Mio padre dopo troppo tempo era lì, e io stavo piangendo.
«Giorgio calmati.» rise lui leggermente, anche io risi, solo che molto forte. Ero troppo emozionato.
«Papà.» sussurrai solo dopo cinque minuti. Alzai lo sguardo dalla giacca di mio padre, e vidi lo sguardo di tutti i presenti, camerieri compresi, su di noi. Valerio mi porse un fazzoletto, che afferrai subito ringraziandolo, per poi pulirmi dalle lacrime.
Papà era di fronte a me, guardò me e Valerio, un pò disgustati, gli ospiti si erano girati oramai.
«Papà, lui è Valerio il mio migliore amico, sono certo che non te lo ricordi, ma veniva alle elementari con me.»
«Oh, sì Apa, Giusto?» se lo ricordava, davvero!?
Si avvicinò pure nostra madre, il dottor Privitera, e una grandissima gnocca.
Si presentò prima a Valerio e poi a me.
«Giò, lei è la ragazza di tuo padre. La sergente, credo. Staranno qui per un mese, poi dovranno ripartire.» la prima domanda che mi sorse, effettivamente era: dove andava a combattere mio padre?
Parlammo per qualche buon minuto, poi mi allontanai per andare in bagno.
Arrivato al lavandino, sentiì il dottor Privitera parlare al telefono un pò spaventato. Mi nascosi dentro uno dei bagni, iniziando, da bravo Conan il detective, ad origliare:
-In che senso Sabatello ha avuto una crisi!?-
- Stava bene!-
-Si, iniettategli qualcosa, cerco di venire il prima possibile.-
Il cognome Sabatello, non mi era nuovo, pensai di averlo già sentito in ospedale.
Aspettai che Mattia uscisse per uscire pure io. Nella fretta però, con le mani spugnate d'acqua, avevo bagnato la mia giacca. Tornai di là e vidi Giovanna e la salutai.
Era bellissima: indossava un abito verde, fatto di merletto, credo. Il vestito era brutto un fottio, ed io avevo una voglia assurda di strapparglielo di dosso, e, Dio, le avrei riempito ogni buco. Ogni. Tornai da mio padre, e mia madre espresse la sua confusione nel vederci così affiatati.
Anche Giovanna si avvicinò e la presentai, col grande disappunto della donna che mi aveva partorito, a mio padre e a Valerio.
«Frà, me la posso fare?» mi sussurrò Valerio.
«Bimbo, è mia.» Disse mio padre ed io risi, guardando male entrambi.
La mia attenzione si riversò però su Mattia che sussurrò qualcosa a mia madre come:
- Giulio, il suo ex, sta male, tanto, devo andare- e poi la baciò sulle labbra, andandosene. Collegai il Sabatello di prima con Giulio, e mi salì un'ansia assurda, E se stesse morendo. La mascherai con un sorriso, una scenata era l'unica che non avrei mai dovuto fare. Mia madre mi disse che in ospedale non c'erano abbastanza medici, o banalità del genere.
Mi girai verso Giovanna e gli altri e li allontanai:
«Papà, ti devo presentare un'altra persona e voi due verrete con me.»
Rifiutarono categoricamente di seguirmi, e alla fine dovetti dire che era una sorpresa per mamma.
Feci guidare Valerio per l'ospedale.
«Dove stiamo andando?» disse Giovanna, e la sua bocca rimase leggermente socchiusa.
«In ospedale, Giulio sta male.»
«Chi è Giulio?» chiese mio padre.
«Il ragazzo che amo.» risposi soltanto.
«Sei gay!?» chiese solo Valerio, con lo sguardo intento suola strada, se lo stavano domandando tutti e tre in quella macchina.
«No, sono bisessuale.»
«A me sta bene, non mi cambia nulla.» affermò mio padre ed io gli dedicai un sorriso sincero.
«Cosa!? Non sto capendo. Tu e Giulio stavate insieme? Ah, si spiega il vostro comportamento così, Mh, affiatati, ecco.» sorrisi leggermente.
«La vorrei prendere a pisellate.» esclamò mio padre all'orecchio. Gli diedi istintivamente una gomitata e lui scoppiò in una copiosa risata.
«Sei fidanzato.»**
I'm officially back bitchess!
Look at the porcate che dice the Giorgio's dad.
Ok, basta inglesismi.
Ci terrei a ricordarvi di passare da Memorie di uno Sconfitto, e boh, vi vi bi.Oh a tal proposito (non centra nulla, ma va bene), cosa ne pensate del prossimo disco di LowLow?
E di Bimbi di Ghali, Tedua, Rkomi, Izi (e altri tipi)?
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