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Diverse frasi di Joker sono state prese dal film

Ormai era calato il buio. Gotham era illuminata dalle tante lucine provenienti dai grandi palazzi che la costituivano, con il rumore cittadino che riempiva il vuoto nell'aria.

Harleen si avvicinò alla finestra, lasciando che una leggera brezza primaverile le sfiorasse il volto.
Come ogni sera, era lì...a fissare il mondo dal suo piccolo appartamento. Non aveva molti amici, a differenza di come tutti osavano credere. Ma a lei non importava, non le servivano amici.

Spostò il suo sguardo un po' più in lontananza, riuscendo a scorgere leggermente l'edificio in cui lavorava. I suoi pensieri si bloccarono, poi sparirono. Le era tornato in mente colui con cui si era incontrata quella mattina, ricordandosi che tra non molte ore lo avrebbe rivisto di nuovo. I battiti del suo cuore aumentarono, probabilmente in preda all'ansia o qualcosa di simile. Era normale avere tale reazione, infondo Joker era un assassino psicopatico e di certo non sarebbe cambiato con qualche seduta insieme a lei...quindi tutto ciò a cosa serviva?

Controllò l'orario, rendendosi conto che forse era meglio andare a letto vista l'ora in cui sarebbe suonata la sveglia la mattina seguente. Fu un po' dura addormentarsi per la ragazza, specialmente con Joker che le camminava di prepotenza nella mente.

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Harleen guidò il più velocemente possibile per arrivare a lavoro, poiché sfortunatamente non aveva sentito la sveglia e si era tranquillamente rigirata dall'altro lato del letto convinta di poter continuare a dormire.
Non faceva mai ritardo, quindi non si preoccupava più di tanto...cosa avrebbero potute dirle? 
Scese dall'auto e si diresse a passo spedito verso l'entrata, accorgendosi subito del suo collega Finn.

«Harleen! Dov'eri finita?»

«A dormire» rispose ridacchiando, levandosi la giacca per posarla sull'appendiabiti vicino all'ingresso.

Il ragazzo rise leggermente, in preda a qualche misterioso pensiero. Si passò una mano tra i capelli, quasi pronto per parlare ma Harleen lo fece prima di lui. 

«Ci vediamo dopo, allora? Ho diversi pazienti questa mattina, prima di...»

«...prima di lui.» Accennò un sorriso, annuendo. «Senti...dovrei chiederti una cosa.»

Harleen alzò gli occhi dalle sue cartelle per rivolgerli verso Finn, curiosa. 

«Certo, dimmi pure.» Gli sorrise, in attesa di scoprire cosa fosse. Lui restò in silenzio per qualche attimo, era leggermente nervoso ed anche la ragazza se ne accorse, diventando ancora più curiosa.

«Ti va di vederci questa sera?»

«Di...di vederci?» Harleen non era per niente sicura di ciò che le era appena stato chiesto. Finn era un bellissimo ragazzo, gentile, affettuoso...insomma, quello che un po' tutte le ragazze desiderano.
Arrossì ed abbassò di conseguenza il viso per non darlo a vedere. Cosa doveva fare? Accettare? Si rese conto di essere stata immobile ed in silenzio per ormai troppo tempo. Si smosse velocemente, spostandosi i capelli dietro alle orecchie ed aprendo la bocca, inspirando ma senza avere nulla da dire.

«Se non ti va bene, puoi anche...»

Harleen lo interruppe, facendosi spuntare un sorriso sul volto. «No no, certo! Non c'è problema.»

Finn tirò un sospiro di sollievo, sorridendo a sua volta. La guardò per qualche secondo, per poi parlare. «Ti passo a prendere io»

«Mi passi a prendere tu»

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La porta di metallo che separava Joker dal resto del mondo venne delicatamente aperta dalla giovane psichiatra, pronta, più o meno, per la loro seduta.
L'uomo dai capelli verdi era nello stesso punto del giorno precedente, ammanettato mentre sedeva al piccolo tavolo lì presente.

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