Ops!🙊

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Camminiamo fino alla mia stanza, la 235, al secondo piano, reparto riabilitazione, mano nella mano. Arrivammo lì, e quando notammo il dottor Bontempi, dalla finestrella  che ci aspettava, dentro la stanza, ci staccammo. Sentì la mia mano fredda, rivolevo la sua mano.
La stessa mano, che durante l'amplesso, tenevo stretta. Morbida e calda.  E da quella mano, partivano brividi, che poi, si divampavano in tutto il mio corpo, trasmettendo sensazioni inimmaginabili nel mio stomaco, ma non era tipo effetto ‹Farfalle nello stomaco›, era più una sensazione tipo fame e sazietà nello stesso tempo, un pò come quando vuoi la lasagna, ma ne hai già mangiata troppa.
« Ragazzi, Giorgio, stai bene?» mi chiese preoccupato il dottor Bontempi.
«Sì, perché? » risposi incuriosendomi
«Sai che ci sono delle telecamere in ogni dove?» ci pensai, e pregai Dio, che non avessi ragione. Così per non confermare o smentire la coda, lo lasciai continuare:
«Non ti trovavo, così, sono andato nella stanza della security.» la chiamava così, ma era una stanza con quattro schermi e un tipo seduto lì a dormire.
«Dio, ho visto quello che avete fatto, e sono scioccato.» Ci disse calmo.
«C-cosa ha visto?» balbetto il mio piccoletto arrossendo. Giulio sinceramente non era bellissimo, anzi. E il suo modo orribile di vestirsi, non aiutava, ma da quando, lo avevo abbracciato senza costume, la prima volta, lo trovavo la cosa più bella dei due emisferi.
«Ho visto Giorgio chinarsi, e te che provavi a farlo staccare. Ora, solo uno ha eiaculato, e a me non importa, non m'importa nemmeno che lo abbiate fatto in un corridoio. Solo che Giorgio, tu non puoi fare sforzi eccessivi. Ti abbiamo concesso di uscire con Giulio, perché ti aiuta, difatti, mangi di più, ma parlando in gergo, non potete spingervi oltre una succhiata. Sappiate che non mi sentirete usare mai più quel termine. In ogni caso, non potrete avere rapporti.» rise un pò per il termine usato.
«Oh, Ok, va bene.» sussurrammo all'unisono.
Il dottore mi mostrò la mia cartella clinica, dove erano una centinaia di numeri, e mi disse che Giulio, mi stava aiutando tanto. Guardai il mio coetaneo e gli sorrisi. Sentì un brivido lungo la spina dorsale nel vedere la sua bocca morbida, così vicina alla mia.
La voglia di baciarlo, era tanta, ma mi trattenni, e aspettai che il dottore uscisse e chiudesse la porta guardandoci male.
«Piccolo, ma ti rendi conto di che figura di merda? Ti immagini se lo dice a mia mamma?» risi io, tranquillo.
«Ah, e io che volevo ricambiare il favore» mi morse il lobo con fare malizioso.
«Oh, piccolo, sei un porco.» lo strinsi a me, e lo coprì con la coperta calda.
«Oh, Giò, sei bellissimo» mi baciò.
«Dai, fai il serio.» stavo arrossendo? No, Giorgio Ferrario non arrossisce mai.
E allora cos'era quel calore che sentivo sulle mie guance?

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*lodiononhaunantidoto, ah, piccola chiaroveggente. Ti vi bi. Domani sto a Salerno per una gita. Sento già l'ansia.
Comunque seriamente, sta cosa devo raccontarvela: praticamente per uno sputo di tempo sono stata con questo ragazzo. Tipo il due gennaio, l'ho lasciato. Il diciotto febbraio mi manda un messaggio. Dopo aver detto cose poco carine su di me, se ne esce con:
«Secondo te ho un problema? No perché frequento cinque ragazze contemporaneamente
Io allibita, inizio a provare ripudio per lui, e senza pensarci su gli dico cose tipo:
«Ma non ti fai schifo ad ingannare cinque ragazze
«Non ti odi per quello che fai
«Mi fai schifo
Ora, solitamente io sono una persona dolcissima e calorosa. E lo dicono tutti. Non offendo mai nessuno, ecco, con lui non ce l'ho fatta, e dopo avermi detto che quando stava con me, baciava altre tre ragazza, l'ho perculato male.
La cosa che mi fa più schifo e che faceva il timido e se ne usciva con frasi tipo:
«Da quando mi hai lasciato, penso solo a tagliarmi. Amami
Voi che fareste al posto mio?

Teddy BearDove le storie prendono vita. Scoprilo ora