CAPITOLO 8

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Era passata una settimana dalla cena e le cose continuavano ad andare bene, tutto sommato.
La mattina mi svegliavo accanto a Dylan, poi ovviamente c'era scuola, poi casa, lo studio e poi la serata la passavo a vedere film o serie da sola, con mia sorella o Dylan.
Il sesso con Dylan era sempre fantastico, lo facciamo ogni volta che siamo a casa soli vale a dire più volte alla settimana, poi è capitato a scuola... a mia discolpa posso dire che la bottiglia non l'ho fatta cadere apposta sui suoi pantaloni.

Eravamo in cortile e per sbaglio avevo lasciato la bottiglietta aperta sul tavolo in pietra, l'acqua è caduta e ha praticamente bagnato i suoi pantaloni all'altezza del cavallo.
Dopo essermi scusata l'ho accompagnato in bagno per cercare di aiutarlo con i pantaloni ma strofinando i suoi pantaloni con una maglietta presa dal mio armadietto, il movimento gli ha fatto venire un'erezione. Mi guardava quasi come se ne avesse bisogno, come se le altre volte non bastassero, gli ho preso la mano e l'ho portato nella sala degli strumenti in cui non entra mai nessuno a parte me, per suonare il piano.
Mi prende le mani dopo aver chiuso a chiave e mi tira a sé cominciando a baciarmi e ad accarezzare il mio corpo. Gli bacio il collo e scendo poi a sbottonare i suoi pantaloni, tiro fuori l'erezione sentendo un suo "oddio grazie", evidentemente era ormai troppo stretto dentro i boxer, comincio a muovere la mano attorno al suo membro per poi stuzzicargli la punta con la lingua cosa che lo fa sempre impazzire, lo prendo in bocca e continuo fino a farlo venire, aumentando e diminuendo la velocità dei movimenti. Mi tira su e mi prende in braccio facendomi sedere sul pianoforte a coda.

- Se ci scoprissero qui dentro a scopare probabilmente verremmo espulsi - sussurro sulle sue labbra ansimando, il bacio diventava sempre più intenso e le nostre lingue si rincorrevano e si scontravano continuamente.
Cazzo...
- Il preservativo lo hai? - sussurro sulle sue labbra levandogli la camicia e la maglietta lasciandolo completamente nudo e perfettamente scolpito. Lo sento annuire mentre mi comincia a levare la maglietta e si china sul mio seno baciandolo e lasciandoci sopra un succhiotto.
Porta le mani sotto la mia gonna portandone una sui miei slip che erano già parecchio umidi, anzi credo ormai bagnati, inizia a muovere un dito all'altezza del clitoride mentre con la lingua stuzzica il mio capezzolo destro. Inizio pian piano ad ansimare mentre lui scende piano verso il basso ventre. Mi tira più verso di sé e mette la testa tra le mie gambe spostando gli slip dalla mia intimità per poi levarli completamente e iniziare ad usare la lingua contro la mia intimità, sfregandola in modo circolare fino ad entrare in me con la lingua, cosa che mi fa impazzire. Inizio a gemere sentendo sempre più caldo con il pulsare di quella zona che sta torturando con la lingua. Poso una mano sulla sua testa mentre porto il bacino in avanti come per volerne di più. Vengo gemendo e tirandogli appena i capelli provando a regolarizzare il respiro, cosa praticamente inutile visto che mi tira giù dal pianoforte e tenendomi in braccio si siede con me a cavalcioni su di lui, mi tira via la gonna facendomela passare per il busto e inizia a baciarmi con foga mentre mette un preservativo con molta fretta per poi entrare in me delicatamente, facendomi ansimare subito.
Mi continua a baciare il collo e le labbra torturandole mentre io mi tengo a lui muovendomi attorno a lui. Nell'ex aula inutilizzata di musica si sentono solo i nostri gemiti... cerco in qualsiasi modo di trattenerli, ma senza riuscirci. Veniamo entrambi a pochi tempo di distanza l'una dall'altro e continuiamo a baciarmi mentre rallento i movimenti fino a fermarmi.

- È sempre fantastico - sussurra sulle mie labbra e me le morde continuando a torturarle ancora per un po'. Dopo esserci vestiti, ci sistemiamo e facendo finta di nulla torniamo a lezione.

Ecco com'è successo... non è stata del tutto colpa mia.

- Ah si dimenticavo, è passato il tipo del condizionatore ieri e mi ha detto che oggi o domani sostituisce l'impianto quindi Dylan potrai tornare in camera tua. - sorride mia mamma sistemando le sue cose della colazione. Guardo Dylan seduta a tavola con i cereali e il latte in bocca per poi mandarli giù.

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