No, I just wanna hold you...

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Capitolo 5 - (Part 1)

No, I just wanna hold you...

Playlist: Give Me Love - 5 Seconds of Summer cover

-E' aperto!- gridò Olivia, seduta sul bordo del letto mentre terminava di allacciarsi le stringhe delle scarpe.

-Ehi!- la salutò Ashton, entrando nella stanza, prima di imbronciarsi confuso vedendo l'outfit dell'amica, che in quel momento si alzò dal materasso lisciandosi le cosce nel tentativo di sistemare i pantaloni sportivi. Quel gesto lo distrasse per qualche secondo, impegnato a perdersi nei fluidi e inconsciamente attraenti movimenti della mora.

-Cal mi ha detto che mi stavi cercando. Che c'è?- domandò lei, infilandosi una felpa nera sopra al top sportivo, che effettivamente aveva catalizzato un'altra piccola parte dell'attenzione del riccio, che sentendo la voce di Olivia si risvegliò.

-Oh, volevo sapere se volevi venire ad allenarti con me, ma...- iniziò, lasciando volutamente la frase in sospeso, non sentendo la necessità di esprimere l'ovvio.

Lei si fermò, rivolgendo finalmente tutta la sua attenzione a lui, che gli rivolse un sorriso appena accennato, facendo spallucce. In risposta, la mora si imbronciò, sospirando. -Già, sono occupata con Luke.- confessò sembrando sinceramente poco entusiasta. -Roberts vuole che inizi ad allenarlo, giusto fargli vedere qualche mossa, mi ha avvertito di andarci piano.- fece spallucce. -"Per lui è ancora tutto nuovo, potrebbe essere fragile non solo fisicamente, ma anche emotivamente" e blah blah blah...-

Ashton non poté non scoppiare a ridere. Non gli andava a genio che Olivia passasse tutto quel tempo con il novellino, ma non poteva negare di sentirsi un po' sollevato notandola contraria quasi quanto lui. Questa stupida idea sulla guida che Roberts aveva avuto... Beh, era veramente una cazzata! -Probabilmente questo è uno dei motivi per cui Mr. Roberts ha deciso di affidartelo. Sai, sei una brava insegnante, magari riuscirai a fare un miracolo e renderlo più forte e capace.-

Stavolta fu il turno della mora di ridacchiare, mantenendo sempre, però, quella sua aura mite e scura. Ogni volta che sorrideva o rideva, non veniva mai da dentro, la scintilla non raggiungeva i suoi occhi. Troppi ricordi negativi e delusioni per essere spensierata.

Era una cosa più che rara vederla realmente felice, ma Ash era determinato a cambiare questo fatto.

Sentendo uno strano rumore di chiavi, il riccio tornò con i piedi per terra, notando Olivia vicino alla porta con un mazzo di chiavi che avrebbe riconosciuto ovunque, e che in certo senso, avrebbe preferito non riconoscere. -Hai intenzione di portarlo lassù, eh...- quella frase uscì più come una infelice affermazione che una domanda, ma confidava nella pessima empatia dell'amica.

Olivia osservò il mazzo di chiavi del suo quod preferito, per poi scrollare ancora una volta le spalle. -Ricordo che, la prima volta che ci andai, fu pochi giorni dopo essermi trasferita qua, quando ero ancora una principiante. Magari mi porterà fortuna.- accennò un sorriso, prima di piegare la maniglia. -Inoltre, sai che adoro allenarmi lassù.-

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Luke osservò ancora il libro di testo, non riuscendo a concentrarsi. Come pensava di poter durare in una nuova scuola, se non riusciva neanche a liberarsi la mente dall'angoscia e i sensi di colpa?

Avrebbe voluto poter parlare con sua madre, i suoi fratelli... Chissà se erano preoccupati per lui, se lo stessero cercando, o se magari l'Istituto si fosse già occupato di loro.

Deglutì, cercando di sciogliere il groppo in gola che gli rendeva gli occhi lucidi ed arrossati. Li riabbassò sul libro, ma prima che potesse autocommiserarsi ancora, due colpetti decisi e distinti colpirono la sua porta, facendolo sobbalzare.

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