HARRY'S POV:
Ma la gente di farsi i cazzi suoi non ci pensa mai? Anche adesso che credono che non le veda so che stanno parlando di me dalle continue occhiate che mi lanciano. Non mi sono ancora smosso da questa fottuta sedia e ormai sono rimasto da solo in quest'aula perfettamente identica a tutte le altre,non so quando di preciso se ne sono andate anche quelle 2 o del perchè mi abbiano fatto restare anche se sapevano che avrei saltato le lezioni,ma sinceramente non me ne frega un cazzo. Non mi è mai fregato un cazzo di quello che la gente pensasse di me,qualche mese fa ero completamente apatico nei confronti del mondo e sulla mia chitarra si era già formato il primo strato di polvere,ora invece la minima cosa mi fa scattare in questo modo assurdo e per la prima volta ho paura del giudizio degli altri,perchè cazzo? Io ero famoso per la mia insensibilità e per il mio menefreghismo verso tutto e tutti,bene...dove è finito quell'Harry? Sarà la milionesima volta che me lo chiedo negli ultimi giorni e per la milionesima volta non riesco a trovare uno straccio di risposta. La verità è che ho paura della compassione e della pietà degli altri,perchè molti hanno provato pietà e compassione per me e per mia sorella ma non hanno fatto un cazzo per aiutarci dopo,anche se vedevano che tornavo a casa tardissimo praticamente strisciando oppure con la chitarra addosso e senza voce,li vedevo sbirciare dalla fessura della porta e nessuno ha mai avuto l'idea di provare a dare qualche centesimo a un ragazzino di 12 anni che passava la vita a lavorare anziché giocare o studiare come i loro figli. Forse lì è cominciata la mia avversione verso il mondo,è stato l'inizio del percorso che mi ha portato ad essere così diffidente verso ogni persona che mi sta accanto e alla convinzione che nessuno aiuta senza pretendere nulla in cambio,che amicizia e amore sono solo cazzate inventate per far dormire i bambini. Ma quando ho visto lei,i suoi occhi blu cielo,di quel blu così limpido e allo stesso tempo profondo,così puri,così ingenui...è stato lì che le mie convinzioni hanno cominciato a vacillare,quando mi è stata accanto anche se la trattavo di merda e non mi ha chiesto niente di niente,perchè? Perchè non mi ha chiesto niente,non lo capisco cazzo. Non può voler solo aiutarmi,nessuno lo fa,starà solo aspettando il momento adatto per farlo,eppure so anche che non lo farà mai perchè è troppo...sincera. L'opposto di me,io non sono sincero,io sono una maschera,la mia fottuta vita è una maschera,non c'è niente di vero in me,tutto quello che ho fatto l'ho fatto nell'ombra e nell'illegalità,e per quanto mi sforzi non riesco a capirla,non capisco e la cosa mi fa impazzire,prima o poi mi rinchiuderanno me lo sento.
Non mi sono neanche accorto che le mie gambe si sono mosse da sole e ora mi trovo nel corridoio quasi vuoto,lancio un'occhiata all'orologio e vedo che volendo sono ancora in tempo,fanculo ogni tanto devo anche studiare,so quanto è brutto essere ignorante. Il corpo è separato dalla mente e la mente dalla realtà,è persa in un posto bellissimo:nella mia ipotetica vita dove mio padre non ha perso il lavoro e non è diventato un alcolizzato e mia mamma che è viva e sta bene perchè siamo riusciti a salvarla con i soldi del lavoro di mio padre,non mio,io sono solo un adolescente che esce con gli amici,che ha poca voglia di studiare ma che almeno può farlo e vivremmo tutti e quattro felici nella nostra vecchia casa nel centro di Boston,nulla turberebbe la nostra pace e probabilmente avrei portato spesso a cena la mia ragazza presentandola ai miei,insieme al ragazzo di Gemma e saremmo la famiglia felice che non siamo mai stata.
Troppo spesso ho sognato questa realtà perfetta che non esiste,una vita che non ho avuto,un magnifico sogno e questo rimane:un fottuto magnifico sogno. Ma la realtà ci mette poco a essermi sbattuta in faccia e ritorno nei corridoi di uno sperduto liceo inglese,lontano da Boston e da tutto quello che è stato e che mai sarà.
Non l'ho manco considerata mentre se ne andava senza rivolgermi la parola,lei è l'unica che mi capisce perfettamente e che capisce anche quando è il caso di non parlare e di tacere,perchè io a volte ho bisogno di stare da solo con la mia mente malata e confusa. In quel momento non avevo la voglia nemmeno di alzare gli occhi e dirgli di non preoccuparsi per me,che stavo bene e che per me è normale cercare la solitudine,ma non l'ho fatto,tutto il mondo era un ammasso di ombre sfocate,fantasmi leggeri e impalpabili,e l'unica figura reale era lei ma allo stesso tempo sembrava infinitamente distante. Lei è come se fosse su un altro livello,troppo in alto per me,troppo luminoso per me che sono la più sfocata tra le ombre. A volte mi chiedo veramente se dovrei finire in manicomio,non credo che questi siano i pensieri di una persona sana,ma in fondo non ho mai detto di essere normale,sono talmente incasinato che non riesco a capirmi manco io a volte,nessuno mi conosce veramente,neanche io.
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don't stop love, harry styles
FanfictionLei:la classica sedicenne appassionata di musica,che vede tutto il mondo in rosa,sogna l'amore come ogni ragazza e ha una migliore amica. Lui:silenzioso,misterioso,insensibile,senza cuore e,come se non bastasse,noto puttaniere. Ma se tutto non fosse...