì fra battute,scherzi,risate e spettegolezzi su ogni ragazzo e professore della scuola. Con la guida spericolata di Niall impiegammo meno tempo che con l'autobus e quanddo arrivammo al centro commerciale erano solo le 3.

don't stop love, harry stylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora